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 2012  luglio 20 Venerdì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA. LO SPREAD DI NUOVO SOPRA I 500 PUNTI


CORRIERE.IT
Ancora pressioni sui titoli di Stato di Spagna e Italia, sul piano di aiuti a favore della Spagna, centrato sul supporto alle ricapitalizzazioni delle sue banche in dissesto. Pressioni che non si sono alleviate dopo il via libera dell’Eurogruppo all’aiuto alle banche spagnole che ha dato una boccata d’ossigeno all’economia iberica. L’Eurogruppo ha infatti approvato in via definitiva il programma di aiuti per ricapitalizzare le banche spagnole, che prevede una disponibilità fino a 100 miliardi di euro, di cui 30 miliardi disponibili già entro fine mese. L’Eurogruppo ha firmato il memorandum d’intesa con il governo spagnolo e definito le condizioni tecniche dell’assistenza finanziaria. Male anche le Borse europee con Madrid e Milano che crollano rovinosamente.
SPREAD - Nuove vendite hanno colpito i Bonos decennali spagnoli, facendone salire i rendimenti oltre il 7,30% mentre il loro differenziale o spread rispetto ai Bund della Germania si allarga ad un nuovo massimo storico: 613 punti. Intanto anche lo spread tra Btp italiani e Bund torna a sua volta a salire e raggiunge quota 504 punti base, con i rendimenti sulla scadenza decennale in risalita al 6,20%.
Male anche l’euro che tocca i minimi sul dollaro da due anni a questa parte a quota 1,2150.
BORSE - In calo anche le Borse europee soprattutto quelle di Milano e Madrid. A Milano l’indice Ftse-Mib chiude a -4,38%, mentre la Borsa di Madrid lascia sul terreno il 5,82%. Da giovedì le tensioni si sono infatti riacutizzate sulla Spagna mentre il ministro del bilancio Cristobal Montoro affermava che ormai mancano i soldi in cassa per pagare i servizi mentre nelle strade si moltiplicano le manifestazioni di protesta.
RISCHIO-DEBITO- «Se cade la Spagna l’euro nella sua interezza avrà dei problemi. Quello che è in gioco è la sopravvivenza dell’euro. Ma la Spagna non deve cadere. È importante sapere che ci sono gli strumenti non solo per non far cadere la Spagna, ma per permettere a paesi come la Spagna e l’Italia, che stanno facendo giganteschi sforzi di aggiustamento dei conti e di riforme, di veder remunerati i loro aggiustamenti dai mercati. Cosa che fino ad ora non è avvenuta». A dirlo in un’intervista al Gr3 Rai è il capoeconomista dell’Ocse Piercarlo Padoan..
VALENCIA A UN PASSO DAL DEFAULT - In Spagna la Comunidad Valenciana ha chiesto il salvataggio allo Stato centrale usando, prima fra le regioni autonome, il nuovo strumento ideato da Madrid per fornire liquidità agli enti locali. La decisione si è resa necessaria «per fare fronte alle scadenze di debito del 2012». Secondo il meccanismo ideato nell’ultimo consiglio dei ministri, i governi locali potranno attingere risorse da un fondo da 18 miliardi di euro, ma in contropartita dovranno sottostare a una serie di impegni e sanzioni sulla falsariga di quelli europee.
INCONTRO MONTI-RAJOY - Intanto il presidente del Consiglio, Mario Monti, e il suo omologo spagnolo, Mariano Rajoy, si incontreranno il prossimo 2 agosto per analizzare le evoluzioni della crisi del debito europea e la situazione dei due paesi.
BOND GRECI - Da Francoforte successivamente arriva la comunicazione che dal prossimo mercoledì la Banca centrale europea non accetterà più i titoli di debito greci come garanzia sui rifinanziamenti bancari. Prima di decidere su un’eventuale riammissione dei bond greci, l’Eurotower intende aspettare i risultati della missione della troika ad Atene.

