Pier Paolo Pasolini, Il Fatto Quotidiano 22/7/2012, 22 luglio 2012
COMIZI D’AMORE PASOLINI E IL SESSO (50 ANNI DOPO)
Il documentario fu una fotografia dell’Italia, del suo rapporto con l’erotismo e con la religione Molte di quelle risposte sono ancora oggi valide di Pier paolo Pasolini–
All’inizio del 1963 Pier Paolo Pasolini gira l’Italia: assieme ad Alfredo Bini sta cercando il volto del suo Cristo, colui che interpreterà “Il Vangelo secondo Matteo” (che poi individuerà nello studente Enrique Irazoqui). Però Pasolini ha in testa anche un’altra idea: realizzare un’inchiesta sulle abitudini sessuali degli italiani. Siamo ancora lontani dal referendum sul divorzio (1974), gli omosessuali vengono definiti “invertiti”. Pasolini gira tra marzo e novembre percorrendo tutta l’Italia, dalle piazze di Palermo al lido di Venezia, e ascolta tutte le categorie sociali, dagli operai milanesi ai contadini calabresi. “Comizi d’amore” diventerà un film nel 1965. Quell’inchiesta, “la prima del genere in Italia, dove la sessualità è un tabù”, come spiega Alberto Moravia, rimane una testimonianza fondamentale di quegli anni. Ma oggi, dopo mezzo secolo, “Comizi d’amore” serve anche a leggere una realtà che non è, forse, troppo cambiata. “Pasolini non era un profeta, era un uomo straordinariamente intelligente”, disse Enzo Siciliano in una delle sue ultime interviste. Abbiamo sbobinato “Comizi d’amore”. (silvia d’onghia)
PALERMO. ESTERNO GIORNO.
Pier Paolo Pasolini intervista alcuni bambini e chiede loro se sanno come nascono i bambini. Il più preparato risponde così: “La lavatricia (levatrice, ndr) nella borsa tiene il figliolo”. Un altro dà la sua versione: “Gesù dà il bambino alla cicogna, la cicogna lo porta nel cesto accanto alla mamma”. Nella seconda scena del film, Pasolini interroga Alberto Moravia e Cesare Musatti sull’opportunità di realizzare un’inchiesta del genere.
Moravia: per la prima volta si parla della questione sessuale, che è un tabù in Tv e nei salotti. È una dissacrazione.
Musatti: la gente non risponde o risponde in modo falso. Dal punto di vista psicanalitico ignoranza e paura non sono separate: c’è la possibilità che nascondiamo a noi stessi determinate cose perché ci fanno paura.
RICERCHE 1. Grande fritto misto all’italiana. Dove si vede una specie di commesso viaggiatore che gira per l’Italia a sondare gli italiani sui loro gusti sessuali: e ciò non per lanciare un prodotto, ma nel più sincero proposito di capire e di riferire fedelmente.
VIAREGGIO
PPP: secondo lei i problemi sessuali vanno trattati esplicitamente o è meglio tacerne? Uomini: meglio tacerne. In Italia se ne parla abbastanza e male. non vorrei vedere un film che ne parla. Sarebbe meglio un film di spogliarelli. Donna: gli spogliarelli? Non dovrei approvarli, ma se fossi un uomo li approverei. Altra donna: di certo non li approvo, ma li tollero, sono un divertimento come un altro.
BOTTEGA ARTIGIANA A FIRENZE
Donna: mi preoccupa la crescita di mio figlio, vorrei parlarne con lui ma è piccino, ha 12 anni, le curiosità se l’è risolte da sé. PPP: ma vorrebbe che rientrasse nella norma sessuale? Donna: vorrei sì che rientrasse nella norma sessuale, regolare, da uomo. [...]
QUARTIERE DELL’EUR, ROMA
PPP a un gruppo di soldati: meglio essere un dongiovanni o un bravo papà? Soldati: non vorrei essere un dongiovanni, è la società che mi rende tale: se non lo sei, sei un fallito. Però preferirei essere padre di famiglia.
CAMPAGNE MODENESI
PPP: era meglio una volta? Padre: i giovani sono molto più liberi ora, era meglio una volta, oggi sono troppo spudorati. Figlia: è meglio adesso. Padre: le donne sono un pochettino inferiori, ma non tanto. Anziana: è meglio adesso perché c’è più coscienza: prima si lasciavano più bimbi per il mondo. [...]
La morale borghese non sa suggerire alle ragazze oneste le ragioni per cui sono oneste. Davanti a una fabbrica milanese: dove si vede come la morale borghese e cattolica non sembra sappia suggerire a delle simpatiche ragazze oneste le ragioni per cui sono oneste.
