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 2012  luglio 19 Giovedì calendario

MCCARTNEY VOLEVA CANTARE FUORI TEMPO. ZAC, TAGLIATA LA LUCE


Cala il Pil e sale lo spread. Palazzo Chigi esclude di voler ricorrere allo scudo famoso, almeno per il momento, ma intanto se ne profila la possibilità, nemmeno tanto remota. Angela Merkel trema all’idea che qualcuno, nei prossimi mesi, se non addirittura nelle prossime settimane, mentre lei pensava d’andarsene in vacanza sul mare del nord, possa chiamare al soccorso il fondo salvastati, come avevano scherzato nei giorni scorsi i leader europei.
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«La prima regola è che la nostalgie de la boue — la nostalgia del fango, lo stile romantico e rudemente virile dei primitivi che abitano nelle case popolari, per esempio — è bella, e che la borghesia, nera o bianca che sia, è brutta. Diventa così inevitabile che il Radical Chic prediliga chi ha l’aria primitiva, esotica e romantica, tipo i raccoglitori d’uva, che oltre al fatto che sono radicali e “vengono dalla terra” sono anche latini, o le Panthers, con le loro giacche di pelle, le acconciature afro, gli occhiali da sole e le sparatorie, o i Pellerossa, che logicamente hanno sempre avuto un’aria primitiva, esotica e romantica. Quantomeno all’inizio, tutt’e tre i gruppi avevano un’altra qualità che li avvantaggiava: stavano tutti a tremila miglia di distanza dall’East Side di Manhattan. Non c’erano molte probabilità di ritrovarceli_ come dire, tra i piedi» (Tom Wolfe, Radical Chic. Il Fascino irresistibile dei rivoluzionari da salotto, Castelvecchi 2005).
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A Londra, qualche sera fa, il concerto a Hyde Park di Bruce Springsteen è stato interrotto d’autorità, facendo mancare la corrente a riflettori e amplificatori a causa di rigide norme antirumore, proprio nel momento in cui Paul McCartney saliva sul palco per cantare insieme al Boss. Dicesi Paul McCartney, dicesi il Boss. Possibile che da noi a nessuno venga in mente di staccare la corrente e sgombrare la sala (tutti a casa, circolare) quando a salire sul palco sono il Redivivo e tutti gli altri. Eppure i politici italiani producono più rumore molesto di cento discoteche messe insieme. Non di meno stanno lassù, il microfono in mano, mano sul cuore, e continuano a stonare senza che nessuno chiami la polizia.
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Agli ex fascistoni d’Alleanza nazionale, che era poi il vecchio Movimento sociale vestito a festa, un partito famoso per il suo nazionalismo hard, non piace che il Popolo delle libertà torni a chiamarsi (forse) Forza Italia. Non vogliono dare soddisfazione al Redivivo, che torna a Forza Italia come se gli ex fascisti non avessero modificato la sostanza politica del partito di plastica e come se Lui, caro lei, ai bei tempi non avesse fondato un Impero. Per farli contenti, il Redivivo chiami dunque il suo nuovo partito Forza Impero.
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«Avo di questi omuncoli cattivi è stato nella nostra letteratura Silvio, nella novella Un colpo di pistola, che l’ingenuo e splendido Pukin prese in prestito da Byron. Se a suo tempo abbiamo tanto apprezzato e stimato questi omuncoli cattivi, è unicamente perché essi ci apparivano persone dall’odio duraturo» (Fëdor Dostoevskij, Diario di uno scrittore, Sansoni 1963).
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Ci saranno le primarie in Forza Italia, rinnovata (forse) ragion sociale del partito berlusconiano? Gli antiberlusconiani (chissà perché) lo pretendono. Ma nel caso chi affronterà chi per la premiership elettorale? Avremo Berlusconi contro Silvio? Papi contro il Cavaliere? «Agghiacciante» contro «improponibile»? E saranno i lettori di Repubblica a scegliere oppure (ah, l’atroce caricatura della democrazia!) a scegliere saranno quegl’incolti dei berlusconiani?
E poi, che si ricandida a fare? A sconsigliargli il passo, autorità suprema, è un sondaggio (manco a dirlo) di Repubblica, la cui sostanza è questa: «Peggio di Berlusconi nessuno mai». In altre parole: «Un italiano su due boccia il ritorno».
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«Negli anni sessanta l’intero processo mediante il quale le monde, gli acculturati perlustravano il territorio della bohème e ne tiravano fuori il giovane artista destinato al Successo si svolgeva nel più pittoresco dei modi. All’inizio d’ogni primavera due emissari del Museum of Modern Art, Alfred Barr e Dorothy Miller, si sarebbero spinti dalla Cinquantatreesima Strada verso il centro, a Saint Marks Place, Little Italy, a Broome Street e dintorni, e avrebbero fatto il giro dei loft dove avevano lo studio artisti noti e sconosciuti_ ebbene, nell’istante stesso in cui i due mettevano piede nella Cinquantatreesima Strada per prendere il taxi, una specie di radar comunicava in giro la loro sortita_ Arrivano!.. e per tutta Lower Manhattam, come la Pulsazione Cosmica dei teosofi, avrebbe rullato un tambureggiare di cuori all’unisono: scegli me-scegli me-scegli me» (Tom Wolfe, Come ottenere il successo in arte, Allemandi 1987).