Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  luglio 27 Venerdì calendario

Quali investimenti sono più sicuri? – La crisi dei debiti sovrani ci ha abituati ormai ai suoi alti e bassi

Quali investimenti sono più sicuri? – La crisi dei debiti sovrani ci ha abituati ormai ai suoi alti e bassi. Ieri i mercati sono di nuovo risaliti ma la paura per i risparmi è sempre dietro l’angolo. Le famiglie sono a caccia di soluzioni che offrano la sicurezza massima. Ma quali sono le strade da prendere per tutelarsi dalla tempesta e non pensare più alla crisi? E che prezzo bisogna pagare? Secondo la società indipendente di consulenza finanziaria Consultique, che abbiamo interpellato, è difficile dare delle risposte certe in una fase così difficile. Va detto che le ipotesi di un crac dell’euro sono molto ma molto remote. A ogni modo, per capire come muoversi al meglio e stare tranquilli è bene partire da una distinzione: due sono gli strumenti che utilizzano di più le famiglie. Da una parte c’è il conto corrente che in pratica è un credito che il cliente ha verso la banca. Nell’ipotesi che questa fallisca, il risparmiatore si troverà nella difficile situazione di doversi far ripagare il credito (nel caso scatterebbe il fondo di garanzia a tutela dei risparmiatori che garantisce fino a 100 mila euro). Diverso è l’altro strumento molto utilizzato che è il dossier titoli, vale a dire il «fascicolo» aperto presso la banca e che contiene strumenti acquistati dal cliente attraverso l’istituto, come per esempio i titoli di Stato. Si tratta di un semplice rapporto con la banca e dunque non è soggetto al rischio banca, che deve restituire i soldi investiti in titoli, azioni, bond, ecc. Quali banche offrono più protezione ai soldi sul conto? In questo momento la liquidità sul conto corrente espone al rischio banca. È in pratica come avere delle obbligazioni dell’istituto di cui si è clienti. Dunque, per superare con maggior tranquillità possibili ondate di panico è necessario guardare all’affidabilità della banca di cui si è clienti. Per gli esperti, le banche meno sistemiche in questo sono quelle più a rischio. Detto in altre parole, significa che nel caso le cose precipitino è più facile che vengano salvate le banche grandi, così dette sistemiche, piuttosto che quelle più piccole. Difficile dire se le cose andranno davvero in questo modo. Il Bund e i titoli del Tesoro Usa fanno dimenticare la paura? È la strada che indicano in molti: mettere in portafoglio i titoli di Stato della Germania o degli Stati Uniti. Per non pensare più alla crisi e vivere senza ansie i mesi che verranno. Se questo tipo di «tranquillante» sia davvero efficace non si può dire. Certo è che tutela dal rischio banca. C’è però un prezzo da pagare che sta nel rendimento negativo che offrono. Chi acquista oggi Bund o titoli del Tesoro americani si ritroverà per anni a fare i conti con rendimenti sotto lo zero. Di fatto, si tratta del costo implicito che è necessario pagare per avere una forma di assicurazione sui propri risparmi. Il franco svizzero e il dollaro americano sono un riparo? Tenere valuta estera sul proprio conto corrente comporta comunque il rischio banca. Significa che nella peggiore delle ipotesi andrebbero fatti i conti con lo stato di salute della propria banca. Quella delle valute estere è un’ipotesi citata spesso come riparo alla bufera. Anche in questo caso c’è però un prezzo da pagare, ossia quello del rischio di cambio. È meglio puntare sull’oro fisico o sui fondi Etf in oro? È senz’altro tra i primi pensieri di chi in questo momento teme l’ipotesi - ricordiamo molto remota - di una rottura della divisa comune europea. Per percorrere questa via ci sono strumenti più tradizionali come l’oro fisico in forma di lingotto, tanto che si stanno diffondendo i tagli più piccoli anche per i portafogli meno capaci. Si tratta di tagli meglio liquidabili, vale a dire rivendibili, in caso di necessità. Un aspetto che non va sottovalutato. Va ricordato che ci sono differenze anche sensibili tra il prezzo di acquisto (più alto) e quello di vendita (sempre più basso). Chi sceglie questa strada deve quindi fare bene attenzione alle valutazioni. C’è un però: ultimamente le quotazioni dell’oro seguono l’andamento delle Borse. Dunque potrebbe non proteggere. Un’altra via che sta prendendo piede è quella degli Etf, i fondi quotati che hanno per sottostante l’oro magari emessi in dollari. Si trovano sul segmento Plus di Borsa Italiana e permettono di comprarsi il metallo prezioso senza doverselo tenere in casa. Torna di moda il terreno? Qualcuno ha iniziato a guardare ai terreni come nuovo porto sicuro. Possibilmente da mettere poi a reddito (vigneti, uliveti, terreni agricoli). Non passa di moda il mattone. Ma gli esperti mettono in guardia dai prezzi in calo e consigliano piuttosto di guardare all’estero. Le azioni possono essere una strada sicura? Qualcuno inizia a vedere un riparo nelle azioni. A patto però che si acquistino e si dimentichi poi la loro esistenza per un po’ di tempo. Le azioni vanno scelte con cura, guardando a grandi marchi internazionali e a settori che reggerebbero all’urto nell’ipotesi peggiore. Tra quelli più citati ci sono i beni di largo consumo. Sandra Riccio