MICHELE BRAMBILLA, La Stampa 18/7/2012, 18 luglio 2012
La Minetti fa il pieno di flash E tutto il Pirellone si ferma - Alle 10,52 di ieri mattina Nicole Minetti deve aver avvertito un bisogno e allora si è alzata per andare in bagno
La Minetti fa il pieno di flash E tutto il Pirellone si ferma - Alle 10,52 di ieri mattina Nicole Minetti deve aver avvertito un bisogno e allora si è alzata per andare in bagno. Sarà stato un caso, ma all’improvviso l’aula del consiglio regionale lombardo si è svuotata, i giornalisti i fotografi e i teleoperatori si sono fiondati davanti alla porta della toilette per signore, mentre Formigoni continuava a parlare dell’Expo 2015 - una bazzecola internazionale da qualche miliardo di euro - nel deserto generale, senza che nessuno lo ascoltasse più. Chi se ne frega dell’Expo: c’era la Minetti in bagno. Dal quale la signora è uscita alle 11,15 comunicando che «per il bene di tutti» non intendeva rilasciare dichiarazioni. Questo è stato il momento clou della giornata politica di ieri della regione più ricca d’Italia: poi ce la prendiamo con Moody’s che ci declassa. D’altra parte non c’è solo il tormentone sulla bella consigliera del Pdl (si dimette o non si dimette?) a rendere surreale la seduta del consiglio regionale. Nel sotterraneo del Pirellone si riunisce ciò che resta di un’assemblea falciata dagli arresti e dagli avvisi di garanzia, mentre all’esterno chissà, forse è ancora in corso qualche perquisizione o qualche sequestro come quelli dell’altro ieri: 60 milioni di euro bloccati dalla magistratura fra ville, hotel, yacht. Lo spazio riservato ai giornalisti è stracolmo, l’aula è semivuota. L’inizio è programmato per le 10. I consiglieri Marcora dell’Udc, Cappato dei Radicali e Croci del centrodestra hanno avuto la brillante idea di convocare una conferenza stampa per la stessa ora sul sentitissimo tema delle vie d’acqua: si faranno fotografare mentre brindano alla loro solitudine. S’erano dimenticati del Minetti-day? Eppure all’ingresso c’è perfino un uomo sandwich che esterna la propria solidarietà alla povera ragazza: «Santa Minetti ti hanno usata e poi gettata». Formigoni arriva alle 10,10 con una delle sue divise d’ordinanza: pantaloni neri, camicia nera, giacca bianca, cravatta verde pisello. Quando entra in aula, sta parlando una tale Paola Maria Camillo, consigliera del Pdl. Per la verità è il suo primo giorno da consigliera: è appena subentrata al consigliere Giorgio Pozzi, dichiarato decaduto perché non aveva titolo per essere eletto. L’intervento d’esordio è perfettamente in linea con la ritrovata sensibilità della classe politica per i temi del contenimento della spesa, del risparmio, dell’abbandono dei privilegi di casta: chiede che le siano corrisposti gli arretrati, cioè lo stipendio da consigliere regionale (circa undicimila euro netti al mese) a partire dall’insediamento di questo consiglio, cioè dal 10 maggio 2010. Fa niente se lei ha preso servizio solo oggi: avrebbe avuto diritto di cominciare allora. Formigoni ascolta l’ultima parte dell’intervento: sembra basito, più tardi farà sapere di aver chiesto lo stenografico completo. Nicole Minetti è seduta al suo posto in tutto il suo splendore. Fabrizio Cecchetti, leghista, presiede l’assemblea. Interviene la consigliera Elisabetta Fatuzzo che capisce di avere l’opportunità per un momento di gloria: «I giornalisti non me ne vogliano, ma devono ricordare che esiste anche il Partito dei Pensionati. Colgo l’occasione per mostrare la bandiera, eccola qua». Parla Formigoni. Dice che «il tema dell’Expo è prioritario». Comincia a elencare «le eccellenze fondamentali di Expo». Poi illustra «il programma integrato di intervento». Fa vedere delle slide su «Arexpo spa, finalità e programma». Illustra «il sito espositivo». Riflette sugli «investimenti rilevanti». Spiega «l’urbanizzazione di base del sito». Infine si compiace: «Possiamo dire che il progetto del master plan comincia a prendere forma in tutta la sua bellezza». Difficile dire quanti lo stiano ascoltando. La conta non è semplice, così come quella degli indagati. Sicuramente sono presenti Davide Boni della Lega e Filippo Penati del Pd, che si sono dimessi dalla carica ma non dal consiglio. C’è anche Romano La Russa del Pdl, che però è indagato davvero per una sciocchezza e quindi non si sa bene se farlo rientrare nel conto oppure no. «Per me in aula di indagati ce ne sono dieci», dice un collega, «bisogna contare anche Minetti e Belotti, ma secondo qualcuno sarebbero undici». C’è chi propone una semplificazione per le prossime sedute: invece di mettere maggioranza da una parte e opposizione dall’altra, forse sarebbe più funzionale indagati di qua e immacolati di là. Intanto arriva una buona notizia: l’ex assessore ed ex segretario alla presidenza del consiglio regionale Massimo Ponzoni, Pdl, ha lasciato il carcere dopo sei mesi: ora è solo agli arresti domiciliari. «Stiamo avendo un consenso istituzionale molto forte e molto convinto», dice Formigoni, quando arriva la notizia che scuote il Pirellone: «La pipì! Alla Minetti scappa la pipì!». Tutti corrono ai servizi per signore. Il seguito è noto. La donna dello scandalo non scioglie il dubbio sulle dimissioni. L’eco del suo fugace scambiodi battute con i cronisti dev’essere però arrivato fin dentro l’aula, perché Formigoni interrompe la relazione sull’Expo e, mentre prende la parola un certo Cavalli di Sinistra Ecologia e Libertà, esce a sua volta per incontrare stampa e tv. Si assicura, prima di parlare, che la Rai sia presente. Poi, dopo qualche non proprio seguitissima battuta sull’Expo, affronta il caso Minetti con diplomazia da vecchio democristiano: «La Minetti? Non so se si dimetterà o no, non ho informazioni dirette. Chiedete a lei». Ma ieri non aveva detto che le dimissioni erano imminenti? «Ho solo riferito le parole del coordinatore del Pdl Mantovani, chiedete a lui». Ma lei cosa pensa, si deve dimettere? «Mi sono già espresso nei mesi scorsi». Ha parlato del caso con Berlusconi? «No». Si congeda con un sorriso splendente: «Scrivete che il presidente Formigoni è serio, tranquillo, direi quasi gioioso e determinato come sempre». Anche la Minetti si congeda con un sorriso splendente. Lo regala ai fotografi alle 12,10, girandosi verso di loro prima di entrare in ascensore e andarsene. Nel pomeriggio si parlerà di fiscalità, Imu, spending review, tutte cose che interessano solo ai cittadini.