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 2012  luglio 20 Venerdì calendario

Chi fermerà l’invincibile Punteruolo - A tutto febbraio 2012 le palme morte in Italia sarebbero più di 7

Chi fermerà l’invincibile Punteruolo - A tutto febbraio 2012 le palme morte in Italia sarebbero più di 7.000, solo in Sicilia sarebbero circa 1.200. A Salerno ne sono state abbattute più di 600. Un vero bollettino di guerra se si pensa che tutto è accaduto in questi ultimi sette anni: le palme, in particolare le palme delle Canarie, sono sotto stretto assedio da parte dell’invincibile Punteruolo Rosso. Le Phoenix Canariensis sono certamente le più grandiose e vistose delle palme coltivabili nelle zone miti del Mediterraneo e non per niente le più «piantate» sia nei giardini pubblici sia in quelli privati di tutto il bacino. Pare che il Punteruolo Rosso sia arrivato nel 2005 (in Sicilia? dall’India?), e avendo trovato un’autentica bengodi si sia moltiplicato in modo affannoso devastando e propagandosi senza pietà. Evidentemente tutto questo alla faccia di qualche sonnacchioso ufficio preposto che non è stato in grado di valutarne il grande pericolo: se preso in tempo con cure semplici e appropriate si sarebbe risolto il problema in poche battute. Ora imbelli, vinti, praticamente disfatti, siamo spettatori di una vera e autentica strage botanica. Non sorprende che in un’Italia folta di enti inutili, sia stato un programma televisivo di attualità e denuncia (e di enorme successo) come «Striscia la notizia» a proporsi come unico ed attivo baluardo in una dura battaglia contro il terribile Punteruolo. Una vera crociata nata nell’ottobre del 2010 e portata avanti con puntualità sino ai giorni d’oggi. A conti fatti dopo due anni di indagini (e relative televisive diffusioni) si può constatare come vari e tanti, costosi e meno, siano i metodi di guerra proposti da giardinieri, vivaisti, progettisti, botanici, insegnanti universitari e dilettanti. Nell’improvvisare e nell’arrangiarsi, ben si sa, l’Italia è maestra. Il Punteruolo, simile a un grande e colorato cervo volante, è un robusto e variopinto insettone: il modo più semplice per eliminare lui e le sue larve sarebbe l’uso di un insetticida. Veleno che però non può essere usato da tutti, da quando un bagliore di ecologia e sostenibilità ambientale ha rischiarato le nostre lande vilipese. È stata proposta una variopinta serie di italici miracoli: iniezioni, spruzzature, elettrochoc, bruciature, innesti e... cicogne pulitrici. Sì, vere cicogne, cacciatrici di larve di insetti. La guerra è ben lontana dall’essere vinta: è appassionante, ma sarà purtroppo lunga. Si sono visti trionfi e sconfitte: «Striscia la notizia», precisa e puntuale, ha riportato (filmando e commentando) i numerosi tentativi di salvataggio. Spesso riusciti. Ma forse è troppo tardi: rimane il problema della diffusione del Punteruolo e della sua aggressività. Pare che, nell’euforia della diffusione della (sua) specie non vada tanto per il sottile e che non si fermi ad assalire solo le Phoenix, e che, in caso di carenza, faccia danno su qualsiasi altra palma. Jean Marie Rey, noto vivaista francese, è decisamente pessimista: prevede una lenta agonia per le nostre palme sia per quelle sottoposte a cura (guai a non intervenire almeno due volte l’anno!) e soprattutto la morte di tutte quelle «libere», quelle di nessuno, al di fuori dei giardini. Data l’aggressività dell’insetto e la sua prolificità, non vede speranze. Di fronte a queste previsioni utilissimi sono stati i dati e le proposte raccolte dal programma televisivo. Ma non sarà troppo tardi ormai? Nello stretto giro di un secolo abbiamo visto i danni che olmi, castagni, ippocastani, platani e cipressi hanno subito. Il paesaggio di una grande parte d’Europa (e non solo) è in veloce divenire, e le poche palme curate, rimaste, evidentemente protette e sottoposte a prevenzione, saranno le rare, uniche e vive testimonianze di un lontano ed eclettico mondo esotico e botanico. Amen.