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 2012  luglio 18 Mercoledì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - LA LIBERAZIONE DI ROSSELLA URRU


REPUBBLICA.IT
ROMA - "Considerateli liberi perchè le nostre condizioni sono state rispettate", ha detto all’Afp Mohammed Ould Hicham, esponente del Movimento per l’unità e la jihad in africa occidentale (Mujao), lo stesso che ha affettuato il rapimento. Le condizioni per il rilascio, ha spiegato, erano la liberazione di tre prigionieri islamisti, "detenuti da un paese islamico" e il pagamento di un riscatto, il cui ammontare il portavoce del Mujao non ha voluto svelare.

La parole d’ordine è cautela ma pare che questa sia la volta buona: Rossella Urru sarebbe stata rilasciata e si troverebbe, con i due cooperati spagnoli che erano stati rapiti con lei il 23 ottobre, anch’essi rilasciati, a Timbuctù, nelle mani dei mediatori. Mancano tuttavia conferme ufficiali da parte della Farnesina. A Madrid, un portavoce del ministero degli esteri ha comunque dichiarato che "il processo di liberazione è sul punto di concludersi ed è stato rallentato da una tempesta di sabbia", aggiungendo che "è stato mandato un aereo per il rimpatrio dei due spagnoli". Stando a una fonte militare locale, funzionari del Burkina Faso sarebbero già stati inviati in Mali per prendere in consegna i tre rilasciati.

La cooperante è stata rapita lo scorso autunno in un campo del Fronte Polisario nel sud dell’Algeria, nei pressi di Tindouf, dal Movimento per l’Unità e il Jihad in Africa Occidentale (Mujao), cellula fuoriuscita da al-Qaeda. Ad annunciare il rilascio in prima battuta il portavoce del gruppo islamico Ansar Dine a Timbuctù, Sanda Abou Mohamed, ritenuto vicino ad al-Qaeda, che ha confermato sia la liberazione della ragazza che dei due spagnoli rapiti con lei a ottobre, Ainhoa Fernandez del Rincon ed Enric Gonyalons. L’uomo ha precisato che gli ostaggi sono stati rilasciati dal gruppo MUJAO vicino alla città settentrionale di Gao. MUJAO è alleato di Ansar Dine e i due gruppi hanno combattuto insieme per sottrarre la parte settentrionale del Mali ai ribelli Tuareg.

La dinamica del rilascio. Il possibile elemento di svolta nella liberazione dei tre ostaggi - tuttora non confermata dalla Farnesina - potrebbe essere, secondo l’agenzia mauritana Ani, il rilascio, nelle prime ore del mattino, di Mamne Ould Oufkir, arrestato lo scorso 4 dicembre in Mauritania perchè sospettato di essere coinvolto nel sequestro dei tre. La Ani, citando una fonte anonima "informata", ha spiegato che Oufkir è stato trasferito in una località sconosciuta.

Stando alle prime informazioni, Mamne Ould Oufkir ha lasciato il carcere centrale di Nouakchott ed è stato accompagnato dalle autorità mauritane fuori dalla capitale "in una località ignota - riferiscono le fonti - ma non sappiamo se sia stato portato in Mali o altrove. Certo è che il suo nome faceva parte della lista dei detenuti salafiti da liberare in cambio della Urru, avanzata dal Mujao". I rapitori della nostra connazionale avevano subito chiesto la liberazione di Maminna Ould Faqir alle autorità mauritane. "Non è certo però che sia stato usato per lo scambio con l’ostaggio italiano", ha precisato l’attivista.

Intelligence spagnola: "Riscatto pagato". Fonti dell’intelligence spagnola hanno anche riferito al sito Globalist che la Urru e lo spagnolo Enrico Gonyalons sono stati liberati a seguito del pagamento di un riscatto. Non hanno voluto precisare l’entità della somma, che però si aggirerebbe intorno ad alcuni milioni di euro, versati congiuntamente da Italia e Spagna. Il pagamento sarebbe avvenuto in contanti e in euro e, prosegue Globalist, il rilascio di Ould Faqir farebbe parte della trattativa. Per motivi di sicurezza non è stato comunicato il luogo in cui gli 007 stanno aspettando il rilascio della cooperante sarda.

La famiglia. La notizia della possibile liberazione della Urru è arrivata anche a Samugheo, dove abitano i familiari della ragazza. I genitori hanno lasciato il paese già questa mattina. Non ha notizie dirette neanche il sindaco del paese, Antonello Demelas: "Qui in paese nessuno sta festeggiando, siamo solo in attesa di avere la conferma ufficiale, soprattutto vista l’esperienza dell’altra volta quando fu annunciata la liberazione e poi non era vero". Il 3 marzo scorso erano infatti state diffuse indiscrezioni analoghe che poi si erano rivelate infondate. "Stavolta però sembra proprio la volta buona", ha detto lo zio Mario Sulis, portavoce del comitato per la liberazione di Rossella.

