Gianni Dragoni, Il Sole 24 Ore 18/7/2012, 18 luglio 2012
ALITALIA, IL ROSSO SALE A 200 MILIONI
Una semestrale con almeno 200 milioni di euro di perdita netta, più che raddoppiata rispetto ai 94 milioni dello stesso periodo del 2011. È il consuntivo che, secondo indiscrezioni, l’amministratore delegato dell’Alitalia-Cai, Andrea Ragnetti, presenterà al consiglio di amministrazione il 25 luglio.
Il bollettino è pesante. Del resto Ragnetti, arrivato in marzo a sostituire Rocco Sabelli, ha detto in un’intervista a «Il Mondo» che «la prossima semestrale sarà molto dolorosa», in ciò differenziandosi dal presidente e azionista, Roberto Colaninno, il quale a margine di un’audizione alla Camera l’11 luglio ha affermato: «Abbiamo illustrato la situazione di Alitalia come è oggi, che è buona».
Cifre al ribasso per Alitalia, in una fase difficile per molte compagnie in Europa, che tuttavia fino al 2010 hanno vissuto anche momenti favorevoli e messo fieno in cascina, mentre la nuova Cai, benché partita con pochi debiti, l’organico al minimo e il monopolio sulla Roma-Milano, è in rosso costante dall’avvio, il 13 gennaio 2009.
Nel primo trimestre la compagnia ha dichiarato una perdita operativa (ebit) di 109 milioni e una perdita netta di 131 milioni. Ragnetti conferma l’obiettivo del pareggio operativo nel 2013, lo ha stimato in alcuni milioni di euro (Sabelli lo perseguiva per il 2011, e non c’è riuscito), tuttavia le perdite di quest’anno pongono agli azionisti anche un interrogativo sull’opportunità di ricapitalizzare la compagnia. A fine 2011 il gruppo Alitalia aveva un patrimonio netto consolidato di 479 milioni, mentre la Spa capogruppo aveva un patrimonio di 657,8 milioni. Questi valori vengono intaccati dalle perdite del primo semestre, per cui il patrimonio consolidato, l’indicatore più fedele della situazione del gruppo, dovrebbe scendere sotto i 300 milioni a fine giugno, mentre i debiti finanziari netti superano gli 800 milioni. Il 19 giugno Ragnetti insieme a Colaninno ha escluso che Alitalia abbia bisogno di una ricapitalizzazione.
L’azienda ha preparato un piano di riduzione di costi che, secondo indiscrezioni, prevede la cassa integrazione per 5-600 dipendenti da ottobre, inoltre non verrebbero rinnovati i contratti a 300 stagionali, su un totale di 14.199 dipendenti al 31 dicembre. Si prevede la riduzione di capacità e il taglio di voli, tra cui le rotte da Roma per Chicago e Los Angeles dovrebbero essere sospese da fine ottobre, come già l’inverno scorso. I tagli non sono ancora stati discussi con i sindacati.
Il terzo fronte aperto è con l’Antitrust. È scaduto ieri il termine per ottemperare alla delibera del 17 aprile che impone ad Alitalia di liberare una serie di slot tra Milano Linate e Fiumicino per consentire a un nuovo vettore di fare concorrenza. L’Alitalia, secondo indiscrezioni, ha comunicato all’Antitrust alcuni rimedi. Sarebbero concessioni minime, in quanto la compagnia ha impugnato la delibera davanti al Tar, anche se la richiesta di sospensiva è stata respinta il 5 luglio e si attende l’udienza di merito, il 10 ottobre. La pratica è seguita dal segretario generale, Rita Ciccone, che ha ricoperto lo stesso incarico dal 2000 al 2008 all’Antitrust. L’Autorità presieduta da Giovanni Pitruzzella valuterà se le proposte di Alitalia sono adeguate.