Ettore Bianchi, ItaliaOggi 19/7/2012, 19 luglio 2012
ZANZARE KILLER CONTRO LA DENGUE
Quattro milioni di zanzare killer stanno per uscire dai laboratori brasiliani per combattere la dengue. Della trasmissione di questa malattia tropicale, che può essere mortale, è responsabile l’Aedes aegypti, una specie aggressiva di zanzara. I nuovi esemplari di insetto saranno creati attraverso una modificazione genetica.
Il progetto scaturisce dalla collaborazione tra la società locale Moscamed, l’università di San Paolo e l’azienda britannica Oxitec.
Un’unità che sforna insetti transgenici è stata creata da poco nello stato di Bahia dopo le prime sperimentazioni avvenute l’anni scorso. L’obiettivo è produrre ogni settimana 4 milioni di esemplari, che si comporteranno da insetticidi nei confronti di quelli che possono essere definiti i loro cugini originari.
Il funzionamento dell’operazione si basa sul fatto che diverse centinaia di migliaia di maschi transgenici vengono disperse in natura.
Essi si accoppiano con le femmine selvagge e trasmettono alla discendenza un gene che ostacola il loro sviluppo. I discendenti, quindi, muoiono verso la fine dello stadio larvale. Gli insetti transgenici non possono diffondere la malattia. Nel 2011 sono stati effettuati test per controllare che le zanzare si accoppiassero con le femmine selvagge.
Si è verificato lo stesso successo già sperimentato in Malesia e nelle isole Cayman. Perché l’intervento sia efficace, in effetti, occorre che i maschi transgenici abbiano la meglio sui loro cugini nella conquista delle femmine.
La tecnica transgenica, secondo i suoi promotori, presenta diversi vantaggi.
Non c’è bisogno di pesticidi, che distruggono anche intere popolazioni di impollinatori, contaminano il suolo e possono accumularsi stabilmente nella catena alimentare.
In ogni caso, evidenziano gli scienziati, le zanzare geneticamente modificate non possono sostituire quelle selvagge. Pena la scomparsa della specie.
Nelle zanzare killer sviluppate in Brasile la sterilizzazione è ottenuta attraverso un gene che attacca lo sviluppo della larva se quest’ultima non viene esposta a un antibiotico comune, la tetraciclina. Non essendo questa presente in natura, gli esemplari muoiono senza raggiungere lo stadio adulto.
Tutto roseo, dunque? In realtà in Malesia, dove l’operazione aveva preso il via senza alcuna comunicazione ufficiale, la popolazione ha duramente protestato. E negli Stati Uniti, in Florida, un esperimento è stato rinviato a data da destinarsi dopo la mobilitazione di associazioni locali e cittadini vivamente preoccupati.
In particolare, la filiale americana dell’organismo Amici della terra ha chiesto di vietare questa tecnologia, interrogandosi sulle responsabilità giuridiche e finanziarie nel caso in cui dovessero emergere inconvenienti.
E, si sa, negli States sono molto sensibili alle corde giudiziarie ed economiche.
Le zanzare killer rischiano di trasformarsi in un boomerang per i loro produttori, che per il momento hanno preferito lasciar perdere.