VARIE 23/7/2012, 23 luglio 2012
APPUNTI PER GAZZETTA. IL CROLLO DELLE BORSE, L’INNALZARSI DELLO SPREAD
REPUBBLICA.IT
MILANO - Spread in deciso rialzo, euro ai minimi e Borse in forte calo con Francoforte che precipita e Milano che, dopo le pesantissime perdite della mattinata, chiude in calo di oltre il 2,5%. Il temuto lunedì dei mercati dopo il venerdì nero, ha rispettato alla lettera il copione previsto nel week end con ancora una volta al centro delle paure la Spagna sempre più calata nel ruolo del prossimo paese costretto a chiedere il salvataggio a Fmi, Bce e partner europei. Uno scenario che sta decisamente preoccupando i mercati e i loro regolatori come testimonia la decisione della Consob di proibire le vendite allo scoperto dei titoli di banche e assicurazioni e quella dell’omologo organismo di controllo spagnolo che ha deciso il medesimo divieto per i prossimi tre mesi. Mosse rivelatesi efficaci e che hanno contribuito al contenimento delle perdite per entrambi i listini.
Che la giornata sia stata di quelle decisamente delicate lo conferma l’andamento del mercato dei debiti sovrani. Il differenziale tra il Btp e il Bund tedesco è salito fino a 529 punti base, prima di ritracciare a 517 punti, con il rendimento del decennale italiano al 6,3%. Lo spread tra i Bonos spagnoli e i Bund è a quota 630 punti (rendimento al 7,4%, ai massimi storici). Crolla all’1,2% il rendimento dei bund. E proprio oggi la Germania ha venduto titoli di Stato a un anno (Bubill) per 2,7 miliardi di euro, con rendimenti negativi e forte domanda. Il rendimento medio è sceso a -0,054%, la domanda ha raggiunto i 6,3 miliardi di euro, più del doppio rispetto all’importo massimo in offerta di 3 miliardi.
Sul fronte azionario Milano ha chiuso in ribasso del 2,76% dopo essere arrivata a perdere anche il 5%. A indossare la maglia nera è stata invece Francoforte, dove il Dax ha perso il 3,18%. A Parigi il Cac 40 è sceso del 2,89%. E’ arretrato infine del 2,09% l’Ftse 100 di Londra. Benino Madrid che chiude in flessione solo dell’1,1%. La borsa di Atene invece ha chiuso in calo di oltre l’8% alla vigilia dell’arrivo ad atene degli ispettori della troika (Fmi, Bce e Commissione europea). Pesante anche Wall Street il Dow Jones cede l’1,2%, il Nasdaq l’1,9% e lo S&P l’1,5%
A Piazza Affari ha sofferto soprattutto A2a: le azioni hanno ceduto oltre il 6%. Gli investitori hanno preferito alleggerire i portafogli, temendo l’elevato indebitamento dell’azienda in un momento critico per i mercati finanziari. Male anche Mediaset, in calo di oltre il 3%.
Le tensioni sui mercati si sono ripercosse anche sulla fiducia dei consumatori nell’Eurozona che a luglio ha subito un forte calo a quota -21,6 punti da -19,8 punti in giugno. Nella Ue -20,3 punti da -19,7. Lo rileva la dg Ecofin della Commissione europea.
Male anche l’Asia con Tokyo che chiude in flessione dell’1,86% e tocca il livello più basso da sei settimane a questa parte. Male anche Seul che lascia sul terreno l’1,84%. Le cose non vanno meglio in Cina dove Hong Kong ha perso il 2,99% e Shanghai dell’1,26%.
Sul sentiment degli investitori non pesa solo il fatto che le regioni spagnole che potrebbe essere costrette a chiedere un salvataggio statale sarebbero sei. Ma anche che il Pil di Madrid ha registrato nel secondo trimestre del 2012 una contrazione dello 0,4% rispetto a quello precedente. Sull’anno scorso la contrazione è stata dell’1%.
L’euro è sceso per la prima volta sotto la soglia dei 95 yen. La moneta unica ha toccato un minimo a 94,405 yen e in serata passa di mano a 95,032 yen. L’euro è in calo anche nei confronti del biglietto verde e viene scambiato a 1,2115 dollari.
Il petrolio affonda a New York, dove le quotazioni perdono il 4,2% a 87,96 dollari al barile. Il metallo prezioso perde stamani lo 0,3% a quota 1.579,30 dollari l’oncia.
