Kevin Allison, La Stampa 28/7/2012, 28 luglio 2012
I risultati deludenti della brasiliana Vale e dell’Anglo American con sede nel Regno Unito dovrebbero fugare qualsiasi dubbio sul fatto che le più grandi compagnie minerarie al mondo siano entrate in un periodo di rendimenti più impegnativi
I risultati deludenti della brasiliana Vale e dell’Anglo American con sede nel Regno Unito dovrebbero fugare qualsiasi dubbio sul fatto che le più grandi compagnie minerarie al mondo siano entrate in un periodo di rendimenti più impegnativi. La coppia ha prodotto quantitativi di materie prime rispettabili nel secondo trimestre. Ma la redditività di base è in forte calo. Anche se una debole domanda riuscisse a risollevarsi più tardi quest’anno, il nazionalismo relativo ai costi e alle risorse è ostinatamente in aumento. Dopo un’espansione lunga una decade, il ritorno alla media sarà doloroso. I margini delle compagnie minerarie, al pari di quelle del software, hanno dovuto fare i conti con la realtà. Lo scorso anno, Vale ha registrato quasi 52 centesimi di utile operativo per ogni dollaro di fatturato nel secondo trimestre. Il 33% di margine operativo di Anglo è stato pari a quello di Google. I cali a doppia cifra, a margini del 36% per Vale nel secondo trimestre e del 23% per Anglo nella sua prima metà, mostrano che la redditività delle compagnie minerarie è in declino. Dopo decenni di investimenti insufficienti, l’offerta sale lentamente per soddisfare la domanda, proprio quando la frenesia alimentata dal debito relativa agli edifici privati che sta dietro alla domanda cinese per le materie prime sta iniziando a esaurirsi. Il debole potere d’acquisto cinese che ha contribuito all’abbassamento dei prezzi nella prima metà, potrebbe riprendersi più avanti quest’anno se Pechino mostrerà un atteggiamento più aggressivo per quanto riguarda la crescita o se le banche centrali occidentali cominceranno a stampare di nuovo moneta. Ma anche se i prezzi salissero, la redditività potrebbe non migliorare. Il settore è a corto di personale e di attrezzature. Gli scioperi e le astensioni dal lavoro rimangono un problema, in particolare per Anglo. Gli investitori hanno negoziato le proprie azioni al ribasso di più del 4% in risposta a un ritardo nel progetto brasiliano fiore all’occhiello riguardante il minerale di ferro. La tentazione dei governi di sfruttare i profitti minerari può solo aumentare visto che i prezzi più bassi solleticano i budget dei grandi esportatori di materie prime. Per approfondimenti: http://www.breakingviews.com/