Pierluigi Panza, Corriere della Sera 20/07/2012, 20 luglio 2012
CAMPO DI CALCIO E 40 STANZE. LA VILLA VENDUTA AL CAVALIERE —
Per scoprire che cosa deve aver colpito Silvio Berlusconi di villa Comalcione a Torno non servono le indagini dei magistrati: dove la si trova, sul lago di Como, una villa a terrazzamenti con un ampio campo di calcio nel giardino? E non solo: il complesso ha un parco con ottime essenze arboree, due darsene, un imbarcadero e, oltre alla villa padronale di circa quaranta vani, altre due strutture all’interno della proprietà.
Un buen retiro ma architettonicamente non di gran pregio. La villa è di tipica tipologia borghese di fine Ottocento e, assicura il sovrintendente Alberto Artioli, «non è vincolata». Non risulta tra le vere e proprie ville storiche del lungolago, tanto che quasi nessuno storico dell’architettura la conosce o riporta su alcun libro. Non ne hanno scritto nelle loro monografie Enzo Pifferi, Donata Vittani e nemmeno Roberta Peverelli. «Difficile che ci sia qualche tesi sulla villa — assicura dal Politecnico lo storico Marco Dezzi Bardeschi — perché l’opera è architettonicamente molto modesta: sembra un vecchio casone a due piani con un sottotetto abitabile denunciato dai tanti abbaini».
Marcello Dell’Utri l’acquistò nel 2000, dopo la vendita di una sua precedente proprietà, dagli eredi del grande maestro dell’architettura italiana del ’900 Marco Zanuso, progettista del nuovo Piccolo Teatro di Milano. Il complesso era della vedova Pedroni, la cui famiglia l’aveva ereditato dal pioniere dell’industria fotografica, il cavaliere del Lavoro Michele Cappelli, che lo aveva abitato dal 1904 alla morte (1935). Dell’Utri acquistò il complesso frazionato (villa Comalcione, due casotti, parco, darsene e un imbarcadero) riunendo la proprietà che viene descritta dal sindaco di Torno, Giovanni Sala, come «allora abbastanza trascurata». Tanto che il prezzo da lui pagato non dovrebbe aver superato gli otto-nove milioni.
Negli anni successivi Dell’Utri fece interventi di riqualificazione. «Un buon intervento», giudica il sindaco, «che ha ridato visibilità al complesso». Con un rammarico: in un primo progetto una rimessa doveva diventare una pubblica biblioteca lariana. Poi è diventata dimora dei custodi. Delle incomprensioni su questa circostanza si parlò nel 2008. I lavori sono stati svolti dalla ditta Nessi & Majocchi e il complesso risulta oggi splendido visto dal lago. In questo complesso di circa 1.300 metri quadrati, Dell’Utri ha abitato spesso durante le vacanze estive.
La villa è stata poi acquistata, nel marzo scorso, da Berlusconi per una cifra intorno ai 21 milioni di contro a una valutazione pari a 9,3 milioni effettuata nel 2004, prima dei lavori di ristrutturazione. Bisogna, però, considerare anche un’altra variabile. «Ventun milioni è un prezzo non così eccessivo — afferma Alberto Longatti, decano degli storici delle ville del lago di Como —, perché i prezzi sono molto saliti da quando i russi danno la caccia alle ville. Non è stata pagata un prezzo dell’altro mondo». Infatti, una villa pur largamente di maggior qualità come la Balbiano ad Ossuccio, che è del Cinquecento è stata ceduta nel 2011 da Michele Canepa a una 21enne russa per 38 milioni di euro (si è parlato anche di 40 e 50). Certo, Balbiano era tra le più nobili dimore del lago e, nei secoli era piaciuta a cardinali, al Parini e, da ultimo, proprio a Silvio Berlusconi, che tre anni sondò il possibile acquisto. Poi dirottò su Comalcione.
Pierluigi Panza