Gianluigi Paracchini, Corriere della Sera 22/07/2012, 22 luglio 2012
LE VACANZE CON FOTOGRAFO (E RITOCCO) AI TEMPI DI FACEBOOK - L
e occhiaie regalano un’aria da esaurito? Zac e se ne vanno in pochi secondi. E quelle orecchie a sventola, il decolté da rimpolpare, il ciuffo sguarnito? Non ci sono problemi, tutto è generosamente migliorabile.
Per certi prodigi dell’estetica non servono né il chirurgo né sadiche punturine tonificanti. Basta un fotografo bravo, scaltro e con sensibilità di ritocco nelle immagini. Già sappiamo come funzioni regolarmente per attrici e perfino per capi di governo: perché non allargare il servizio ai frequentatori dei social network?
Ecco dunque la nuova frontiera: il narcisismo ai tempi di Facebook e affini, ora passa pure attraverso la sofisticata manipolazione sulle foto degli adepti. In contesti di amicizia virtuale è forse un peccato costruirsi connotati virtuali?
Non un peccato, al contrario risulta un ottimo affare. Altro che i porcellanati ritratti ai matrimoni dove al massimo sui rossori da pluri-brindisi viene steso pietoso, signorile pallore. Una inedita categoria di fotografi si sta specializzando per ritrarre, al meglio (dunque ringiovaniti, senza doppio mento, magari più alti) i momenti-clou delle nostre vacanze. Ci sono diversi tour operator che li hanno inseriti nei pacchetti tutto compreso: qualche foto imbellente vale più di qualsiasi maxi-buffet di frutta esotica, must imperituro nelle aspettative di vacanza.
E stando ai professionisti del ramo, la maggior parte di queste immagini così gratificanti, sarebbero appunto postate, con pieno appagamento dagli interessati, su Facebook e sugli altri circoli on line come cartoline glamour.
«Ricordatevi di mettere in valigia un fotografo», titola ironicamente l’autorevole Wall Street Journal in un servizio che racconta come il fenomeno stia prendendo piede in modo scientifico: ormai non si può pretendere di risultare affascinanti mettendo in rete foto scattate con gli smartphone. Certi primi piani, punto dolente del mezzo, trasformano nasi normali in promontori rocciosi e scoscesi: purtroppo il rifiuto di un’amicizia può cominciare anche così.
Dunque molte agenzie lo considerano già un punto in programma, proprio come il barbecue di benvenuto: non c’è prua di motoscafo, Tour Eiffel, pista da sci e incontri ravvicinati nella savana che non contemplino la presenza di fotografi («tranquilla signora, la smagriamo noi») fuoriclasse della elaborazione digitale.
Ma se si il ritocco non basta e l’aspirazione vola verso qualcosa di più somigliante alla fiction, tipo foto sensazionali durante lo snorkeling, graziosi effetti vintage con immagini virate in seppia, pazienti pose in attesa del tramonto o dell’abbeveraggio d’una famiglia di elefanti, bisogna scucire dai 100 agli 800 dollari l’ora.
Resta poi la soddisfazione che, al di là del successone su Facebook & C. immagini di vacanze così giovanilmente levigate valgono pure un piccolo show in ufficio e con i vicini di casa. Ai maligni, immancabili «Ma non sembri nemmeno tu!», meglio non replicare. C’è ancora gente che non sa come certe vacanze facciano miracoli.
Gian Luigi Paracchini