Varie, 20 luglio 2012
REDDITI DI PIETRO
• Reddito. Antonio Di Pietro dichiara 182.207 euro di imponibile. Un ammontare lievemente superiore a quello dell’anno scorso (176.885 euro). [Libero, 19/3/2012]
• Classifica. Nella classifica dei segretari di partito vince Antonio Di Pietro (182.207) che si lascia alle spalle Angelino Alfano (169.317), Pier Luigi Bersani (136.885), Francesco Rutelli (131.262), Umberto Bossi (124.871) e Pier Ferdinando Casini (116.986). Renato Schifani (223.939) batte Gianfranco Fini (201.115). Il presidente del Consiglio e senatore a vita Mario Monti, settimo in classifica, ha dichiarato 1.513.030 euro, superando l’ex senatore Umberto Veronesi (1.431.000) e il dirigente Fininvest Alfredo Messina (1.383.581). Luigi Lusi, accusato di aver sottratto milioni di euro alla Margherita, si è attestato a 304.926 euro. [Dino Martirano, Corriere della Sera 20/3/2012]
• Dichiarazioni 2008-2011:
Dichiarazione patrimoniale 2008:
Beni immobili
Proprietà: Fabbricato a Curno (Bg) Casa abitazione; Fabbricato a Bergamo Appartamento; Fabbricato a Bergamo Appartamento; Fabbricato a Montenero di Bisaccia (Cb) Casa ex Genitori; Fabbricato a Montenero di Bisaccia (Cb) Casa colonica; Fabbricato a Montenero di Bisaccia (Cb) Azienda agricola;
Comproprietà: Fabbricato a Bruxelles (Belgio) Appartamento al 50%;
Beni mobili in pubblici registri:
Yundai Santafè del 2002
Società:
An.To.Cri Srl con Socio Unico 100% delle azioni e proprietà appartamento in Milano
Enel 17.500 azioni
Reddito
Reddito complessivo: 219.518;
Oneri deducibili 1.488;
Reddito Imponibile 218.080
Dichiarazione patrimoniale 2009:
Variazioni sul 2008:
-Acquisto n.9.100 azioni Enel ora le azioni possedute sono 26.600
Reddito
Reddito complessivo: 194,760;
Oneri deducibili 1.549;
Reddito Imponibile 193,211
«Il secondo più ricco tra i parlamentari è Antonio Di Pietro con 193’211 euro (281.300 franchi). Anche se, rispetto all’anno precedente ne ha persi circa 25 mila. Nel 2008, infatti, ne denunciava 218’080 (317.400 franchi)». [www.cdt.ch]
Dichiarazione patrimoniale 2010:
Variazioni sul 2009:
-Cessazione in data 19/11/2009 dell’usufrutto legale del fabbricato in Bergamo
-Cessazione in data 19/11/2009 dell’usufrutto legale del fabbricato in Milano
-Vendita in data 7/6/2010 del fabbricato in Curno
Reddito
Reddito complessivo: 181.431;
Oneri deducibili 4.546;
Reddito Imponibile 176.885
Dichiarazione patrimoniale 2011:
Variazioni sul 2010:
-Sporessi per nuovo accatastamento in data 10/9/2012 fabbricati in proprietà in Montenero di Bisaccia (Cb) FG 71 numero 167 sub 2-3, sostituiti con i fabbricati FG 71 numero 167 sub 4-5
-Acquisto piena proprietà in data 14/3/2011 dei seguenti terreni in Montenero di Bisaccia (Cb):
-Fg 77 numero 23-24-30-31-257-258-290-293
-Fg 73 numero 107-278-279
-Fg 71 numero 77
-Acquisto in piena proprietà in data 14/3/2011 dei fabbricati in Montenero di Bisaccia (Cb) Fg numeri 291 sub 2-3
-Vendita autovettura Hyunday Santa Fe in data 19/7/2011
Reddito
Reddito complessivo: 186.451;
Oneri deducibili 4.250;
Reddito Imponibile 182.207
Link alle dichiarazioni: http://www.camera.it/921?shadow_deputato=200331
Pensione. La pensione da magistrato che Di Pietro riceve dall’Inpdap è di 2.644,57 ovvero 1.956 euro netti. La prende dal 1 settembre 1995 [da 17 anni] «decorrenza originaria, numero iscrizione 03167…, codice fiscale DPTNTN50etc, il cedolino “in carico alla provincia di Bergamo”» [Mario Giordano, Sanguisughe Mondadori]
Un sanguisuga per Giordano. «La coerenza per l’uomo venuto da Montenero di Bisaccia è sempre stato un optional, un po’ come la grammatica. E così succede che l’uomo che tuona contro le rendite della casta, il moralizzatore d’Italia, il censore di ogni malcostume, ebbene, proprio lui, è andato in pensione a 44 anni. E oggi, che è appena sessantenne, può vantarsi (ah, la moralizzazione!) di ricevere un vitalizio previdenziale dal 1995, cioè da 15 anni, cioè da quando c’era ancora la Jugoslavia e Toto Cotugno a Sanremo cantava “Voglio andare a vivere in campagna”. Se la sua esistenza dovesse durare quanto quella media di un italiano (lunga vita!), finirà per incassare il vitalizio almeno per altri 20 anni. E dunque è evidente che il magistrato Di Pietro ha versato all’ente previdenziale solo una minima parte di quello che il pensionato Di Pietro dall’ente previdenziale ha preso e prenderà. E’ così che nascono i buchi nei conti, ma che importa? “Tanto alla fine è sempre il cittadino che paga”. Lo sapete di chi sono queste parole? Di Tonino, naturalmente. Un moralizzatore baby pensionato. Un uomo sempre molto attento ai valori. Così attento che ha cominciato a incassarli già a 44 anni…».[Mario Giordano, Sanguisughe Mondadori]
Pezzo su Di Pietro e appartamenti
Il denaro pubblico di Idv? Al padrone di casa: Tonino -
«Giù le mani dal sacco» dice la campagna di raccolta firme dell’Idv contro il finanziamento pubblico dei partiti, vera «emergenza nazionale». Pronti a rinunciare ai circa 12 milioni di euro programmati per luglio, come loro rata annuale, dopo averne incassati altrettanti l’anno scorso, quasi 14 milioni nel 2010 e così via, mai rifiutati da Di Pietro. Senza il finanziamento pubblico, però, i dipietristi dovranno pagarsi da soli gli affitti delle loro sedi nazionali.
