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 2012  luglio 17 Martedì calendario

Per molti sono l’incubo delle notti estive, più per il sonno interrotto dai fastidiosi ronzii che per gli effetti delle punture, quasi sempre molto modesti

Per molti sono l’incubo delle notti estive, più per il sonno interrotto dai fastidiosi ronzii che per gli effetti delle punture, quasi sempre molto modesti. La lotta alle zanzare ogni anno si arricchisce di strategie e prodotti sempre nuovi, ma anche di nuove specie, come la zanzara coreana, per ora limitata all’Italia del Nord e che, come la consorella “tigre”, punge di giorno. La buona notizia è che tutte, soprattutto le nuove arrivate, sono sensibili ai repellenti più comuni. «Per fortuna quello che funziona per le zanzare comuni - precisa Paolo Fontana, entomologo del centro trasferimento tecnologico della fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige - funziona anche meglio con le nuove. Il problema è che specie diverse hanno strategie, ritmi di attività e cicli di sviluppo differenti, quindi il risultato non piacevole è che si sviluppano in tempi non coincidenti e siamo dunque più esposti per un allungamento delle presenze. È dunque imprenscindibile una strategia di controllo più oculata e continuativa ». Le precauzioni sono ormai note: evitare ogni ristagno d’acqua, dai sottovasi (che vanno svuotati e asciugati al sole per uccidere anche le larve), ai pozzetti che raccolgono l’acqua delle grondaie, che vanno disinfestati, ai recipienti utilizzati per la condensa del condizionatore. «Mai lasciare contenitori d’acqua aperti - continua Fontana - in un solo secchio d’acqua in un mese possono nascere migliaia di zanzare. Il suggerimento in questo periodo è di non usare sottovasi, o di aggiungere una pastiglia a base di bacillus thuringiensis ogni 15 giorni, tossica esclusivamente per le zanzare e in vendita nei negozi di giardinaggio e nei consorzi agrari. Il rame non funziona, anche perché si ossida in fretta. Piuttosto si può aggiungere ai contenitori un mezzo cucchiaio d’olio, che fa un velo sopra l’acqua e impedisce alle larve delle zanzare di respirare. La profilassi è importante ma basta che non la faccia il vicino di casa e lo sforzo è vanificato». Altri insetti che pungono di giorno, prevalentemente in giardini e ambienti aperti, sono i pappataci e i simulidi, ematofagi di piccolissime dimensioni la cui puntura è poco dolorosa ma può provocare anche reazioni allergiche. Reazioni che, invece, solo in casi rarissimi possono essere provocate dalla punture di zanzare e simili. «La reazione più frequente è l’arrossamento superficiale - spiega Antonio Cristaudo, dermatologo allergologo al San Gallicano di Roma - altre volte può esserci un pomfo. In ogni caso è una reazione irritativa alla saliva della zanzara. Bisogna evitare di grattarsi, per non peggiorare l’irritazione, e non utilizzare ghiaccio, acqua e bicarbonato, decotti, tutti quei rimedi fai-da-te che non solo non hanno effetti positivi ma possono peggiorare la situazione. Opportuna una detersione delicata con soluzione fisiologica ed una terapia locale con un cortisonico topico in zone limitate alle punture e per qualche giorno. Non sono invece consigliabili le pomate con antistaminico a base di prometazina perché agiscono poco e possono provocare fotosensibilizzazione e dermatiti». Solo in casi gravi - di centinaia di punture - è il caso di prendere in considerazione, sotto controllo medico, una terapia sistemica cortisonica e antistaminica per qualche giorno. Gli anziani, che hanno la cute più secca e prurito aumentato, devono cercare di non grattarsi poiché il grattamento innesca un circolo vizioso. Infine, qualche consiglio per evitare di essere punti. «Non indossare colori scuri - conclude Cristaudo - e non utilizzare profumi, dopo barba o deodoranti con odori intensi. Le zanzare sono attratte dall’anidride carbonica, dall’acido lattico e dal tipo di sebo che caratterizza l’odore della nostra pelle e la nostra sudorazione». Cerchiamo almeno di non facilitare troppo il compito di individuarci.