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 2012  luglio 25 Mercoledì calendario

SUCCEDE, FACENDO SPESSO L’AMORE


Era fin troppo facile, allora, pensare che si trattasse di una semplice parentesi consolatoria: l’attrice ex danzatrice, italiana di nascita ma cresciuta in Francia, dopo 13 anniversari di matrimonio con il regista premio Oscar Claude Lelouch, più grande di lei di 26 anni, nel 2008 era stata tradita dal marito tombeur de femmes (7 figli da 4 donne diverse). Ma appena sette mesi dopo, la storia assume ben altri contorni: quelli delle nuove rotondità di lei, frutto di una gravidanza in età matura. Martines ha già una figlia, Stella, 13 anni, avuta da Lelouch; Cyril invece sarà padre per la prima volta. Se a settembre in Tv sarà quella di sempre, l’asciutta e travagliata giudice antimafia della fiction L’onore e il rispetto - terza serie, attesissima dopo i record da 7 milioni di spettatori a puntata stabiliti tre anni fa dalla seconda –, la donna che incontro in una serata di fine luglio in Sardegna («Venivo qui in vacanza quando avevo cinque anni, ci sono affezionata ») è molto diversa: capelli sciolti, seno prosperoso, l’inizio di un pancione, un lungo abito rosa carne, lo sguardo sognante ricambiato da quello di Cyril. Lui la bacia ogni dieci minuti, lei ne decanta il talento di attore – «È una promessa del cinema francese» – e racconta che Descours sarà presto al fianco di Kristin Scott Thomas in un film sul giallo di Alois Estermann, il comandante delle Guardie Svizzere ucciso con la moglie a fine anni Novanta in Vaticano. Questo figlio è stato cercato? «Moltissimo. Era da un anno che lo aspettavamo, ma lui non arrivava». Un anno di attesa è la normalità anche per donne in età più fertile della sua. «L’abbiamo passato facendo molto l’amore. È stato il bambino a scegliere quando arrivare». Significa che non si è aiutata in nessun modo? «Esatto: sono rimasta incinta naturalmente. I medici che mi seguono a Parigi hanno detto che conta anche il corpo che hai, se hai fatto una vita sana, se non ti sei mai drogata, se non hai avuto eccessi». Era già madre, si sarebbe potuta godere la nuova vita accanto al suo giovane compagno: perché questa voglia di una nuova maternità? «Quando ami una persona, è naturale desiderare di farci un figlio. E poi sarei stata egoista se avessi pensato soltanto a me: Cyril voleva tanto diventare padre e, vedendo il rapporto di complicità e gioco che ha saputo instaurare con Stella, penso che sarà un ottimo genitore». Cyril: «All’inizio non era un progetto, pensavamo solo a essere felici. Poi abbiamo visto che più il tempo passava, più il legame era forte. La madre di Alessandra aveva detto: “Questa storia durerà al massimo tre anni”. Invece stiamo entrando nel quarto: è il momento giusto». Sua madre, Alessandra, non è l’unica a essere scettica sulla durata di un legame tra una donna matura e un uomo tanto più giovane. Guardi che cosa è successo a Demi Moore. «Sempre il solito discorso: se fossi un uomo nessuno si scandalizzerebbe. Stavo con un marito che aveva 26 anni più di me e nessuno aveva niente da ridire. E il matrimonio è finito, dopo tanto tempo, come finiscono i matrimoni tra coetanei: l’età non incide sulla tenuta di un legame, che è sempre una lotteria. Proprio ieri sera ho scoperto che Goethe era innamorato di una donna più grande di lui di dieci anni. Ho detto a Cyril: non siamo per niente moderni». Ma gli anni di differenza, tra voi, sono quasi venti. Non la spaventa l’idea di invecchiare? «Non ci penso. Quello che conta è avere l’amore. Mi ero sposata convinta di essere innamorata, ma quando ho conosciuto Cyril ho scoperto per la prima volta quanto può farti sentire bene un uomo. E dire che non avrei mai pensato di mettermi con un attore, di solito sono persone fragili, con un ego spropositato. Lui però è diverso: sicuro di sé, altruista, calmo». All’epoca del suo divorzio da Lelouch aveva lasciato capire che, fosse stato per lei, il matrimonio sarebbe continuato. «Non sono stata io a lasciare mio marito, e sarei rimasta con lui pensando di fare il bene di nostra figlia. Per fortuna non l’ho fatto, perché avrei commesso un grande errore, ma è vero che Stella è sempre stata la mia priorità, viene prima di tutto, anche della mia sofferenza. Per questo ho voluto aspettare di sentirmi sicura di Cyril prima di farlo entrare in casa e presentarlo alla bambina. Non volevo aggiungere un altro trauma a quello della separazione». Come ha preso Stella la notizia del bambino in arrivo? «Ora ne è contenta, ma all’inizio non bene: adora Cyril, però è gelosa di me». C.: «Per tre anni con noi è stata al centro del mondo». A.: «Ma io le ho spiegato che continuerà a esserlo: ci saranno sempre i nostri momenti, i nostri viaggi, i nostri stage di danza – lei adora l’hip hop. Per fortuna la gelosia l’ha espressa chiaramente. Mi diceva: “Ma lo allatterai?”