(23 luglio 2012)
REPUBBLICA.IT - IL LATO POLITICO
MOSCA - Mentre in Italia impazza il toto-elezioni, Mario Monti mette i paletti. Lo fa da Mosca. "Mi hanno chiesto di assicurare la gestione del Paese fino alla primavera del 2013". E "io e i miei colleghi stiamo cercando con tutte le nostre forze di farlo nel miglior modo possibile". Così il premier in un’intervista alla Rossiyskaya Gazeta. Le elezioni ci saranno, ribadisce il Professore, solo "dopo la fine di questo periodo". Poi il ruolo dei partiti e la necessità di una nuova legge elettorale per rafforzare il tessuto democratico del Paese. Il premier esprime la speranza che, finita la sua esperienza di governo, "i partiti politici sappiano assumersi tutta la responsabilità. Speriamo", precisa, "che una buona legislazione elettorale possa facilitare la vita politica".
La responsabilità del potere. Monti ipotizza anche prospettive sul suo futuro impegno politico. "A fine del mio mandato di premier io rimarrò, come lo sono adesso, un senatore a vita". E "grazie a questo incarico avrò modo di osservare la vita del paese e continuerò a lavorare per il suo bene". Poi, sul suo incarico: "Oggi ho il potere diretto dello Stato, rafforzato dalle leve predisposte dalla Costituzione. Tenendo conto che non avevo mai desiderato tale potere, lo valuto come una possibilità unica di provare a cambiare la realtà politica, economica, sociale, spirituale, avendo a disposizione per questo delle leve potenti. Questo è al contempo il potere, ma anche un’enorme responsabilita".
La solidità dell’Italia. Per il presidente del Consiglio, "il nostro paese si basa sui fondamenti solidi". E anche se "è vero che abbiamo il debito estero più alto, è vero altresì che il livello dei debiti privati dei cittadini è uno dei più bassi in Europa, grazie ai risparmi accumulati nei decenni dalle famiglie italiane". Poi i rapporti tra Italia e Russia: "Oggi l’Italia è la terza più grande economia in Europa, siamo la settima nazione più sviluppata industrialmente e siamo all’ottavo posto per i volumi di esportazioni. Sotto quest’aspetto vedo delle ampie prospettive di sviluppo dei rapporti economici e culturali, dei rapporti tra le società civili della Russia e dell’Italia".
L’Europa. I leader dei paesi membri dell’Ue devono fare attenzione alla "gestione della convivenza civile europea", e soprattutto "degli affari dell’eurozona". Per questo, spiega il premier, "la maggior parte del mio tempo è dedicata agli incontri dove si decide il futuro e la politica dell’Ue". Poi la nota autobiografica: "Ho avuto l’occasione di lavorare nella Commissione europea e in questo senso ho dei vantaggi. Conosco abbastanza bene gli affari europei, ma il mio difetto è quello di essere un principiante in qualità del capo di un governo nazionale e non sono così esperto nelle questioni che riguardano la gestione politica". Infine la convinzione "che l’Ue, anche se oggi la zona dell’Euro è in crisi, sia un fattore principale della modernizzazione di ogni singolo Paese".
Il Pdl: "Votare adesso sarebbe un fallimento". Sul tema del voto anticipato interviene Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera. Dice: "In questo contesto non ci sembrano vie d’uscita nè il ricorso alle elezioni anticipate che sarebbero solo una dichiarazione di fallimento da parte di tutte le forze politiche che sostengono Monti, nè il ricorso ad una grande coalizione politica". Stesse posizioni per Franco Frattini. L’ex ministro degli esteri scrive: "Non c’è fantasia che preoccupa di più di una competizione elettorale sulla pelle degli italiani: ipotesi che nelle ultime ore sento vagheggiare da più parti con il cinico esito di far impazzire i mercati. Chi tifa elezioni lacera la ferita anzichè sottoporsi ad una graduale guarigione".