CORRIERE.IT - SI ACCETTANO PESETAS
MADRID (SPAGNA) - Sfiducia nell’euro? Preveggenza? Sfida? «Qui si accetta il pagamento in pesetas» proclama, senza ironia e con due punti esclamativi, il cartello apparso sulle vetrine di un ipermercato «della salute» di Madrid, sulla trafficata Avenida de America, che collega il centro alla tangenziale M30. Non è uno scherzo, né una boutade polemica, né una mossa scaramantica. Quanto, piuttosto, nostalgica: «Sono molti più di quanto si pensi gli spagnoli che tengono ancora la vecchia valuta in casa» spiegano nel negozio.
BANCONOTE - Non si accettano le monete, ma le vecchie banconote, teoricamente fuoricorso dal febbraio del 2002, sì. E capita che ne arrivino molte in una volta sola, perché qui i prodotti sono spesso costosi: protesi ortopediche, sedie a rotelle, montascale. «Molti dei nostri clienti sono anziani – considera Meyer Zafrany, titolare di Hidelasa, probabilmente il primo negozio spagnolo che ha deciso di ripristinare la valuta nazionale -. Per loro, la peseta rappresenta un buon ricordo: Per noi, è un modo anche di attirare l’attenzione». Il cambio è lo stesso fissato il 31 dicembre 1998: 166, 38 pesetas per un euro. La peseta, in questo negozio, non si è svalutata come probabilmente avverrebbe se davvero la Spagna dovesse uscire dall’euro e riprendere a stampare pesetas.
Elisabetta Rosaspina

CORRIERE.IT - LE PROTESTE A MADRID
Spagna sull’orlo del default. E in migliaia scendono in piazza. Già dalle prime ore di venerdì migliaia di persone si sono radunate in centro a Madrid per protestare contro i tagli imposti dal governo di Mariano Rajoy. La polizia ha sparato proiettili di gomma contro i manifestanti per cercare di disperdere la folla. Sette persone sono state fermate, sei i feriti. La giornata si preannuncia, dunque, ad altissima tensione. Da una parte l’Europgruppo che dovrà decidere sulle sorti del Paese. Dall’altra almeno 80 manifestazioni indette dai sindacati.
A MADRID - La protesta dunque non si ferma. La settimana scorsa il primo ministro Rajoy ha annunciato una manovra da 65 milioni di euro per tagliare il disavanzo pubblico. Giovedì sera oltre 100mila persone sono tornate a Puerta del Sol. Medici, studenti, precari, pompieri. Durante la notte scontri con la polizia. Almeno 26 i feriti e sette arresti. Ma Madrid non è l’unica a scendere in piazza. Cortei anche a Bilbao e Barcellona. I dipendenti statali in diverse città del Paese stanno mandando il traffico in tilt con presidi spontanei.

