Massimo Tosti, ItaliaOggi 18/7/2012, 18 luglio 2012
IL COLPO DI ENRICO MENTANA
Un colpo da maestro quello realizzato da Enrico Mentana per Film-Cronaca (La7, lunedì, ore 21,10). Il film era Il divo, di Paolo Sorrentino, con Toni Servillo nei panni diabolici di Giulio Andreotti. Gli ospiti del dibattito erano Nicola Mancino (ex presidente del Senato, ex vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, ma soprattutto ministro dell’interno dai primi di luglio del 1992, dopo la strage di Capaci e prima di quella di Via d’Amelio, sospettato di aver partecipato alla trattativa fra lo Stato e la mafia), Claudio Martelli, ex ministro di grazia e giustizia all’epoca dei fatti, e Pino Arlacchi, ex consulente del ministro dell’interno ai tempo di Mancino e del suo predecessore Vincenzo Scotti.
Mancino era palesemente nervoso, forse anche a causa dell’intervento di poche ore prima di Giorgio Napolitano, che ha chiesto alla Corte costituzionale di pronunciarsi sul conflitto di attribuzioni della procura di Palermo per aver intercettato le telefonate fra il capo dello stato e lo stesso Mancino.
Mancino, confortato da Arlacchi, ha sostenuto che non ci fu mai una trattativa fra stato e mafia: casomai furono pezzi dello stato (un ufficiale dei carabinieri, un dirigente della Dia, qualche magistrato) che collaborarono con Cosa Nostra. A distanza di vent’anni è persino comprensibile che i ricordi siano annebbiati, che qualcuno dica di non aver incontrato Borsellino (che pure registrò tutto sulla sua agenda) o di non averlo riconosciuto. D’altronde il viceprocuratore di Palermo ha rivendicato di recente il diritto di indagare su fatti che presentino profili etici discutibili ma non penali.
La materia (con alcuni presunti protagonisti, come l’ex presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, deceduti, e con altri ai quali l’età ha ragionevolmente intaccato i ricordi) dovrebbe interessare non i pubblici ministeri ma gli storici. Oppure i giornalisti. Onore a Mentana, che ha messo in difficoltà Mancino, ma che non ha il potere di mandare avvisi di garanzia o di intercettare le telefonate con il Colle.