Armando Torno, Corriere della Sera 17/7/2012, 17 luglio 2012
Wolfgang Amadeus Mozart sposò Konstanze Weber il 4 agosto 1782. Peccato che la sua intenzione fosse in un primo tempo diversa, giacché il sommo musicista — quello che Alfred Einstein definì «un ospite involontario di questa Terra» — intendeva convolare a giuste nozze con la di lei sorella, Aloysia Weber
Wolfgang Amadeus Mozart sposò Konstanze Weber il 4 agosto 1782. Peccato che la sua intenzione fosse in un primo tempo diversa, giacché il sommo musicista — quello che Alfred Einstein definì «un ospite involontario di questa Terra» — intendeva convolare a giuste nozze con la di lei sorella, Aloysia Weber. Le sue avances non si concretizzarono, pur ricambiate da sorrisi e sospiri, per mancanza di denaro. Ma vediamo come andarono le cose in questo amore fallito. Verso la fine del 1777 Mozart è in viaggio con la madre per Parigi. Fa sosta a Mannheim. Qui conosce la famiglia Weber, con quattro figlie. Aloysia, la seconda di esse, aveva doti canore e sapeva suonare il pianoforte. Wolfgang Amadeus ha modo di apprezzarla; anzi, per la graziosa signorina scrive addirittura delle arie. Nel gennaio 1778 si registra una prima lettera in cui il musicista parla di lei a papà Leopold: «Ha una bella voce pura... ha appena sedici anni»; la mamma di Mozart non tarda ad accorgersi dell’infatuamento del figlio e, a sua volta, comunica la «cotta» al marito. Il quale prende subito la penna e redarguisce l’innamorato Wolfgang, ricordandogli — siamo al 12 febbraio 1778 — alcune cosucce, tra le quali vale la pena ricordarne un paio: «Dipende solo dalla tua saggezza se resterai un comune musicista che tutto il mondo dimenticherà oppure se diventerai un celebre maestro di cappella del quale i posteri continueranno a leggere nei libri; se vuoi morire su un sacco di paglia, prigioniero di una femmina e in una stanza piena di bambini miserabili, oppure con gioia, onore e fama, dopo una vita trascorsa cristianamente, avendo assicurato il benessere alla tua famiglia e acquisito il rispetto di tutti...» (traduzione di Marco Murara, Zecchin editore). Wolfgang Amadeus cerca di calmare papà, aggiungendo altre notizie sulle qualità dell’ugola di Aloysia, ma poi è costretto a partire per Parigi, spinto dalla mamma oltre che dagli ordini del padre. Lei, civettuola, gli regala due polsini di merletto — fatti con le sue manine! — per ricordo. Il musicista giunge nella capitale francese: la madre qui muore, rifiuta un incarico di organista a Versailles, quindi riprende dopo alcuni mesi la via del ritorno. Aloysia ora è a Monaco. È stata scritturata. E Mozart si reca appunto a Monaco per chiedere la mano della «Weberin», portandole in regalo un’aria di rara bellezza, Popoli di Tessaglia (KV 316). Ma ci vuole ben altro. Lei sta aiutando la famiglia e risponde «no!». Poco dopo la morte di suo padre diventa moglie di Joseph Lange. Il quale, attore e pittore, ottenne il consenso in cambio del mantenimento di tutta la famiglia Weber. Mozart ci rimane male e in alcune lettere si pente del suo sentimento: «Sono stato un pazzo, ma cosa non si fa quando si è innamorati...» (16 maggio 1781); tuttavia non lo rinnega. Sino a quando — siamo tra il 1781 e 1782 — Wolfgang Amadeus viene accalappiato dalla intraprendente vedova Weber, spesata dal genero, affittacamere a tempo perso. Tutti erano a Vienna. Il musicista ha bisogno di una stanza e cade nelle reti della ingegnosa signora, Maria Caecilia al secolo, che lo riaccoglie con abilissimi sorrisi. Il motivo è semplice: lo ghermisce per maritare un’altra figlia, Konstanze. Wolfgang Amadeus come si comporta? Sarà per l’attaccamento ai Weber, sarà perché nell’una vedeva l’altra, sarà perché questa signorina ci sapeva fare, sarà per altro, si trova incastrato. La mamma non lo molla più e, con l’aiuto del subdolo Thorwart, riesce a fargli firmare un contratto di matrimonio. Wolfgang Amadeus e l’allegra Konstanze furono quindi marito e moglie. Con il passare del tempo il musicista si troverà con una dose generosa di corna, decisamente superiore a quella che avrebbe potuto ricambiare. Aloysia non uscirà completamente dalla vita del geniale cognato. Laura Nicora, della Scuola di paleografia e filologia musicale di Cremona, ci ha mostrato un lungo elenco di interpretazioni della cantante che non divenne la signora Mozart. Tra queste ricordiamo che sarà la prima Donna Anna nel Don Giovanni di Vienna, il 7 maggio 1788. Ma il loro amore era ormai un ricordo.