Maurizio Stefanini, Libero 18/7/2012, 18 luglio 2012
I TALEBANI CONDANNANO I LORO FIGLI ALLA POLIO
Finora era un monologo: quello del colonnello pazzo Walter Kurtz di “Apocalypse Now”, quando fa il suo paradossale elogio della ferocia dei vietcong. «Ricordo quando ero nelle forze speciali, sembra migliaia di secoli fa, andammo in un campo, per vaccinare dei bambini, lasciammo il campo dopo aver vaccinato i bambini contro la polio, più tardi venne un vecchio correndo a richiamarci, piangeva, era cieco, tornammo al campo, erano venuti i vietcong e avevano tagliato ogni braccio vaccinato, erano in un mucchio, mucchio di piccole braccia». Un film, ovviamente, riambientazione in Vietnam del romanzo di Joseph Conrad “Cuore di tenebra”, originariamente collocato nel Congo di fine ‘800. Ma quasi la stessa cosa sta oggi avvenendo nella realtà in Pakistan. Quasi 250.000 bambini rischiano infatti di non ricevere il vaccino anti-polio, dopo che il governo di Islamabad ne ha bloccato la distribuzione. Motivo: le minacce di alcuni gruppi di talebani nelle regioni tribali del Nord e del Sud Waziristan. In teoria, l’islam non ha obiezioni di principio contro la vaccinazioni. Edward Jenner, anzi, inventò la vaccinazione anti vaiolo proprio imitando una pratica empirica da tempo in uso nell’Impero Ottomano, e di recente l’Università islamica di al- Ahzar, massima istanza teologica del mondo sunnita, ha ribadito che chi non vaccina i propri figli ai sensi del Corano potrebbe essere considerato colpevole di infanticidio. Ma se al-Ahzar ha emesso questo parere è proprio perché da un po’ il mondo islamico è inflazionato da fatwe fai da te, in cui si dice che la vaccinazione è anti islamica perché gli occidentali vi metterebbero di nascosto sostanze che avvelenano i musulmani o comunque li rendono impotenti. LA SCUSA DEI DRONI Anche quando in Pakistan si sono annunciate le prime Giornate d’immunizzazione nazionale dopo molti anni il tono delle prime polemiche era questo. Ma adesso la campagna dei talebani ha virato su un obiettivo più contingente: fermato il programma sanitario in segno di protesta contro gli attacchi dei droni americani. Almeno 160.000 bambini non sono stati dunque vaccinati nel Nord Waziristan, e almeno altri 80.000 nel Sud Waziristan. Va detto che i talebani non sono arrivati al punto di tagliare le braccia ai bambini: ma hanno «avvertito» i dipartimenti sanitari e le amministrazioni locali di non mandare nei villaggi alcun operatore, o non avrebbero garantito per la loro sicurezza. In un primo momento, la campagna avrebbe dovuto interessare almeno un milione di bambini delle Federally Administered Tribal Areas (Fata): quelle Aree Tribali che in Pakistan esistono dai tempi della colonia inglese in base a criteri di auto amministrazione delle popolazioni tribali abbastanza simili a quelli che vigono per le riserve indiane di Stati Uniti e Canada. Ma il numero dei soggetti interessati era sceso a 754.000, quando alcuni funzionari del dipartimento sanitario del Fata avevano comunicato che circa 300.000 bambini erano già stati curati. ATTENTATO A KARACHI Ma la mano fondamentalista non colpisce solo il nord tribale: ieri in piena Karachi un gruppo di uomini armati ha aperto il fuoco contro un veicolo Onu ferendo un medico del Ghana impegnato proprio nella campagna di vaccinazione. Per la mancanza di sicurezza, il governo non è riuscito a raggiungere i bambini delle regioni tribali di Khyber, Orakzai, Kurram, Mohmand e Bajaur. Dei 23 casi di polio segnalati nel 2012 in tutto il Pakistan, nove erano del Khyber, uno nel Nord Waziristan e uno nel Sud Waziristan. Da ricordare che il Pakistan è, assieme a Nigeria e Afghanistan, uno degli ultimi Paesi al mondo in cui la poliomielite è endemica. Nel 2011, quasi 200 bambini sono rimasti paralizzati: secondo la rivista medica Lancet, il dato peggiore negli ultimi dieci anni. In “Apocalypse Now”, era proprio il taglio delle braccia vaccinate a scatenare la follia di Kurtz. «Mi ricordo che ho pianto. Poi mi sono reso conto, come fossi stato colpito, colpito da un diamante, una pallottola di diamante in piena fronte, e ho pensato, mio Dio, che genio c’è in questo, che genio, che volontà per far questo, perfetto, genuino, completo, cristallino, puro, e così mi resi conto che loro erano più forti di noi, perché loro lo sopportavano».