27 luglio 2012
APPUNTI PER GAZZETTA. LO SPREAD TORNA SU
REPUBBLICA.IT
MILANO - Senza nuove misure di sostegno da parte della Banca centrale europea, la Spagna rischia. Secondo il Fondo monetario internazionale, l’assenza di liquidità rappresenta il pericolo maggiore per il Paese iberico, schiacciato da un altissimo tasso di disoccupazione. L’FMI si aspetta che il Pil della SPagna segni una contrazione dell’1,7% quest’anno e dell’1,2% il prossimo, con una prolungata fase di recessione.
Da parte sua, "Berlino farà di tutto per salvare l’euro". Questa la promessa del governo tedesco che a distanza di poche ore smentisce la Bundesbank 1: la banca centrale aveva infatti ribadito la propria contrarietà all’acquisto di titoli di stato di Paesi in difficoltà da parte della Banca centrale europea. Un no che aveva frenato il rally innescato ieri dalla parole di Mario Draghi 2: "La Bce è pronta a tutto per di salvare la moneta unica". Le Borse europee hanno tutte allungato il passo confortate dalle parole del ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, che "ha accolto con favore" le dichiarazioni rese ieri dal presidente della Bce Draghi riguardo alla necessità di "agire per salvaguardare l’euro".
Draghi dovrebbe comunque incontrarsi con il numero uno della Bundesbank, Jens Weidmann, per cercare di superare le resistenze a una serie di misure per ridurre gli spread. Fra le misure che intenderebbe dispiegare vi sarebbero acquisti dei titoli di Stato, una ripresa del maxi-prestito alle banche e anche, nel lungo termine, la possibilità di dare al fondo salva-Stati Esm una licenza bancaria.
Dopo il via libera di Berlino, Milano ha accelerato e ha chiuso a 2,93%, facendo meglio di Parigi (+2,28%), Francoforte (+1,62%) e Londra (+0,97%). Negli Usa il Dow Jones cresce dello 0,8%, l’S&P 500 dell1,1% come il Nasdaq, grazie anche al dato sul Pil cresciuto a un tasso annuale dell’1,5% tra aprile e giugno più delle attese (consensus a +1,3%). L’economia americana, tuttavia, mostra segni di rallentamento rispetto al 2% (rivisto al rialzo) dei tre mesi precedenti e al tasso del 4,1% nel quarto trimestre del 2011. L’indice della fiducia dei consumatori americani in luglio è scesa a 72,3 punti, superando comunque le attese degli analisti.
Sul fronte obbligazionario è in discesa lo spread, il differenziale di rendimento tra i titoli italiani e tedeschi a 10 anni è calato a 457 punti, rispetto alla chiusura di ieri sera a quota 473. Ma la preoccupazione per quanto accadrà sui mercati la prossima settimana ha spinto la Consob a prolungare fino al 14 settembre il divieto di vendite allo scoperto sui titoli del settore bancario e assicurativo.
I Btp sono scambiati al 5,92%, al 6,65% i Bonos spagnoli. Le parole di Draghi hanno allentato la pressione anche l’asta Bot del Tesoro che ha collocato 8,5 miliardi a sei mesi con rendimento in calo di mezzo punto al 2,454% dal 2,957% di giugno. Buona la domanda pari a 13,7 miliardi. Euro in rialzo sui mercati valutari: la moneta unica torna sopra quota 1,23 contro il dollaro, (a 1,2354 contro l’1,2285 di ieri sera alla chiusura di Wall Street) e viene scambiata a 96,17 yen.
Giallo su una presunta domanda ufficiale di aiuti da parte della Spagna. "Un piano completo di salvataggio non è un opzione", è con queste parole che Madrid ha smentito le indiscrezioni secondo cui il governo iberico avrebbe bisogno di un piano di salvataggio da 300 miliardi di euro dal Fondo monetario internazionale e dall’Unione Europea, visto l’elevato livello dei rendimenti spagnoli. Secondo le voci, considerate da più parti attendibili, la questione del piano di aiuti sarebbe stata sollevata questa settimana in un incontro a Berlino tra il ministro delle finanze spagnolo, Luis de Guindos e il ministro tedesco, Wolfgang Schaeuble. Una conferma viene da un funzionario del Fondo monetario internazionale citato da Bloomberg: "Senza nuove misure di sostegno da parte della Banca centrale europea, l’assenza di liquidità può essere il rischio maggiore che corre la Spagna".
