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 2012  luglio 22 Domenica calendario

PARIGI, DA CLANDESTINO A RE DEGLI SCACCHI


Alle volte l’integrazione è una partita a scacchi. Prendete il caso di Fahim Mohammad, 11 anni. É campione nazionale under 12 e rappresenterà la Francia agli Europei di scacchi di Praga, in agosto. Ma, fino a un paio di mesi fa, per la République non era nessuno, era senza: sans papier, Sdf («sans demeure fixe», senza fissa dimora), senza documenti, insomma ufficialmente senza identità.

La storia inizia in Bangladesh nel 2008. Nura Alam, il padre di Fahim, decide di lasciare il Paese: appartiene a un clan di opposizione, per lui tira una brutta aria e per suo figlio, che davanti alla scacchiera promette già benissimo, non ci sono prospettive. Destinazione: la Francia. Ma il «passeur» che organizza il viaggio si tiene il passaporto e così padre e figlio diventano due sans papier. Chiedono asilo, ma la procedura è lunga. E, dopo due anni trascorsi nella precarietà assoluta, passando da un «hôtel social» all’altro, arriva la doccia fredda: i Mohammad non hanno diritto all’asilo. Il tribunale amministrativo conferma il verdetto, Fahim e suo padre sono di nuovo in mezzo a una strada e in più minacciati di espulsione. Per un certo periodo, vivono sotto una tenda.

Però la fama di genietto di Fahim si è già diffusa. Xavier Parmentier, per vent’anni allenatore della nazionale giovanile di scacchi, si interessa a lui. Il Club degli scacchi di Créteil, nell’Île-de-France, si mobilita. I soci ospitano il ragazzino, gli danno un tetto, del cibo, una scacchiera. La stampa si impadronisce del caso, inizia a fare baccano. Il 21 aprile scorso, a Nîmes, Fahim diventa campione di Francia.

Il 4 maggio, a due giorni dal secondo turno delle Presidenziali, il primo ministro (ancora per poco) François Fillon risponde in diretta agli ascoltatori di «France Inter». Uno gli racconta il caso. Reazione di Fillon: certo, bisogna rispettare le leggi, ma per i campioni si può fare qualcosa. E la favola diventa realtà. La prefettura rilascia allo scacchista un «Documento di circolazione per straniero minore» e a suo padre un permesso di soggiorno provvisorio per tre mesi. Nura trova un lavoro come lavapiatti in una mensa e il Comune gli assegna un appartamento. Il passo seguente sarà un permesso di un anno. Intanto, Fahim potrà partire per Praga, a rappresentare il Paese che prima voleva respingerlo e poi lo ha accolto. Scacco matto alla burocrazia. Giubilano gli appassionati e in particolare, i soci del Club di Créteil, che si sono battuti per il ragazzino, hanno vinto e adesso ricordano il vecchio motto degli scacchisti, un omaggio alla fratellanza dell’intelligenza senza frontiere e passaporti: «Gens una sumus».