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 2012  luglio 18 Mercoledì calendario

COME MAI È LA PROCURA DI TRANI CHE INDAGA SU MOODY’S?


Poteva mancare un magistrato nella contesa tra Moody’s e il sistema finanziario-.economico nazionale?
No, non poteva mancare, anzi risulta presente e attivo da molto tempo,almeno da quando la nota agenzia di rating fa le bucce al governo e agli istituti finanziari nazionali, declassandoli o comunque riducendone la valutazione e il prestigio internazionale.

Si tratta di un piccolo ufficio di Procura, quella di Trani, che si erge a difensore del marchio Italia, pretendendo di sottoporre a giudizio i responsabili della potentissima agenzia, vero terrore degli istituti finanziari di tutto il mondo. E non per reati da poco, ma addirittura per manipolazione del mercato o (e) aggiotaggio.
La prima cosa da chiarire, e che infatti molti lettori mi sollecitano, è appunto come mai sia tecnicamente possibile l’intervento di una Procura di provincia, del Sud poi, e non certo perché il Sud sia da meno del Nord, ma perché è assolutamente notorio che il mercato finanziario italiano si svolge prevalentemente a Milano e nell’area lombarda.
Il fatto è che, con il nuovo codice di procedura, la competenza territoriale, in mancanza di altri criteri prioritari,è attribuita all’ufficio di prima iscrizione della notizia di reato.
Nel caso di specie,come accade piuttosto spesso, la denuncia è stata presentata contemporaneamente a tutte le Procure d’Italia, ma quella di Trani è stata la più svelta a prenderla in carico, evidentemente perché il magistrato titolare era convinto della sua possibile fondatezza e della correlativa possibilità di instaurare un vero e proprio giudizio. Ovviamente,inutile aggiungerlo,anche perché lo stesso magistrato si ritiene,a torto o a ragione,un esperto della materia, tanto da potere contrastare i giudizi delle agenzie di rating.
Qui occorre dire subito che, specie negli ultimi tempi, i giudizi delle agenzie, non solo Moody’s, ma anche Fitch, Standard e così via hanno assunto un’importanza capitale, nel senso che possono determinare, da soli, la crescita o il collasso dell’istituto o del paese preso in considerazione.
Ma nessuna agenzia rivela o rende noto, ancorchè indirettamente, i documenti o le consulenze sulle quali basa i propri giudizi,che risultano perciò assolutamente sintetici,apodittici,spesso al limite(così qualcuno sospetta) dell’arbitrio, e che quindi possono essere,ma solo in teoria, contrastati con un vigore pari a quello con cui vengono diffusi(ma ovviamente, in tal caso, conta molto il peso e il prestigio dell’agenzia stessa in campo internazionale). È ciò che accade in questi giorni in cui il nostro governo replica pesantemente ai giudizi sul rating dell’Italia emesso da Moody’s, ma senza riuscire ad evitare del tutto l’enorme danno.
In definitiva, e sarà almeno questo un merito incontestabile del magistrato di Trani, l’eventuale giudizio pubblico obbligherà l’agenzia a rendere noti i documenti alla base del suo giudizio.
Finora la valutazione delle agenzie scendeva dall’alto, inesorabile e inattaccabile,facendo il male del paese o dell’istituto colpito e il bene dei concorrenti. Più che altro la banca o l’istituto colpito si limitava a contrastare la valutazione, negandone la validità, ma la difesa rimaneva nel generico, come generica,astratta e apodittica era l’accusa. Ora per iniziativa della magistratura l’agenzia dovrà spiegare, precisare, motivare, soprattutto dovrà rendere noti i documenti e le consulenze utilizzate, superando,se possibile, l’insinuazione piuttosto diffusa, che il responso sia il frutto di una lettura più o meno affrettata dei giornali del settore.
Era ora che qualcuno lo facesse.E,per quello che riguarda l’Italia, è abbastanza ovvio, almeno per chi ne conosce la struttura istituzionale,che fosse la magistratura inquirente a promuovere una simile iniziativa,tenuto conto della sua indipendenza da tutti e da tutto.
Che poi sia una piccola,piccolissima Procura suona ancora più significativo.Davide contro Golia,dice qualcuno,ma qui chi ha tutto da perdere è proprio Golia.
Un processo del genere presenta infatti comunque aspetti positivi.Non fosse altro,imporrà prudenza a tutti,soprattutto, ma non solo, alle Agenzie.