In mattinata, la Borsa di Tokyo ha chiuso la seduta di oggi in forte rialzo (+1,46%) dopo l’impegno del governatore della Banca centrale europea, Mario Draghi, a proteggere l’euro. Il ministro delle Finanze del Giappone, Jun Azumi, si è congratulato per l’impegno del presidente della Banca centrale europea (Bce) Mario Draghi a proteggere la moneta unica europea, il cui deprezzamento negli ultimi giorni nei confronti dello yen è motivo di preoccupazione per la terza economia mondiale. L’apprezzamento formulato dal responsabile dell’economia nipponica ha ulteriormente fatto balzare in alto i listini della piazza di Tokyo. I prezzi al consumo intanto sono scesi dello 0,2% a giugno rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, a causa soprattutto del calo della benzina e altri prezzi del carburante. Chiusura in deciso rialzo (+2,62%) anche per il Kospi di Seul e per l’Hang Seng di Hong Kong (+2,02%). Debole Shanghai a +0,13%.
Il petrolio apre in rialzo dello 0,2%, a 89,6 dollari al barile, al mercato di New York. Quotazioni dell’oro senza grandi variazioni sui mercati asiatici con il lingotto con consegna immediata viene scambiato a 1.615 dollari l’oncia.
(27 luglio 2012)
REPUBBLICA.IT - IL DISCORSO DI DRAGHI DI IERI
MILANO - "Negli ultimi sei mesi l’area euro ha mostrato progressi straordinari": così il presidente della Bce, Mario Draghi, che sta intervenendo alla Global Investment Conference di Londra.
L’Eurozona - ha continuato il banchiere - è "molto più solida di quanto si pensi". A cominciare dai livelli aggregati di deficit e di debito pubblico che "sono molto più bassi di quelli statunitensi" e la coesione sociale all’interno dell’area dell’euro "è più forte che in qualsiasi altra parte del mondo". E per fugare i dubbi sui piani della Bce, Draghi ha affermato con chiarezza: "Siamo pronti a fare tutto quello che serve per l’euro. E, credetemi, sarà sufficiente". Secondo Francoforte l’Eurozona "ha il potere per sconfiggere la speculazione sui mercati".
Di più. Per Draghi "non è possibile immaginare la possibilità che un paese esca dall’Eurozona" e sulla soluzione del problema degli spread, e quindi di rendimenti troppo elevati sul debito sovrano di alcuni paesi periferici, "rientra nel mandato della Bce, nella misura in cui il livello di questi premi di rischio impedisce la giusta trasmissione delle decisioni di politica monetaria" prese dall’Eurotower. Parlando dei motivi che sono alla radice della crisi il governatore ha spiegato che "parte del problema è che negli ultimi 10 anni, sia a livello nazionale che a livello europeo, i governi non hanno fatto nulla".
Fmi. Il Fondo monetario internazionale "accoglie con favore le dichiarazioni del presidente della Bce, Mario Draghi" che sono "la conferma di un impegno ben conosciuto della Banca centrale a fare tutto quanto è necessario" per salvaguardare l’euro. Tuttavia, il Fmi, pur ritenendo "ritiene positivo il taglio dei tassi di interesse dell’Eurozona deciso a luglio, continua a essere convinto della necessità di un ulteriore allentamento e di misure di sostegno non convenzionale".
Italia. "Se si parla dell’Italia - continua il portavoce del Fmi - il focus è sulle riforme strutturali e le misure varate dal governo Monti: si tratta di riforme importanti per deregolare il settore dei servizi e per rendere il mercato del lavoro più inclusivo e flessibile. Accelerare le riforme e varare gli atti necessari per metterle in pratica rafforzerebbe la fiducia e darebbe un ulteriore incentivo a continuare su questa strada". Su Spagna e Italia, ha aggiunto, "il messaggio principale è che in entrambi i paesi sono state annunciate importanti misure di policy e che, a questo punto, l’attuazione diventa la discriminante principale". In Spagna, le autorità hanno varato misure "ampie e incisive. Anche qui l’attuazione è cruciale, ma il paese potrà essere aiutato anche da ulteriori progressi a livello europeo".
(26 luglio 2012)