Fabiana Giacomotti, Sette 27/7/2012, 27 luglio 2012
UN’ESTATE FAI DA TE, MOLTO LABORIOSA
Non si tratta di un corso di aggiornamento: potrebbe essere anche utile dati i tempi ma fa davvero tanto anni Ottanta e si seguirebbe con spirito di sacrificio; neanche un tentativo di diversificare le attività e di intraprendere nuove strade, mossa sempre azzardata quando, per tanti, l’imperativo dell’estate 2012 e presumibilmente anche dell’autunno sarà proprio la ricerca della stabilità, della stanzialità, insomma quanto di meno avventuroso possibile. Però, se è poco probabile che in tre ore o in cinque lezioni si possa imparare a modellare anelli in oro a cera persa, decorare il vetro o imparare a distinguere un diamante da un fondo di bicchiere, è anche vero che mettere il naso in una bottega artigiana, o imparare a fare moda da un professionista, può essere un tentativo valido per trascorrere qualche pomeriggio di mare in posizione eretta e con la mente applicata a qualcosa di diverso di una partita di burraco.
In tempi pre-vanziniani, le estati al mare prevedevano gite in pineta in Vespa. Accade in Torna a settembre, con Rock Hudson e Gina Lollobrigida; gitarelle mica da ridere, se si considera che buona parte del film è girato a San Michele di Pagana e la gita mostra inesorabilmente la campagna attorno a Viareggio. Oppure svariate attività a sfondo seduttivo come nel primo Sapore di mare o in Bonjour Tristesse.
Fidelizzare la clientela. Ora che l’animazione è passata dai villaggi vacanze al supermercato sotto casa, boutiques, atelier, hotel e persino forni fanno a gara per attirare e fidelizzare clienti, spesso con offerte sorprendenti. A Biot, villaggio medievale di fascino sulle Alpi Marittime a pochi chilometri da Cannes, il forno comunale ha aperto per esempio porte e fuoco come ai tempi antichi, e per tutta l’estate consente di cucinare i propri piatti o il pane, aggiungendo per i neofiti workshop di preparazione della fougasse provenzale e di una ricetta locale di biscotti al limone (date e modi su turismo-biot.com). Sulla stessa lunghezza d’onda, cioè promuovere il territorio permettendo di assaporarlo fino in fondo (anche in senso proprio) il comprensorio del Piceno nelle scorse settimane ha lanciato una speciale tessera magnetica e una app di servizi, sconti e informazioni per turisti, la SeaCard: comprende una lunga serie di tour didattici fra le botteghe artigiane dove si può imparare a modellare gioielli (da Roberto Gatti; San Benedetto del Tronto, in via Calatafimi 68/A; tel. 0735 757355), dipingere paesaggi dal vero (Art Studio di Giovanni Tonelli; tel. 0735 90529): si parte con tavolozza e colori sottobraccio e si fermano su tela le colline attorno a Ripatransone, altro gioiello medievale della zona), progettare un accessorio moda, magari anche per le nozze (Oreos Orea Couture in via G.M. Paolini 10 sempre a San Benedetto, tel. 347 5590254, info@artforjob.it); oppure apprendere i rudimenti del merletto al tombolo con i fuselli, attività che pare interessi parecchio anche gli uomini, forse per l’abilità manuale e la velocità che richiede da Confezioni Gisa, (in via Aldo Moro, 11; tel. 0736 880235) si trova naturalmente a Offida, dove ha sede il Museo del Merletto . Nel centro storico di Castro Marina, Laboratorio Maju (via Garibaldi, 7; tel. 0836 1900266) organizza dei corsi per riscoprire e valorizzare alcune antiche tecniche di artigianato; l’anima del Laboratorio è Marta Junoskj, deliziosa brasiliana ex bancaria; con Giada Marchese e Maria Rosaria Urso si sono inventate corsi per imparare a tessere tappeti e a cucire per le strade del centro.
A Venezia, passando dalle parti di Ca’ Macana (Dorsoduro 3172; tel. 041 2776142; camacana.com) o di Ca’ del Sol (Fondamenta Dell’Osmarin 4964; tel. 041 5285549; cadelsolmascherevenezia.com) capita sempre di vedere gruppetti di stranieri, adulti e bambini insieme, intenti a modellarsi una maschera in cartapesta su misura partendo dal calco in creta, e poi tornare a dipingerla nei giorni successivi: un divertissement, certo, che però impegna per un minimo di trenta ore. Ma c’è anche la soluzione ideale per chi non vuole abbandonare la spiaggia. Se la sono inventata gli Impianti Turistici di Grado (tel. 0431 899111): aprendo corner di ricamo stumpwork, degustazioni di vini o session di letture con gli autori direttamente sotto l’ombrellone. È necessario far la fatica di iscriversi.