(18 luglio 2012)


CORRIERE.IT
Rossella Urru, la cooperante italiana rapita in Algeria lo scorso ottobre, è libera. La giovane di Samugheo, in provincia di Oristano, è stata infatti rilasciata e affidata a dei mediatori, e mercoledì sera è arrivata anche la conferma ufficiale del ministro degli Esteri Giulio Terzi. Nel pomeriggio era arrivato un primo annuncio da parte del portavoce dell’organizzazione radicale islamica Ansar Al Din, Sanda Ould Boumama. Insieme a Urru liberati anche gli altri due cooperanti spagnoli portati via dal campo di rifugiati vicino a Tindouf, in Algeria (Ainhoa Fernández del Rincón ed Enric Gonyalons).

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L’UFFICIALITÀ - Dopo le voci rimbalzate per tutto il pomeriggio, e sempre più positive, il ministro Terzi ha annunciato poco prima delle 20: «Rossella Urru è stata liberata, si tratta di una bellissima notizia». «Ho portato i saluti del presidente Napolitano ai familiari di Rossella che sono qui con noi all’unità di crisi», ha aggiunto il capo della diplomazia italiana spiegando che non sono ancora stati presi contatti con diretti con il Mali e dunque non è ancora stato possibile parlare alla 30enne sarda. Terzi ha anche assicurato che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano «ha seguito personalmente, insieme al presidente del Consiglio, a me e a tutto il governo questo caso così difficile per l’opinione pubblica italiana».

I MEDIATORI - Boumama aveva dichiarato all’agenzia Reuters che «i tre ostaggi sono stati liberati nella regione di Gao», aggiungendo di ritenere che si trovino sotto la tutela di mediatori provenienti dal Burkina Faso.

SPAGNA: «PROCEDURE QUASI CONCLUSE» - Secondo la stampa spagnola la liberazione è avvenuta «senza condizioni», e l’agenzia spagnola Efe ha presto conferma attraverso fonti anonime del governo spagnolo la liberazione dei tre, aggiungendo che un aereo dell’aviazione spagnola decollerà nelle prossime ore per recuperare i due spagnoli, mentre Urru viaggerà verso l’Italia. Un portavoce del ministero degli Esteri ha aggiunto: «Il processo di liberazione è quasi concluso, è stato ritardato da una tempesta di sabbia». La ong Mundubat, cui appartiene Gonyalons, aveva spiegato anche che, pur mancando la conferma ufficiale, le prospettive erano buone già dopo la scorsa settimana, quando una riunione del gruppo di negoziazione in Burkina Faso aveva dato esito positivo. Il portavoce Unai Morán ha aggiunto che il riserbo è probabilmente dovuto al rischio che sorgano i problemi con i mediatori.

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A SAMUGHEO CAMPANE A FESTA - Le notizie hanno riacceso la speranza a Samugheo, il paese d’origine della cooperante. I genitori sono partiti già in mattinata per Roma. Lo zio Mario Sulis si è sbilanciato: «Stavolta sembra proprio la volta buona», frenando però gli entusiasmi pensando a quanto accaduto lo scorso marzo. In serata, di fronte all’ufficialità, la festa. Il parroco, don Alessandro Floris, dopo aver sentito i genitori ha confermato: «Sono felicissimi, li ho sentiti poco fa, si trovano a Roma», prima di far suonare le campane della chiesa parrocchiale.

IL RAPIMENTO - Urru, che lavora presso il Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli (Cisp), era stata rapita insieme a Fernández del Rincón e Gonyalons. Già altre volte si era sparsa la voce di una sua imminente liberazione, ma le voci si erano rivelate infondate. La trattativa è stata delicata, e a giugno il ministro Terzi aveva chiesto riservatezza.

SCAMBIO DI PRIGIONIERI? - L’agenzia mauritana Ani (Agenzia d’informazione Nouakchott) riporta che nella notte tra martedì e mercoledì le autorità mauritane hanno proceduto al trasferimento del prigioniero sarahui Mamne Ould Oufkir, ritenuto uno dei responsabili del rapimento dei tre cooperanti. Oufkir è uno dei membri dell’Mujao, il Movimento per l’unione e la Jihad in Africa occidentale. Ed era una delle condizioni base per il rilascio dei tre stranieri. Il suo trasferimento sarebbe all’origine dello scambio di prigionieri, in corso nei pressi di Timbuctu. Ould Oufkir sarebbe il terzo salafista liberato in condizioni simili, dopo Omar Sahraoui - scambiato per dei cooperanti spagnoli due anni fa - e Ould Imedou, per il quale a marzo è stato liberato il gendarme Ely Ould Moctar.