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 2012  luglio 22 Domenica calendario

VOLEVO FARE IL PROF DI MATEMATICA, MI HA SALVATO GABER


Si può toccare il cielo con un dito a 54 anni e svuotare il cassetto da tutti, o quasi, i propri sogni? Dopo il boom di Basilicata coast to coast, grazioso film-cult, una ciliegia ha tirato l’altra: il Festival di Sanremo, un film con Luciana Littizzetto, un tour teatrale, un disco, spot martellanti, in questi giorni la conduzione del Festival Gaber, poi due nuovi film.Rocco Papaleo, aria solo apparentemente svampita («Come mi definirei? Un agnello rampante...»), sta sorseggiando il successo. Beviamo un caffè con lui a Viareggio, commentando l’annuncio di un libro scritto dal grande Sandro Luporini sul lavoro autoriale con Gaber. Uscirà nel 2013, a 10 anni dalla morte del Grigio, insieme a un cd e un dvd celebrativo del Festival. Papaleo, perché ha accettato di presentare la rassegna dedicata a Gaber, lontana anni luce da Sanremo? «Per il rispetto che provo per l’artista e per l’uo - mo. Se non sono diventato un professore di matematica lo devo a Gaber. Non provo rimpianti per funzioni e logaritmi...Li ho studiati per anni, poi un giorno un’amica mi ha iscritto, senza avvisarmi, a una scuola di recitazione. La svolta». «I rimpianti sono altri. Nella vita ho osato poco e anche politicamente li nutro per un certo impegno che si è scontrato, facendosi male, con grandi disillusioni ». Quindi si ritiene un sinistrato? «Sin dagli anni ’70 ho avvertito un senso di sfiducia verso la politica già prima che la sinistra entrasse in crisi». Il fatto curioso è che questo omino che si propone come «un provinciale un po’ stralunato», nelle gag non ha mai attaccato il Cavaliere. Né i politici. Una scelta ponderata? «Se si deride la politica, si accetta di sminuirne le responsabilità che ha. Io non faccio satira. Corrado Guzzanti è bravo in questo, io no. Sono un attore, anzi un musicista. Ho inciso un disco il cui titolo la dice lunga sul sottoscritto: La mia parte imperfetta». Però lei ci dà dentro con il cinema. «A fine estate esce W l’Italia, una commedia con Gassman e Raul Bova. Poi girerò un’altra roba sullo stile di Basilicata coast to coast. Ma sogno un film d’autore». Sanremo è un soffio di ricordi: non le ha stravolto la vita? "No. Ha mutato la percezione della gente nei miei confronti . Mi ritengo un sopravvissuto dell’Ariston. Su quel palco avevo lanciato la gag del cappotto di Monti, non era male. Ora per l’Italia ci vorrebbe un cappotto di piombo. Non basta più il loden, eh?». E la vita privata di Rocco Papaleo? «Sono divorziato felicemente dalla mia ex moglie. Abbiamo preso due appartamenti nello stesso condominio dove cresciamo nostro figlio di 14 anni. È un condominio allargato». Ci svela un suo segreto? «Sono nato lo stesso giorno, mese e anno di Madonna. Il 16 agosto 1958. La riprova che l’oroscopo è una cazzata!».