Angelo Melone, la Repubblica 22/7/2012, 22 luglio 2012
COSÌ ECOLOGICA E LOW-COST L’ESTATE BOOM DELLA BICI
È diventato l’anno della bicicletta, il 2012. Non lo ha deciso l’Onu, né il Comitato Olimpico internazionale. Lo hanno deciso i cittadini del mondo: un modo per tornare a contatto con l’ambiente. Per spostarsi e divertirsi senza spendere tanto, in tempi di crisi. La riscoperta di uno sport che ha fatto sognare generazioni.
La riconquista degli spazi nella città “nemica”.
Il segreto ha provato a spiegarlo uno dei sociologi più attenti ai cambiamenti contemporanei: quel desiderio, magari represso, di ritrovare i tempi giusti per le cose della vita, suggerisce Marc Augè. Il suo libro si chiama “Il bello della bicicletta”, e appunto il bello delle due ruote è avere la sensazione di fare con la giusta, appagante lentezza gli spostamenti di tutti i giorni, una gita, un viaggio. È la sensazione che suggeriscono i tanti racconti di viaggio e le foto arrivate
a
Repubblica.it.
I lettori del sito ci stanno raccontando la loro grande estate in bicicletta. E sono racconti in prima persona. Impossibile spiegarlo meglio di così: «Più lento del treno, più veloce del camminare, più in alto di un uomo. È diventato il mio punto di osservazione privilegiato sul mondo». La frase è dell’eclettico David Byrne, ci si può fidare.
Che fosse l’anno della bici, si era capito nei primi mesi del 2012, quando una campagna per la sicurezza aperta dal
Times
è stata rilanciata in Italia da un gruppo di blogger su Facebook e Twitter. In poche settimane, #Salvaiciclisti è divenuto un simbolo, decine di migliaia di aderenti, una proposta di legge, il centro di Roma invaso da una festa-manifestazione. Nessuna sorpresa: è già accaduto a New York, in pochi anni è nata una ragnatela di ciclabili. Succederà anche in Italia?