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 2012  luglio 19 Giovedì calendario

L’agenzia dei ladri di bambini rapiva figli di coppie separate - Organizzavano il rapimento dei figli di coppie divorziate

L’agenzia dei ladri di bambini rapiva figli di coppie separate - Organizzavano il rapimento dei figli di coppie divorziate. Agivano a livello internazionale, su commissione e dietro compenso: diecimila euro a bambino, questa era la tariffa. Avevano a disposizione documenti falsi, appoggi logistici, appartamenti e mezzi di trasporto. Erano in grado di agire indisturbati, facendo perdere le proprie tracce e rifugiandosi immancabilmente all’estero. È questo l’identikit dell’associazione per delinquere transnazionale individuata dal procuratore aggiunto di Milano Pietro Forno e dai pm Luca Gaglio e Giancarla Serafini. Il gruppo era guidato dal cittadino francese Olivier Karrer, che è stato arrestato nel suo Paese in seguito all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip meneghino Luigi Varanelli. In manette anche i tedeschi Bjorn Schallmey e Silvia Kalina, più la statunitense Kimberly Hines, mentre un altro complice deve ancora essere catturato. Gli indagati fanno parte del Ceed, il Consiglio europeo per i figli dei divorziati, diretto dallo stesso Karrer: i cinque, secondo le ricostruzioni dell’accusa, avrebbero aiutato la milanese Mariella Colombo a rapire i suoi due figli, che erano stati affidati all’ex marito, il tedesco Tobias Ritter. Il sequestro era avvenuto nel febbraio del 2010 a Monaco di Baviera: i bambini erano stati condotti a Strasburgo, poi a Milano e infine a Isola d’Istria, in Slovenia, da dove – secondo i piani degli imputati – avrebbero dovuto essere trasferiti in Libano. L’ambizioso progetto fu stoppato nel marzo 2011, quando la Colombo finì in manette con l’accusa di sottrazione di minori (sarà condannata a un anno e quattro mesi). Proprio da questo episodio sono partite le nuove indagini della procura milanese: i magistrati, avvalendosi di una lunga serie di intercettazioni ambientali e telefoniche, hanno ricostruito i contorni di un’organizzazione decisamente ampia e ben strutturata. Che, oltre ai due figli di Marinella Colombo, avrebbe organizzato il sequestro di molti altri minori: una decina in tutto. Tra questi, almeno un altro bambino sarebbe di nazionalità italiana. La banda – recita l’ordinanza del gip - «era dotata di mezzi, di denaro, nonché di appoggi logistici in diversi Paesi europei ed extraeuropei, ed era finalizzata a sottrarre, dietro compenso, una serie indeterminata di minori oggetto di contesa tra genitori tedeschi e genitori di diversa nazionalità». Gli inquirenti – a quanto si è appreso - stanno indagando anche su casi di sottrazione che riguardano genitori non tedeschi. I cinque indagati individuati fino ad oggi dagli inquirenti - accusati a vario titolo di associazione per delinquere, sottrazione di minori e sequestro di persona - sono quasi tutti genitori con storie simili a quella della Colombo: un coniuge tedesco, il divorzio, i figli che vengono affidati all’ex partner, il rapimento, la fuga all’estero. Dopo aver «recuperato» i propri pargoli – secondo quanto sostengono i magistrati - ciascun complice si metteva a disposizione degli altri membri del Ceed per organizzare e mettere a segno operazioni analoghe. E il gioco generalmente funzionava: un bambino tedesco è stato fatto espatriare dalla Germania e portato in Libano, un altro in Polonia, un terzo in Francia e un quarto negli Stati Uniti. Ma si tratta di un elenco parziale. La catena di Sant’Antonio era coordinata da Oliver Karrer, che chiedeva come «rimborso spese» diecimila euro a rapimento: i soldi servivano per finanziare gli spostamenti, le spese logistiche e i soggiorni all’estero. «Il francese – fanno sapere gli inquirenti – è un esperto informatico, molto abile nell’occultare le comunicazioni. Si dedicava a tempo pieno a questa attività».