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 2012  luglio 19 Giovedì calendario

Il giallo della villa pagata il doppio - La proprietà è quella, comincia dopo il mio cancelletto

Il giallo della villa pagata il doppio - La proprietà è quella, comincia dopo il mio cancelletto...», indica la signora N. sporgendosi dal terrazzo di una elegante villetta con prato all’inglese. «Dal lago fa un altro effetto, entrate pure: quelle tre darsene sono sue, il parco è molto grande. Però, davvero, non saprei dare una valutazione». Secondo la Procura di Palermo ballano 12 milioni di euro: la valutazione sarebbe 9, Silvio Berlusconi lo scorso marzo l’ha comprata dall’amico Marcello Dell’Utri per 21. La supervalutazione proverebbe l’estorsione ai danni del Cavaliere (il senatore doveva realizzare per motivi economici). «La moglie si è vista spesso fino allo scorso inverno, lui, Dell’Utri, un po’ meno. Stava più rintanato», ricorda la vicina di casa. «So che amano il lago, prima avevano una proprietà a Sala Comacina. Di certo sono sempre meno le ville di pregio con il parco che arriva a lago e la domanda di russi e arabi è molto forte, i valori schizzano». A villa Comalcione si arriva parcheggiando nella piazzetta della Trecentesca chiesa di San Giovanni, cuore antico di Torno, sul lago di Como. Moltrasio è sulla sponda di fronte, incastrato tra Cernobbio e Laglio. La nuova proprietà di Berlusconi costeggia il cimitero e scende inaccessibile fino ai sassolini del lago. Dall’altra parte della piazzetta affacciano le portinerie delle ville nobiliari. Girando a destra dopo la scuola materna «Lezzeni» una di queste è proprio la Comalcione. Da fuori si vede la facciata bianca elegante ma è solo uno spicchio di tenuta: trenta stanze, tre darsene e tremila metri di parco. Dietro al cancello una Mercedes grigia è parcheggiata sulla ghiaia. Suoniamo al custode, ma nessuno risponde. Difficile dare un prezzo a tanta bellezza. «Ormai il primo bacino del lago è richiestissimo», spiega uno dei principali agenti immobiliari della zona. «Se il prezzo vero fosse 9 milioni ci sarebbe stata la coda a comprare da Dell’Utri. Certamente 21 è ben pagata, potrebbe esserci stato un sovrapprezzo, ma la valutazione non direi che è scandalosa. Si sapeva che il Cavaliere cercava una dimora anche su questo lago, dopo Lesa». Per dire: il personaggio del giorno, Zlatan Ibrahimovic, ha venduto ad un avvocato d’affari la sua villa di Cernobbio per 10 milioni di euro. Poi ci sono cose più grandiose come villa Fontanelle, ex tenuta Versace, passata ad un miliardario russo per 35 milioni. Villa Balbiano addirittura per 38, ad una facoltosa famiglia moscovita. Mentre mister Virgin, Richard Branson, ha comprato la tenuta Cassinella per 17,5 milioni. Insomma «questi sono i prezzi top sul nostro lago». «Sulla compravendita non saprei. Leggo anch’io i giornali...», si sbottona il sindaco di Torno, Giovanni Sala, primo cittadino dal 2001 alla testa di una lista civica tranne che per 9 mesi di stop commissariale. «Spero che Berlusconi prenda come Dell’Utri la residenza qui ridacchia -, solo di addizionale Irpef mi risolverebbe i problemi di bilancio». Battute a parte, «posso dirvi che la proprietà acquistata nel 2000 dai Pedroni, la famiglia della moglie dell’architetto Zanuso, era in stato di semi-abbandono. Il senatore per 4-5 anni ci ha lavorato molto, l’ha abbellita e ristrutturata», non senza abusi poi sanati, vedi la nota vicenda della casa sull’albero, novello barone rampante. «Quando lo abbiamo scoperto abbiamo fermato i lavori e siamo andati in contenzioso, chiuso a gennaio», prosegue Sala. In ogni caso «la valutazione credo tenga conto di tutte le migliorie sulle cinque unità immobiliari che formano la proprietà. Ma davvero non saprei...». Anche perché villa Comalcione non è la più famosa del paese. C’è villa Pliniana, una delle più belle del lago, Villa Taverna dei Borromeo, e poi villa Mia, che appartiene all’erede al trono saudita. Solo che Torno è un paese schivo. Abituato ad accogliere miliardari e dignitari senza fronzoli. Quando è venuto Berlusconi in primavera il massimo del glamour è stata la foto davanti all’albergo Vapore coi due proprietari. Gli sceicchi li noti solo dalla colonna di auto blindate. Nessuna curiosità morbosa, nessuna boutique, questo scorcio di lago non ha subito la «portofinizzazione» di Laglio con George Clooney. Torno resta un borgo esclusivo, pochi pettegolezzi, ville stupende ma invalicabili, parchi riparati e barche nascoste in darsena. Si trova qualcuno che parla al Bar Italia di piazza Casartelli, dove c’è l’imbarcadero. Gigi è il proprietario, di Torno conosce anche le pietre. Il prezzo di villa Comalcione? «Bella è bella, ma l’impressione è che la vendita sia stata un po’ pompata», ammette trafelato guardando i tavolini che si riempiono per l’aperitivo. «Sono quasi tutti stranieri. Alloggiano nei bed and breakfast, nelle case vacanze o nei due alberghi rimasti dopo la chiusura di villa Flora: il Vapore e il Glavjc. Forse è meglio così», ironizza. «Almeno se viene Berlusconi, non lo riconosce nessuno...».