La Stampa 23/7/2012, 23 luglio 2012
Si aggrava la crisi finanziaria spagnola. Ieri anche la regione semi-autonoma di Murcia ha chiesto al governo centrale di Madrid un soccorso di 200-300 milioni di euro dopo la richiesta di aiuto di venerdì di Valencia
Si aggrava la crisi finanziaria spagnola. Ieri anche la regione semi-autonoma di Murcia ha chiesto al governo centrale di Madrid un soccorso di 200-300 milioni di euro dopo la richiesta di aiuto di venerdì di Valencia. Ad annunciare la richiesta di aiuti, che saranno prelevati dal nuovo fondo di liquidità creato dal governo Rajoy per le regioni, è stato il presidente Ramon Luis Valcarcel. La richiesta di Valencia è di almeno due miliardi di euro. E sono altre quattro le regioni spagnole che potrebbero nei prossimi giorni seguire il loro esempio. In giornata il ministro dell’Economia e vice cancelliere tedesco, il liberale Philipp Roesler, che ha sparato a zero sulla Grecia, ha espresso invece apprezzamento per la maniera in cui la Spagna (e il vicino Portogallo) stanno affrontando la crisi e i duri sacrifici che impone, soprattutto in termini di taglio delle spese pubbliche. Lo stesso Roesler ha però espresso parere contrario alla ripresa degli acquisti di titoli di Stato spagnoli sul mercato secondario da parte della Banca centrale europea. In Spagna la situazione sociale è esplosiva, visto che il governo sta introducendo misure draconiane, come ad esempio la cancellazione della tredicesima mensilità di stipendio per gli statali. Le piazze sono in fermento e oggi potrebbero esserci scontri, anche se non si vede come il governo possa recedere dall’austerità: ci tassi di interesse proibitivi raggiunti dai Bonos spagnoli l’accesso al mercato dei capitali è quasi impossibile perciò Madrid, materialmente senza più soldi, non ha altra scelta che tagliare le spese pubbliche.