Filippo Ceccarelli, la Repubblica 25/7/2012, 25 luglio 2012
FALCE E MARTELLO AL MICROSCOPIO
Opera unica e irripetibile, umile ed immane ad un tempo, è quella che ha dato alle stampe Gabriele Maestri, microscopista dei contrassegni elettorali in quanto autore de «I simboli della discordia» (Giuffrè, 359 pagine, 38 euro): la più meticolosa indagine giuridica, con scorribande nella semiologia, nella grafica e nell’attualità, compiuta da studioso sul destino di falce e martello, scudo crociato, garofano, edera, sole nascente, fiammella e via dicendo. Non si ha idea di quale micro-jungla ha dovuto disboscare, Maestri, e quali pazzeschi esiti gli si sono parati innanzi, per ricostruire l’incredibile, inesausto formicolio di scissioni, diaspore, furbe omonimie, vani parassitismi e beghe, contenziosi e giochi di prestigio, alcuni dei quali restituiscono all’epilogo della Prima Repubblica atmosfere degne di
Borges, Campanile e Aby Warburg.