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 2012  luglio 26 Giovedì calendario

I magnifici sette che hanno portato l’Italia tra le stelle All’inizio dell’era spaziale, i «magnifici sette» dello spazio erano i sette astronauti americani del Progetto Mercury, eroi della fase pionieristica della conquista spaziale

I magnifici sette che hanno portato l’Italia tra le stelle All’inizio dell’era spaziale, i «magnifici sette» dello spazio erano i sette astronauti americani del Progetto Mercury, eroi della fase pionieristica della conquista spaziale. Oggi anche noi italiani possiamo vantare i nostri «magnifici sette» navigatori stellari, perchésonocinquegliastronauti con bandierina tricolore cucita sulla tuta che hanno già preso parte almeno ad una missione, e altri due sono in preparazione per le loro prossime spedizioni spaziali. Ieri gli astronauti italiani si sono riuniti a Roma per la celebrazione di tre eventi significativi: l’inaugurazione della nuova sede dell’Agenzia Spaziale Italiana a Tor Vergata, il 50° anniversario del primo accordo di collaborazione tra Italia e Nasa e il ventennale della missione di Franco Malerba, il primo dei nostri astronauti ad aver viaggiato sulla navetta Atlantis, che spiccò il balzo dalla rampa di Cape Canaveral il 31 luglio 1992. Uno degli astronauti era in collegamento video da Houston: Luca Parmitano, ufficiale e pilota dell’Aeronautica Militare Italiana, è il prossimo. E’ stato assegnato come astronauta dell’Esa ad una missione di lunga durata (circa sei mesi) sulla Stazione Spaziale Internazionale, con lancio previsto nella primavera del 2013. «Come molti della mia generazione - ha ricordato Umberto Guidoni - ho iniziato ad appassionarmi vedendo in tv il primo sbarco lunare. Da allora ho iniziato a cullare un sogno che è diventato realtà». Guidoni è stato sullo shuttle Columbia nel 1996, e nel 2001 è diventato il primo europeo ad abitare la Stazione Spaziale. Nell’equipaggio di Guidoni c’era anche lo «specialista di missione» Esa Maurizio Cheli, con il ruolo di supporto ai piloti. Sulla Stazione Spaziale Internazionale è poi arrivato due volte con la Sojuz russa Roberto Vittori: «Non ci si abitua mai allo spazio, anzi spero di rivolare ancora», ha detto il comandante dell’Ami, pilota collaudatore. Oltre a Parmitano, in addestramento per una prossima missione c’è anche Samantha Cristoforetti, destinata a diventare la prima astronauta italiana: «Durante la preparazione - dice - c’è sempre molto da fare e da imparare. I momenti più impegnativi? Soprattutto mentre simuliamo le “passeggiate spaziali”, vestiti dello scafandro, nella grande piscina a Houston. All’interno è riprodotta la stazione spaziale in scala reale. Ci addestriamo duramente per compiere questa grande impresa, il momento importante si sta avvicinando» . "ANNIVERSARIO" "Si festeggiano i 50 anni di collaborazione con l’ente spaziale Usa"