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 2012  luglio 21 Sabato calendario

COSA DIREBBE LA TRIPLICE SU 20 MILA POSTI DI LAVORO IN BILICO NEL PORNO?


Nel ’60, con Ray Charles («California Here I Come») scoprii la California, nel ’81, con mio figlio Fabio diciottenne, lui alla guida, io navigatore, soli, musicassetta a tavoletta (compilation rock preparata dal fratello), la percorremmo da Nord a Sud: ce ne innamorammo. Trovammo i californiani simili a noi, anche loro santi-poeti-navigatori, un filo più psichedelici. Oggi, colà ho amici, mi aggiornano. A novembre ci sarà l’atteso referendum «con-o-senza»: i cittadini dovranno decidere se i porno-attori dovranno lavorare con o senza condom. E’ un problema economico: ogni anno si producono 50 mila film porno, con 20 mila addetti, bassi costi grazie alle sinergie, sia tecnico-logistiche di Hollywood, sia di attori di risulta (quelli che non hanno successo, scivolano nel porno). Secchi i produttori, se vincono i «con» («film assenti di vibrazioni») tutti in Nevada («senza»). Immagino un dilemma simile in Italia: a fronte della perdita di 20 mila posti di lavoro di un business millenario, come si schiererebbero Camusso-Bonanni-Angeletti? E Monti-Fornero-Squinzi?
Altra suggestione inviatami. La California è leader nell’utilizzo delle «app» di «social discovery» (Highlight-Glancee-Sonar-Banjo): permettono di segnalarci persone che potrebbero piacerci, che si trovano in zona. L’idea di organizzare la «serendipità» (mi pare che significhi trovare qualcosa mentre se ne cerca un’altra) è stato un tema ricorrente nel mio giovanile amore per la fantascienza, ora la tecnologia iPhone ci permette di incontrare persone già note o sconosciute che hanno qualcosa in comune con noi, grazie a un algoritmo che incrocia profili Facebook. Stiamo precipitando in un mondo darwiniano: sopravvivere a condizione di essere sempre in contatto con altri. Gli incontri più belli della mia vita sono stati casuali, pensare che la vibrazione del mio cellulare mi avverta che nei paraggi ci sia una persona «compatibile» non mi eccita, anzi è una vibrazione che mi terrorizza. Voto «senza».
editore@grantorinolibri.it