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 2012  luglio 17 Martedì calendario

Sono curioso di avere qualche notizia sulla Norvegia di cui non si parla quasi mai. Qual è, in particolare, la posizione, storica e politica, nei confronti delle Istituzioni europee? Mi pare di ricordare, comunque, che la Norvegia faccia parte della Nato

Sono curioso di avere qualche notizia sulla Norvegia di cui non si parla quasi mai. Qual è, in particolare, la posizione, storica e politica, nei confronti delle Istituzioni europee? Mi pare di ricordare, comunque, che la Norvegia faccia parte della Nato. Gaetano Allotta, Agrigento Caro Allotta, N el settembre del 1939 la Norvegia apparteneva al fronte dei Paesi neutrali e non aveva alcuna intenzione di prendere partito. Sembra che anche Hitler, in quei mesi, fosse convinto dell’opportunità di rispettarne la neutralità. Quando alcuni esponenti dello stato maggiore gli prospettarono la possibilità di un’azione contro la Norvegia per meglio garantire le importazioni di ferro dalle miniere della Svezia settentrionale, scartò bruscamente l’ipotesi. Era totalmente immerso nella progettazione dell’assalto alla Francia e non tollerava distrazioni. Alla possibilità di un’operazione norvegese (per le stesse ragioni dello stato maggiore tedesco ma con opposte intenzioni: impedire le importazioni tedesche di ferro), pensava invece da tempo Winston Churchill. L’8 aprile 1940 una squadra navale anglo-francese entrò nello stretto di Skagerrak, sulle coste della Norvegia meridionale, e cominciò a deporre mine che avrebbero impedito ai trasporti svedesi di raggiungere la Danimarca e la Germania. La risposta tedesca fu rapida. Nelle ore seguenti la Wehrmacht, sostenuta dagli aerei della Luftwaffe, cominciò a invadere la Norvegia occidentale. Gli inglesi e i francesi reagirono a loro volta sbarcando truppe fra il 14 e il 17 aprile, ma dovettero ritirarle tra la fine di aprile e l’inizio di maggio. Nella sua storia della Seconda guerra mondiale, il capitano Liddle Hart scrisse che «è difficile comprendere come i governi della Francia e della Gran Bretagna abbiano avuto la sfrontatezza d’inserire l’attacco alla Norvegia fra i capi d’accusa contro la Germania nel processo di Norimberga». La Norvegia fu occupata in un battibaleno con una flotta e un corpo di spedizione piuttosto piccoli, ma sostenuti da ottocento aerei da battaglia, 250 aerei da trasporto e un battaglione di paracadutisti. Per i norvegesi fu un doppio shock. Scoprirono di essere estremamente vulnerabili, anche per le dimensioni del loro territorio, e si accorsero di avere una serpe in seno: una fazione filo-tedesca, guidata da un ufficiale, Vidkun Quisling, fondatore di un partito fascista, e sostenuta da un grande romanziere, Knut Hamsun, premio Nobel per la letteratura nel 1920. Quei ricordi e lo scoppio della Guerra fredda ebbero una parte determinante nella decisione della Norvegia di aderire al Patto atlantico e alla Nato. Ma nelle questioni che non concernono la sua sicurezza, la Norvegia resta ancora orgogliosamente provinciale e poco incline a mescolarsi con le vicende dei Paesi dell’Europa centro-meridionale. Aderì alla Comunità europea nel 1972 e all’Unione europea nel 1994, ma in entrambi i casi gli elettori, con un referendum, respinsero l’adesione. Non dimentichi tuttavia, caro Allotta, che la scoperta di gas e petrolio nelle sue acque territoriali ha fatto della Norvegia, durante gli ultimi decenni, una delle maggiori potenze energetiche del mondo: uno status invidiabile che le ha dato probabilmente la sensazione di potere fare a meno dell’Europa.