Varie, 21 luglio 2012
Bambola per Sette - Ragazzine fanno la fila al negozio My London Girl per comprare bambole alte 46 centimetri uguali a loro
Bambola per Sette - Ragazzine fanno la fila al negozio My London Girl per comprare bambole alte 46 centimetri uguali a loro. Le pupe si chiamano Mini Me, disponibili in quarantaquattro sfumature di occhi e di pelle, e trenta acconciature. Se la somiglianza non è abbastanza precisa, intervengono i parrucchieri delle bambole che sistemano lunghezza, frangia e riga dei capelli. Prezzo: 79 sterline. Minimo 25 sterline per i vestiti (uguali modelli per le padroncine costano 35 sterline). A parte gli accessori. (Andrea Malaguti, La Stampa 17/7). La parola “bambola” è il diminutivo femminile di “bambo”, cioè bambino. (etimo.it) “Pupilla”, vocabolo latino diminutivo di “pupula”, a sua volta diminutivo di “pupa”, che significa “bambola”. La pupilla si chiama così perché l’immagine che si vede riflessa nell’occhio è molto rimpicciolita, in senso figurato è come una bambola rispetto al vero corpo umano. Dunque “pupilla” è sinonimo di “bambolina”. (Etimologia ricostruita dal poeta Valerio Magrelli). (Giulio Nascimbeni, Corriere della Sera 31/7/1992). Pediofobia: paura di essere seguito o guardato dalle bambole. (wikipedia) Alfred Hitchcock spedì alla figlia di Tippi Hedren, sua attrice prediletta, una bambola con le sembianze della madre chiusa in una bara di pino. (Claudio Carabba, Sette n.41/99) La prima bambola gonfiabile: commissionata nel 1941 da Hitler al dottore danese Olen Hannussen. Secondo sue istruzioni doveva essere in plastica galvanizzata, «somigliante a una bella donna di pelle bianca, capelli biondi, dolci occhi azzurri, alta 1,76, labbra e seni giganti, gambe, braccia e testa articolate e un ben disegnato ombelico». Da trasportare ripiegata nello zaino di ogni soldato del Reich. La fabbrica di Dresda che avrebbe dovuto produrla fu però bombardata. (Repubblica 26/6/2005) Il pittore Oskar Kokoscka abbandonato da Alma Mahler, che gli preferì Gropius, si fece fare dalla bambolaia Emma Moos un manichino in tutto e per tutto uguale all’ex. Nelle dodici lettere spedite all’artigiana chiedeva di riprodurre la piega del collo, la curva del ventre, la pelle di pesca, i capelli rosso Tiziano, la simmetria delle parti intime. Voleva inoltre che potesse dischiudere le labbra e abbassare le palpebre. Fu deluso dal risultato (scrisse che gli sembrava «un ridicolo fantoccio»), ma non tanto da non portarsela a teatro. (Amelia Valtolina, Io Donna 1/12/2001). La Contessa Potocka mandò a Guy de Maupassant sei bambole profumate, copie delle dame che voleva invitare a cena con lui. Lo scrittore gliele rispedì tutte, con la pance gonfie di stracci, accompagnate dal biglietto: «Tutte in una sola notte». (Giuseppe Scaraffia, Femme Fatale, Vallecchi 2009) Trash Talkin’ Turleen, bambola incinta, coi bigodini, la sigaretta e una birra in mano. Premendo l’ombelico dice le parolacce. Il suo fidanzato si chiama Jerwayne, in canottiera e senza un dente. (Vanity Fair 9/11/2006) L’American Girl produsse la bambola senzatetto. Nel libro incluso nella confezione la sua storia: abbandonata dal padre, vive in macchina con la madre senza soldi. (Alessandra D’Angiò, Vanity Fair 21/10/2009) Orietta Berti ha un centinaio di bambole, tutte con abiti vaporosi. (Paolo Martini, Specchio 5/7/97) Nei negozi American Girl, i saloni di bellezza per bambole. Mentre ci si rilassa al bar, le estetiste fanno buchi alle orecchie delle pupazze (14 dollari), acconciano loro i capelli (10-25 