REPUBBLICA.IT - PARLA MONTI
ROMA - Il contagio è in corso. E le priorità sono due: combatterlo ed evitare che l’Italia sia tra le fonti d’infezione dell’eurozona. Mario Monti torna ad analizzare la situazione nell’area euro e l’origine della crisi: "E’ difficile dire quanto sia venuto e venga da Grecia, Irlanda, Portogallo, o dalle banche spagnole, ma il contagio è quel disagio che attraverso i mercati colpisce in termini di maggiore incertezza e minore fiducia nell’irreversibilità dell’intergrità dell’euro". Ancora: "Per la dignità del Paese, per il senso di fiducia in noi stessi, per il rispetto di cui il Paese e i cittadini godono sul piano internazionale fa molta differenza farcela con le proprie forze o farcela con aiuti di salvataggio dell’Europa".
Poi i temi dello spread e della spending review.
Lo spread. "Ci dà delusione, abbiamo sempre pensato che provvedimenti di riforme strutturali e risanamento dei conti avrebbero avuto effetti positivi su crescita e occupazione, ma lentamente". Dunque dei risultati ottenuti "non sono sorpreso", di migliori ne "verranno, ma purtroppo ci vorrà ancora un pò di tempo". Mario Monti affronta anche il caso spread. Il calo, comunque, "c’è stato, poi si è arrestato, in seguito addirittura invertito. Ma vorrei che gli italiani non si facessero fuorviare da interpretazioni fantasiose. Leggo oggi su un quotidiano: due governi, stesso spread". E qui il Professore tira fuori i numeri.
"Nel novembre del 2011 - elenca - lo spread tra Italia e Germania era a 574. Undici mesi prima, nel novembre 2010 era a 160".
Spending Review. Evitare gli aumenti dell’Iva. "Voi sapete - sottolinea ai giornalisti - che nell’ambito della Spending review il governo ha commissionato studi a Giuliano Amato e a Francesco Giavazzi. Abbiamo ricevuto nei giorni scorsi i rapporti, il governo li sta esaminando e contiamo in tempi brevi di prendere decisioni sul seguito da dare". In particolare sul rapporto Giavazzi, quello dedicato ai sussidi alle imprese, "stiamo valutando il rapporto - spiega il Professore - e vedremo se e come poter operativamente tradurre in decisioni i suggerimenti che ci sono e che comporterebbero risparmi per il bilancio dello Stato. Si sono lette ipotesi per la destinazione dei risparmi, la nostra priorità è ricavare i risparmi e vedremo poi come destinarli nell’ambito della politica economica complessiva".
La maggioranza. Poi alle forze politiche: "Io credo sia necessario richiamare le forze politiche che sostengono la maggioranza alla necessità, nell’interesse del Paese, di non allentare l’impegno e il ritmo delle decisioni". Ancora: "Abbiamo di fronte due camere che lavorano con grande lena", osserva il premier. Questo impegno non va allentato "perchè sarebbe davvero un peccato non portare a termine la completa messa in sicurezza dei conti" e non arrivare a mettere le basi "per lo sviluppo futuro". Sarebbe un "peccato non completare quest’opera". Infine, l’invito a manifestare sempre "la propria adesione all’Ue".
Schaeuble: "Monti è una chance per l’Europa". L’Italia "non avrà problemi". A esprimere la convinzione è il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, che in un’intervista a Le Figaro definisce Mario Monti "una chance per l’Italia e per l’Europa". L’esponente dell’esecutivo di Berlino sottolinea che "l’Italia sta prendendo oggi buone decisioni che erano state rinviate dal Governo Berlusconi". E per questo auspica che l’esecutivo guidato da Monti "continuerà a beneficiare del sostegno necessario in Parlamento e tra l’opinione pubblica".
(20 luglio 2012)

REPUBBLICA.IT - VERSANTE SPAGNOLO
MILANO - L’Eurogruppo ha approvato in via definitiva il programma di aiuti per ricapitalizzare le banche spagnole, che prevede una disponibilità fino a 100 miliardi di euro, di cui 30 miliardi disponibili già entro fine mese. La decisione presa oggi dall’Eurogruppo è un "passo importante" verso la soluzione della crisi. Lo ha assicurato il portavoce del commissario Ue agli affari economici Olli Rehn, ricordando che "ci sono azioni importanti in corso" sul fronte spagnolo, dalle misure di risanamento dei conti pubblici alle riforme strutturali che permetteranno al paese di riportare la sua economia su una "strada sostenibile" e "recuperare la fiducia dei mercati".
La tensione a Madrid resta altissima la tensione per i drastici tagli imposti dal governo di Mariano Rajoy. Giovedì, oltre 100mila persone sono scese a manifestare per le strade di Madrid e cortei si sono registrati in molte altre città spagnole. Stamane, nella capitale, la polizia ha sparato con pallottole di gomma per disperdere la folla che si era radunata in centro e la giornata si preannuncia "difficile" per le circa 80 manifestazioni indette in tutta la Spagna dai sindacati.
L’Ue ha mostrato ottimismo anche nei confronti della Grecia che non dovrebbe avere problemi per le sue necessità immediate di liquidità ad agosto, "troveremo soluzioni, c’è stato un forte impegno politico" ha aggiunto il portavoce di Rehn, ricordando le dichiarazioni in proposito pronunciate il 9 luglio scorso dal presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker. "Il lavoro della troika Ue-Bce-Fmi (attesa ad Atene il 24 luglio) continuerà nelle prossime settimane - ha poi detto - e le decisioni sul prossimo esborso dipenderanno dalle conclusioni di queste analisi". Il portavoce non ha poi voluto quantificare a quanto ammontano le necessità finanziarie della Grecia nel breve periodo.
(20 luglio 2012)