. E poi: “Spero che non sia una femmina come me”. E ancora: “Voglio che abbia gli occhi verdi di Cyril, pensa che noia se li ha come i miei e i tuoi”. Le ho risposto: “Stella, il bambino non si ordina su Internet”». Il sesso lo conoscete già? «Cyril, posso dirlo? (Lui annuisce, ndr) È un maschio, grazie al cielo». E lo allatterà? «Certo. Con Stella l’ho fatto fino ai suoi tre anni, ero anche socia della Leche League (associazione americana che promuove l’allattamento al seno, ndr). In Europa c’è molta disinformazione sull’argomento. Tanto per cominciare, per il bambino non c’è solo il vantaggio nutrizionale, o dello sviluppo più veloce del gusto – perché la natura nelle varie fasi di crescita cambia il sapore del latte materno –, o della migliore protezione immunitaria: è statisticamente provato che chi viene allattato ha meno probabilità di diventare dislessico, o fumatore, e invece ha più probabilità di diventare poliglotta perché l’esercizio svolto nei primi mesi dalla mascella stimola lo sviluppo cerebrale. Poi ci sono i vantaggi per la mamma. Pochi sanno quanto fanno male le pillole che bloccano il latte. C’è chi pensa, a sproposito, che l’allattamento rovini il seno. Invece fa perdere più in fretta il peso accumulato in gravidanza, e favorisce le contrazioni dell’utero che lo fanno tornare alla sua forma originaria. Lo sa che allattando si può anche avere un orgasmo?». Addirittura? Poche ne parlano, perché temono che ci sia qualcosa di morboso, invece è solo un naturale riflesso fisiologico. Comunque, la cosa più importante è che una donna faccia quello che si sente. Anche allattare a ogni costo può essere controproducente: io, che ho preso il latte da una madre stressata dall’iperlavoro, avevo sempre mal di pancia. A Stella infatti ho regalato tutto il tempo che voleva: ho aspettato che si staccasse da sola». Però non ha mai smesso di lavorare. «No, perché il mio mestiere mi piace troppo. Infatti subito dopo la nascita – che è prevista per novembre, spero con parto naturale – girerò un film in Francia. E porterò il bambino sul set». Non ha mai temuto che non arrivasse? «Nell’anno in cui l’abbiamo cercato, ogni volta che mi tornava il ciclo erano pianti. Ma ho provato a restare positiva perché, si sa, se inizi a pensare che non succederà è la volta che non accade. Bisogna essere il più possibile rilassati. E avere fede». In Dio? «Mi sento più vicina alla Madonna. Ora le racconterò una cosa e lei penserà che io sia pazza, ma è successa davvero. Qualche anno fa, per girare una scena di L’onore e il rispetto, ero in una chiesetta di paese, in un confessionale che nessuno usava da anni, con le mani appoggiate sopra la panca. Il tempo di uscire, rientrare e riappoggiare le mani, e sento sotto il palmo qualcosa che prima, ne sono certa, non c’era: una medaglietta d’oro con un’incisione che non avevo mai visto. E nessuno, nel frattempo, era entrato nel confessionale. Appendo la medaglietta alla catenina e mesi dopo, a una cena parigina, la padrona di casa mi fissa il collo e fa: “Anche tu?”. Ho così scoperto che a Parigi c’è un luogo di pellegrinaggio molto famoso, la chiesa di Rue du Bac, dove molti sostengono di avere avuto visioni della Madonna. Stavo anche vivendo un periodo difficile, ero in pieno divorzio. Così ho iniziato a frequentarla». Che cosa ha chiesto alla Madonna? «Nulla. Le dicevo, semplicemente, che avrei accettato quello che reputava giusto per me, per Cyril, per mia figlia. E, adesso, per il figlio che sta per arrivare». Se questo bambino non fosse arrivato naturalmente, avrebbe fatto ricorso alla scienza? «Non lo so, non ho voluto pensarci. Prima, di certo, ne avrei parlato con Cyril. Ma sono favorevole a qualsiasi mezzo che consenta alle donne di avere figli, e non penso solo a quelle fuori tempo massimo: ci sono tante ragazze giovani che non riescono ad averne, e la loro forse è la tristezza più grande». Pensa di risposarsi? «No, non è nei miei progetti. Ho sposato Claude perché lui ci teneva, ma non l’ho fatto in chiesa, né lo farei oggi: la mia non è la fede tradizionale». Lei è cugina di Carla Bruni: è girata voce che anche lei fosse di nuovo incinta. Bugie. L’hanno scritto solo perché ha il viso più pieno per la recente maternità». Pieno di botox, direbbero i maligni. «Purtroppo Carla è molto invidiata: certa gente, per sentirsi migliore di quello che è, ha bisogno di calunniare il prossimo. La compagna di Hollande, Valérie Trierweiler, non le arriva all’unghia del piede per stile ed eleganza. Guardi la storia del tweet che ha scritto contro Ségolène Royal, l’ex moglie di Hollande: tutti pensavano fosse una bufala, tale era la stupidità del gesto». Carla non risulta simpatica alle donne. «Ed è un peccato, perché lei invece le ama. Purtroppo ha subìto di riflesso la campagna di aggressione contro suo marito. I francesi hanno votato Hollande senza rendersi conto della sua demagogia: voglio vedere quante promesse riuscirà a mantenere, con la situazione economica in cui ci troviamo». Forse la cosa che non convince, di Carla, è la trasformazione da modella trasgressiva e «di sinistra» a first lady in tailleur. «Io invece trovo meraviglioso che una donna possa cambiare per amore. Perché lei ama sinceramente suo marito. Alla faccia delle cattiverie e delle volgarità che le vengono rovesciate addosso». Quelle vulgarité, direbbe Fiorello. «E la prima a ridere, di quell’imitazione, è lei».