dollari), puliscono il viso, rifanno il trucco e la manicure (12 dollari). (AmericanGirl.com) Per dipingere gli occhi delle Bratz sono necessarie quindici passate di vernice. (Laura Fiengo, Vanity Fair 12/5/2005). Marlene Dietrich non si separava mai da un bambolotto nero, che chiamava Negretto o Selvaggio a seconda delle occasioni. (Maria Riva, Marlene Dietrich, mia madre, Frassinelli 2007). Esistono bambolotti con le fattezze di: Obama (con camicia e cravatta, volendo può impugnare una spada); Kate e Pippa Middleton; Hillary Clinton; John Fitzgerald Kennedy; George Washington; George Patton; Dwight Eisenhower; Colin Powell; George W. Bush (in divisa da pilota). (Francesco Semprini, La stampa 26/1/2009) Dolce Sasha e Meravigliosa Malia, le bambole di stoffa che sembrano le figlie di Obama. (Francesco Semprini, La Stampa 26/1/2009) La prima volta che incontrò sua figlia Alina, Castro le regalò un bambolotto vestito come lui, con barba, cappello, stivali e stellette sulle spalline. (Alina Fernandez, Alina, la figlia di Fidel Castro racconta, Sonzogno). Chiara Gamberale a vent’anni si comprò una Barbie, «su consiglio dell’analista». (Novella 2000, 29/1/2009 «Gefällt mir!» (mi piace): commento della Merkel quando ha visto la Barbie Cancelliera prodotta dalla Mattel tedesca (capelli a caschetto, tailleur pantalone scuro). (Novella 2000 19/3/2009) Il pupazzo Donald Trump che urla «You’re fired» (sei licenziato). (Vanity Fair 30/9/2004) Dall’esordio (1959) è stato venduto più di un miliardo di Barbie (350.000 solo nel primo anno). La Mattel dice che se ne comprano tre al secondo. (Laura Laurenzi, la Repubblica 14/1/2009) La prima Barbie costava 3 dollari. Su eBay nel 2004 quel modello valeva 3.552 dollari. (Laura Laurenzi, la Repubblica 14/1/2009) La bambola più venduta in Egitto è Fulla (gelsomino), chiaramente musulmana. Indossa il velo sopra gonna e camicia, non ha il fidanzato, fa la dottoressa o l’insegnante, ha poco seno. Costa 13 euro. (Davide Frattini, Corriere della Sera 23/9/2005) Le bambole più antiche sono di pezza: risalgono a 4000 anni fa e provengono dalla tomba di una bambina egiziana. Rappresentano donne adulte, con capelli di lana nera. (Eugenia Salza Prina Ricotti, Espr-Archeologia.it) Le bambine greche giocavano con bambole di creta tinte di rosso o turchino, oppure in legno con gli arti snodati (Eugenia Salza Prina Ricotti, Espr-Archeologia.it) La bambola trovata nel sarcofago di Crepereia Tryphaena, a Roma: alta 23 centimetri, in avorio, tutta snodata, con fisico da adulta, aveva i buchi per gli orecchini, al dito due anelli e una chiavetta per aprire un cofanetto in cui erano contenuti pettinini in avorio e uno specchietto d’argento. Dalla sua acconciatura s’è capita la datazione della tomba (metà del II secolo d.C.). (Lorenzo Grassi, Metro 6/6/2006). Copie della bambola di Crepereia in vendita sul sito riproduzionimuseali.com. Costo: 40 euro. La Barbie DeBeers, disegnata per i quarant’anni della bambola, con abito decorato da 160 diamanti e accessori in oro bianco. Prezzo: 85mila dollari. (myluxury.it) Thomas Edison, inventore della bambola parlante. Alta 22 centimetri, pesante quasi due chili, aveva la testa in biscuit, gli arti in legno e il torace in acciaio. Nel petto un piccolo fonografo azionato a manovella permetteva di ascoltare canzoncine e filastrocche. Prezzo: 10 dollari per la versione vestita con camicione di cotone bianco; quella più elegante 20-25 dollari (due settimane di stipendio per un impiegato). Ne furono vendute solo 500, in gran parte restituite. (Supereva.it)