Le critiche di Lega e Italia dei Valori. Chi invoca elezioni subito, dopo la pausa estiva, è Roberto Maroni. Per il segretario della Lega Nord, "oggi c’è la dichiarazione di morte del governo Monti, fatta dai mercati". Ancora: "il governo dei professori ha fallito e la parola deve tornare al popolo sovrano". E Antonio Di Pietro critica lo stallo delle forze politiche sulla nuova legge elettorale. Su Facebook, il leader dell’Idv scrive: "La riforma elettorale a cui stanno pensando non serve a restituire agli elettori il diritto di scegliere i loro rappresentanti. Se l’obiettivo fosse davvero quello, la riforma già l’avrebbero fatta da un pezzo dal momento che per ripristinare le preferenze non ci vuole niente". La verità, per Di Pietro, "è che vogliono una legge che permetta ai partiti di avere le mani libere e di fare, dopo le elezioni, quelle alleanze che prima delle elezioni non oserebbero mai confessare ai loro elettori".
(23 luglio 2012)
REPUBBLICA.IT - DICHIARAZIONI UE/MONTI IN RUSSIA
LA GRECIA "deve restare nell’Eurozona". Nonostante le pressioni tedesche. Dopo le ipotesi circolate nei giorni scorsi in merito alla possibile uscita di Atene dall’euro, arriva lo stop della Commissione Europea. Il portavoce Ue, Antoine Colombani, detto che Bruxelles è "fiduciosa" sulla possibilità di concedere una nuova tranche di aiuti alla Grecia, ma non prima di settembre. Inoltre, gli "strumenti operativi" per rispondere agli attacchi della speculazione in Europa "ci sono". E, nel suo viaggio in Russia, il presidente del Consiglio, Mario Monti, chiede una maggiore attenzione all’economia reale e nega che le impennate del differenziale dipendando dalle condizioni del Paese, bensì dalle incertezze sullo scudo Ue.
Monti a Mosca. Sochi, dacia presidenziale di Valdimir Putin. Il premier italiano Mario Monti incontra il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin. Anche qui il tema principale è la crisi dell’eurozona. Per Monti: "La situazione è difficile, bisogna puntare sull’economia reale". Mentre dall’Italia arrivano i nuovi numeri allarmanti dello spread, il presidente del Consiglio invita alla freddezza: "E’ ovvio che c’è grande nervosismo sui mercati ma per motivi che hanno poco a che vedere con problemi specifici dell’Italia ma piuttosto con notizie, dichiarazioni o indiscrezioni sull’applicazione delle decisioni del Consiglio Ue", che riguardano lo scudo antispread. E ai giornalisti che gli chiedevano se ci fosse in vista una nuova sessione straordinaria dei leader Ue, Monti risponde: "E’ prerogativa di Van Rompuy convocare i consigli europei straordinari" ma aggiunge di non ritenere "che oggi sia necessaria una riunione straordinaria". Il consiglio europeo del 24 giugno, ribadisce il premier italiano, "ha fatto rilevanti passi avanti". Quanto a eventuali "maggiori risorse" a favore dei fondi salva-stati, Monti riconosce: "Potrebbero essere utili, però non credo sia facile nel breve periodo". In particolare per le Esm "sappiamo che ci sono delle resistenze per attivare la licenza bancaria".
Poi il ruolo della Russia. Il premier: "Proprio la situazione difficile nella quale versa l’Europa e in particolare l’eurozona è per noi motivo in più per cercare rapporti solidi nell’economia reale, industriale e commerciale; e quindi la Russia da questo punto di vista è un punto di ancoraggio di grande importanza strategica". Il premier espone anche la sua visione strategica per i rapporti tra Italia e Russia. Continuità e maggiore integrazione. "I governi italiani che hanno preceduto il mio, hanno sempre dedicato grandissima attenzione al rapporto con la Russia", dice Monti. E l’intenzione "è di andare anche oltre e di sviluppare ulteriormente questi legami di carattere economico, industriale, culturale e civile". Ancora Monti: "Spero che avremo anche in futuro rapporti stretti, so bene quanto grande sia la sua leadership non solo nelle decisioni strategiche nella politica della Federazione russa, ma anche nel sostenere la cooperazione economica; e quindi sono veramente molto grato di questo incontro".
Intenzioni confermata da Putin: "Stiamo vivendo tempi molto difficili, la crisi si sente soprattutto in Europa", ma "nonostante le turbolenze sui mercati" nessuno dei "progetti fra Russia e Italia è "morto" anzi tutti "vanno avanti". Non solo: "L’Italia è il Paese con il maggior numero di accordi con le regioni russe", dice il leader del Cremlino. "Abbiamo grandi progetti comuni. Voglio sottolienare che nemmeno uno di questi nostri progetti è morto".