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 2012  luglio 17 Martedì calendario

E SE IL DITTATORE GRASSOTTELLO FOSSE IL GORBACIOV DELLA COREA?

E SE IL DITTATORE GRASSOTTELLO FOSSE IL GORBACIOV DELLA COREA?–

Passerà alla storia come la rivoluzione di Topolino, o delle minigonne. Il tentativo di trasformare l’immenso gulag nord coreano in una Disneyland in salsa orientale, con tanto di bellezze locali in tacchi a spillo e tubini all’occidentale, forse non ha ancora l’avvallo di tutti i gerarchi di Pyongyang, ma sembra avere l’appoggio del grande capo Kim Jongun. Gli analisti si chiedono: dietro quello sguardo non particolarmente geniale di ragazzo paffutello cresciuto nella bambagia dei collegi svizzeri per miliardari, si nasconde l’animo di un vero innovatore? Al di là delle operazioni di facciata, fa pensare il fatto che il novello dittatore abbia rimosso il potentissimo capo delle forze armate Ri Yong-ho, 69 anni, uno dei pilastri del vecchio regime. Ufficialmente si tratta di «malattia», ma visto che l’ex capo di Stato maggiore aveva un ottimo aspetto nelle ultime apparizioni pubbliche, tutto fa pensare a un cambio della guardia al vertice. Segno che la dinastia comunista abbia deciso di mettere tra parentesi il militarismo esasperato che l’ha portata a sfidare l’Occidente? Presto per dirlo. Ma ha suscitato clamore il fatto che il rampollo della casa regnante rossa abbia ammesso il fallimento del lancio di un missile a lunga gittata per festeggiare suo nonno, il presidente eterno Kim Il-sung. Un cambiamento di stile epocale nel Paese dei silenzi e dei misteri. L’immagine, in un Paese alla fame capace di mobilitare migliaia di comparse per le coreografie di massa di dubbio gusto ma di sicuro impatto propagandistico, conta. Il fatto che nel corso di un concerto che si è tenuto in onore di Kim Jong-un siano apparsi Topolino, Minnie, Winnie the Pooh e tanti altri personaggi della Disney non è passato inosservato. Così come ha stupito la presenza del nuovo capo con accanto una misteriosa donna (sorella? moglie? fidanzata?) mentre ammirava lo spettacolo di un gruppo pop di ragazze con le gambe ben in vista. Tempi che cambiano. L’austera e grigia capitale, Pyongyang, fino a pochi mesi fa regno incontrastato di uniformi in stile maoista, poliziotte in divisa che dirigevano un traffico inesistente e donne in abiti tradizionali, oggi è animata da belle ragazze vestite all’occidenta - le. Kim Jong-un apprezza e si fa fotografare in quei ristoranti, frequentati solo dai pochi turisti e uomini d’affari cinesi, cheoffrono pizza, hamburger e patatine fritte. Al contrario del riservato padre, non disdegna di parlare in pubblico e di farsi vedere in compagnia di operai e soldati. Il sovrano sta diventando più accessibile, ammette i propri errori, rimuove i vecchi strateghi. John Delury, dell’università Yonsei di Seoul commenta: «Sta trasformando le sue debolezze - la giovinezza e l’inesperienza - in punti di forza - dinamismo ed energia». D’altronde Kim Jong-un si rende conto che anche i confini più blindati al mondo hanno crepe ben visibili. Ormai si diffondono sempre più, grazie ai contrabbandieri, i dvd di programmi tv e film sud coreani. Ora un nuovo accordo con Pechino permetterà a migliaia di operai specializzati nord coreani di recarsi in Cina per lavorare. D’altronde, al di là della volontà di innovare del nuovo grande capo, è probabile che dietro queste timide aperture ci sia proprio la Cina, stufa di dover sovvenzionare un regime diventato troppo scomodo e ormai fuori dal tempo.