MILANO
Operaia: è meglio un lavoro onesto, me l’hanno insegnato i genitori. Mi piace fare la ragazza seria. Non è giusto guadagnare in quel modo lì. Ma non disprezziamo quelle donne, sono furbe. Camilla Cederna: le ragazze sono piene di tabù, ma non farebbero bene a fare le prostitute. Oriana Fallaci: le operaie che escono con i loro compagni di lavoro godono di una disinvoltura che fino a qualche tempo fa non c’era. PPP: a Milano, ma il sottoproletariato calabrese? Fallaci: È un altro pianeta.
CAMPAGNE CALABRESI
Contadino calabrese: oggi sono più signorine, più gentili. Una volta erano più rustiche. Ma se una ragazza non arriva vergine al matrimonio non si sposa.
PALERMO
Ragazza: i ragazzi sono un po’ meno evoluti di noi, appena ci vedono uscire da sole fanno polemiche. Per noi è sbagliato non poter uscire, non poter parlare con qualcuno. [...] RICERCHE 2: schifo o pietà? (Pasolini introduce il tema dell’omosessualità, ndr)
Giuseppe Ungaretti: ogni uomo è fatto in un modo diverso, tutti gli uomini sono a loro modo anormali, in contrasto con la natura. Io incomincio col trasgredire tutte le leggi con la poesia, ora rispetto solo le leggi della vecchiaia.
DISCOTECA
Donna: non ho mai sentito parlare di anormalità. Non so cosa siano gli invertiti. I figli saranno magari da piccoli degli invertiti, speriamo che da grandi cambino.
Uomo: piaccio molto alle donne perché sono più sessuale degli altri. Ci sono degli anormali. Mi fanno ribrezzo. È giusto, no?
Donna: se incontro un ragazzo diverso lo noto subito. Ma preferisco non sapere niente di questo campo. I figli? Sono creature che manda dio, bisogna tenersele, se si possono curare farei tutti i rimedi da mamma. [...]
A BORDO DI UN TRENO
Passeggeri: gli omosessuali fanno ribrezzo, orrore. Se certe cose avvengono, disgraziatamente, devono essere represse nel modo più severo. La prevenzione può salvare la gioventù da certe inclinazioni non normali. Non mi scandalizzo, perché è un fatto. Ma provo ripugnanza istintiva nel sentire che ci sono queste cose. Da padre di famiglia disprezzo tutto ciò che è immorale, accentuatamente sessuale e in questo periodo è di moda. Per fortuna non ho figli di questo genere.
SUL TERRAZZO DI CASA PASOLINI
PPP: sono reduce da un mondo di scandalizzati. Tu, Moravia, ti scandalizzi o no?
Moravia: assolutamente mai. Potrei dire che mi scandalizza la stupidità, ma poi non è vero neanche. Io penso che bisogna sempre cercare di capire, e le cose che si capiscono non scandalizzano. Tutt’al più vanno riferite a un giudizio, e il giudizio è legittimo, non lo scandalo.
PPP: ma tu riesci a immaginare il fenomeno dello scandalizzarsi?
Moravia: il personaggio che si scandalizza è il personaggio che vede qualche cosa di diverso da se stesso e al tempo stesso di minaccioso per se stesso; cioè non soltanto è una cosa diversa, ma minaccia la propria persona, sia fisicamente, sia nel senso dell’immagine che questa persona si fa di se stesso. Lo scandalo, in fondo, è una paura di perdere la propria personalità, è una paura primitiva. PPP: chi si scandalizza è psicologicamente incerto, cioè praticamente un conformista. [...]
Moravia: una credenza che sia stata conquistata con la ragione e con un esatto esame della realtà è abbastanza elastica per non scandalizzarsi mai... Se invece è una credenza ricevuta senza una analisi seria delle ragioni per cui è stata ricevuta, accettata, sì, per tradizione, per pigrizia, per educazione passiva è... un conformismo... Gli uomini di profondo senso religioso non si scandalizzano mai. Cristo non si è mai scandalizzato, si scandalizzavano i farisei. [...]
FINE PRIMO TEMPO: vi consigliamo di approfittare dell’intervallo per pensare a tutt’altro. Non c’è niente di più faticoso, infatti, che parlare del sesso. E il peggio deve ancora venire.
RICERCHE 3: la vera Italia?
Comizi nelle spiagge romane. Il sesso come sesso PPP: il matrimonio risolve i problemi sessuali?
Donna: no, ho un’esperienza pessima del matrimonio. Niente sessualità, un fallimento.
Ragazza: il divorzio è necessario per una coppia, quando non si va più d’accordo si deve troncare, ci vuole una legge che preveda divorzio. Uomo: no, ognuno farebbe come gli pare, specialmente le donne. […]
Spiagge milanesi. Il sesso come hobby
Uomo: i lombardi sono più equilibrati dei meridionali, noi trascuriamo di dedicarci ad attività che non sono strettamente di lavoro. Il sesso è un hobby marginale. Anziana: abbiamo una religione, bisogna rispettarla, l’uomo che accoltella la moglie è matto, bisogna metterlo in manicomio, ma la donna non ha diritto di rifarsi una vita, se si vuole accompagnarsi lo faccia, ma non col divorzio. Che nazione avremo un domani?
