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 2012  luglio 23 Lunedì calendario

MANETTE (VELOCI) SUL CASO LIBOR

Cinque anni di illegalità, due settimane per far scattare le manette. Lo scandalo del Libor ha raggiunto un punto di svolta questo mese, quando la britannica Barclays è stata la prima banca a versare una somma di 290 milioni di sterline come patteggiamento. Barclays, come Deutsche Bank, la britannica Hsbc e vari altri istituti, è accusata di aver praticato una forma di collusione per gonfiare il livello del tasso interbancario Libor. Ciò avrebbe avuto un impatto sui tassi dei mutui e di molti altri prestiti e sui prezzi dei derivati. Ora l’inchiesta sembra vicina a una nuova svolta perché, secondo Reuters, alcuni dei trader accusati stanno per essere arrestati sia negli Stati Uniti che in Europa. Gli inquirenti avrebbero già preso contatto con gli avvocati difensori. La fase penale dell’inchiesta arriva molto presto dopo la «resa» di Barclays, anche se lo scandalo si riferisce al quinquennio 2005-2009 e l’inchiesta in teoria va avanti da tre anni. Il tintinnare di manette avrà un forte impatto, purché non distragga dalle altre responsabilità che stanno emergendo. Fra queste, c’è quella relativa alla mancata vigilanza su Barclays e probabilmente anche su Hsbc da parte della Bank of England. Gli stretti rapporti fra vice-governatore della banca centrale di Londra Paul Tucker e il numero uno di Barclays, Peter Diamond, sono uno degli aspetti più controversi. E il governatore Mervyn King ha detto di aver saputo per la prima volta dello scandalo due settimane fa: tre anni dopo le prime indagini. Forse neanche lui spera che qualcuno ci creda.
Federico Fubini