Il che significa che dovranno pagare il loro leader senza attingere a soldi al 90 per cento pubblici, come fatto finora. Sì, perché Di Pietro, novello paladino della battaglia contro i partiti rimpinguati dallo Stato, è l’unico leader di partito - a quanto ci risulta- che affitti casa al suo stesso partito. Oltre alla sede nazionale di Roma, di cui diciamo dopo, l’ultima «Relazione di gestione» dell’Idv (firmata dal tesoriere,la fedelissima di Tonino, Silvana Mura) specifica due sole altre sedi, quella «operativa» di Bergamo in Via A. Locatelli n. 29 «e quella legale-amministrativa di Milano in Via F. Casati n. 1/a». Entrambi gli immobili appartengono a Di Pietro. Il primo è stata comprato nel 2006,grazie ad un’asta Inail, e viene affittato all’Idv ad una cifra attorno ai 1.200 euro al mese. La sede di Milano è molto più redditizia per la Antocri, cioè la società immobiliare di cui è titolare come socio unico Antonio Di Pietro.
Silegge nell’ultimo rendiconto di Antocri, relativo al 2010 che«l’immobile di proprietà sociale è condotto in locazione dall’Associazione Politica Italia dei Valori – Lista Di Pietro a normali ed ordinarie condizioni di mercato». Sull’immobile di Milano, Di Pietro (cioè la sua Antocri) sta pagando ancora un mutuo acceso con la Bnl che si estinguerà nel 2019, le cui rate rimanenti ammontano a 115.000 euro, circa 22.000 euro l’anno. Mentre, a quanto si legge «i ricavi delle vendite e delle prestazioni» della Antocri nel 2010 sono di 32.430 euro l’anno (praticamente uguali a quelli del 2009) e dovrebbero corrispondere all’affitto di circa 2.600 euro al mese all’Idv,prezzo plausibile per nove vani e 188 metri in centro a Milano. Semplificando, potremmo dire che il mutuo dell’appartamento milanese di Di Pietro viene pagato anche grazie all’affitto all’inquilino «Idv- Lista Di Pietro» (finanziata con rimborsi pubblici), stabilito - si legge negli atti- a «normali ed ordinarie condizioni di mercato ». Cioè quelle concordate tra il locatore, Di Pietro (come titolare dell’immobiliare Antocri), e l’inquilino, sempre Di Pietro (stavolta come leader Idv), che in sostanza ha stabilito un prezzo che andava bene a se stesso. Tra l’altro con una garanzia che normalmente chi affitta una casa non ha, e cioè che l’inquilino non recederà dall’affitto (decisione che dovrebbe prendere sempre Di Pietro, comunicando a se stesso la disdetta...).
Ecco, fino a qualche tempo fa l’Idv pagava l’affitto a Di Pietro anche a Roma, nella casa di via Principe Eugenio ( ora invece l’Idv è in affitto dall’Inarcassa, l’ente di previdenza degli ingegneri). Ad un certo punto Di Pietro decide di venderla, e ci riesce, per 1.100.000 euro. E a chi la vende? Al senatore Ricardo Conti, ex Udc ora Pdl, l’immobiliarista che a febbraio ha fatto parlare di sé per la vendita di un palazzo a Roma che gli ha fruttato 18milioni di euro in un giorno (se ne sta occupando la Procura di Roma). Ebbene, è proprio la Estate due Srl di Conti a comprare, nel 2007, l’ex sede romana dell’Idv, grazie ad un incontro tra Conti e la conterranea bresciana Silvana Mura (tesoriere dell’Idv)che lo informa della casa in vendita. Restano due case dipietriste come sedi dell’Idv. Ottimo inquilino, con o senza rimborso elettorale.
Mucca. I parlamentari dell’Italia dei valori hanno raccolto 100 euro a testa per regalare a Natale ad Antonio Di Pietro una mucca bianca (incinta) di buon auspicio. L’animale è stato recapitato nell’azienda agricola che Di Pietro ha allestito a Piscone, contrada di Montenero di Bisaccia (P. Fa., l’Espresso 5/1).
Cognato. Gabriele Cimadoro (Idv) cognato di Di Pietro: “Senza lo stipendio da parlamentare non potrei pagarmi 2mila euro d’affitto in fontana di Trevi”.