Comizi sulle spiagge meridionali. Il sesso come onore
Ragazzo: la donna è angelica, come la intendeva Dante. L’onore sessuale significa purezza sessuale e spirituale, riguarda soltanto le donne. Uomo: la donna è concepita come madre di famiglia, non per andare a lavorare, non è concepito che la donna vada al caffè da sola. Donna: perché divorziare, per poi risposarsi e commettere gli stessi errori? Uomo: non sono favorevole al divorzio perché sono calabrese. Da dove si vede l’onore di un uomo? Meglio la violenza (fa il gesto dell’accoltellamento, ndr).
Comizi al Lido. Il sesso come successo
Ragazza: la donna vorrebbe essere superiore, ma in alcuni momenti fa comodo sentirsi un po’ inferiori.
Comizi sulle spiagge popolari toscane.
Il sesso come piacere
Donna: sono sposata da 35 anni, sono soddisfattissima, lo rifarei a tutte le ore. Ma se una coppia non è felice, si dovrebbe poter divorziare.
Comizi sulle spiagge toscane borghesi. Il sesso come dovere
Uomo: il matrimonio è monotono, dopo un certo tempo si esaurisce da sé, allora serve il divorzio per ragioni sessuali.
Altro uomo: il signore è scapolo, non può esprimere giudizi sul matrimonio, che è sacro e non si basa sulla vita sessuale dei coniugi, che è un complemento alla vita matrimoniale. In famiglia si forma il futuro popolo, se i bambini non vengono allevati nel culto della famiglia, come faranno a crescere secondo principi morali? Brunino (al figlio tenuto in braccio, ndr), con chi vuoi stare, con questo signore o con babbo? […]
SUL TERRAZZO DI CASA PASOLINI
PPP: qual è l’italia vera, quella che si vede o quella che non si vede? Moravia: sono vere entrambe. Compongono il ritratto di un’Italia unica, una spiega l’altra. PPP: c’è una grave mancanza nel mio film: il vuoto lasciato dalla borghesia italiana che non risponde. Moravia: non risponde per due motivi: infrangere un tabù e interrogare se stessi. E perché hanno paura di danneggiarsi socialmente. La borghesia italiana ha paura della serietà, ha paura di impegnarsi, lo scherzo è un elastico, il borghese che scherza non si impegna.
RICERCHE IV: dal basso e dal profondo
MILANO
PPP: cosa pensa della legge Merlin? Operai: è una gran boiata perché girano molte malattie veneree. Oggi il 30-40% dei giovani è ammalato.
NAPOLI
Risposte: erano molto meglio le case di tolleranza, per l’igiene e per la gioventù. Per andare con una donna bisogna avere 3.000 lire e i giovani non ce l’hanno. Per avere 3.000 lire qui a Napoli bisogna lavorare due giorni. Nelle case di tolleranza si pagavano 300 lire, era più a portata di mano per i giovanotti. Ora non possono sfogarsi e diventano ancora peggio. [...]
Prostituta: non va bene la legge, perché ci siamo stancate di stare in mezzo alla strada. Non si faceva tanto scandalo prima. I napoletani si scandalizzano facilmente. Non è vero che le malattie sono aumentate, noi stiamo tutte bene. Però prima c’era la visita medica, ora no.
PALERMO
Ignazio Butitta: per la Sicilia era più comoda la casa di tolleranza, i giovani non sanno dove andare. I ragazzi cercano di sfogarsi con le bestie, con le vacche. [...]
VOCE FUORI CAMPO
In conclusione, gli operai di Milano, Firenze, Napoli e Palermo sono uniti contro una legge moderna e democratica. Nell’Italia del miracolo economico speravamo ingenuamente di scoprire i segni di un miracolo culturale. L’Italia del benessere materiale viene drammaticamente contraddetta nello spirito da questi italiani materiali. Ma davvero agli uomini interessa qualcos’altro che vivere?
SCENE DA UN MATRIMONIO
Tonino e Graziella si sposano. Del loro amore sanno solo che è amore. Dei loro futuri figli sanno soltanto che saranno figli. È soprattutto quando è lieta e innocente che la vita non ha pietà. Due ragazzi italiani si sposano e in questo loro giorno tutto il male e tutto il bene precedenti ad essi sembrano annullarsi, come il ricordo della tempesta nella pace. Ogni diritto è crudele ed essi, esercitando il proprio diritto a essere ciò che furono le loro madri e i loro padri, non fanno altro che confermare, cari come sono alla vita, la lietezza e l’innocenza della vita. Così la conoscenza del male e del bene e la storia, che non è né lieta né innocente, si trova sempre di fronte a questa spietata smemoratezza di chi vive alla sua sovrana umiltà. Tonino e Graziella si sposano e chi sa tace di fronte alla loro grazia che non vuole sapere. E invece il silenzio è colpevole e allora l’augurio sia: al vostro amore si aggiunga la coscienza del vostro amore.