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 2012  luglio 14 Sabato calendario

AGGIOTAGGIO: L’ACCUSA DEI PM ALL’AGENZIA - D

opo Standard&Poor’s è la volta di Moody’s e la settimana prossima toccherà a Fitch. Puntuale è arrivato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari – pronto da qualche giorno è stato notificato ieri - e dagli atti depositati dal Pm, Michele Ruggiero, emergono nuovi dettagli e si precisano responsabilità e fatti.
Sotto accusa sono i vertici dell’agenzia di rating, Ross Abercromby (vice presidente e analista senior) e Johannes Wassemberg (managing director per il settore delle istituzioni finanziarie), indagati per i reati di aggiotaggio e manipolazione del mercato pluriaggravati. E anche se in concorso, il ruolo di Abercromby sembra essere stato ancora più pregnante, perché ha preparato lui - secondo l’indagine - il report del 6 maggio 2010 di valutazione del rischio di contagio sovrano a specifici sistemi bancari, report poi lanciato dai due analisti con funzioni "apicali" con un annuncio «in piena mattinata a mercati aperti».
Dunque «intenzionalmente suggerivano ai mercati e agli investitori» una relazione tra il caso Grecia e la rischiosità delle banche italiane. Ai due, cioè, viene contestato di avere utilizzato «un ambiguo e tendenzioso artificio argomentativo» per arrivare alla conclusione, attraverso una serie di arditi passaggi transitivi e di associazione di idee, che c’era un legame tra quel Paese e le nostre banche. Ma alla data del report, secondo l’accusa, il pericolo di contagio e la sua relazione con la rischiosità per il sistema bancario italiano non c’erano. Anzi. A quella data le banche italiane erano le meno esposte nei confronti della Grecia, l’1,2% sul totale delle attività nei confronti dei soggetti esteri, contro il 6% del Portogallo, il 2,9% della Francia, l’1,4% della Germania. Eppure la relazione viene percepita come «realmente esistente», se di questo tenore è il commento dei mass media, se le autorità pubbliche italiane sono critiche sul giudizio espresso da Moody’s e se, soprattutto, i titoli bancari italiani subiscono contraccolpi negativi nei rendimenti.
Di qui allora l’accusa di aver violato le norme Ue sull’attività di rating (trasparenza,correttezza, completezza e qualità adeguata) attraverso artifici informativi illeciti, consistiti nella scelta «mirata» dei tempi (a mercati aperti) e nell’impiego di tecniche argomentative suggestive e allarmistiche. Per questo i due top manager vengono accusati di aver dato informazioni tendenziose e distorte, e come tali falsate, ai mercati, sull’affidabilità delle banche italiane disincentivando l’acquisto dei loro titoli e abbassandone il valore.
Queste conclusioni sono supportate da dati comparativi emersi dal lavoro di monitoraggio e di analisi chiesto e poi documentato nella consulenza disposta dal Pm Michele Ruggiero. La data spartiacque è il 6 maggio. Prima di quel giorno il rendimento medio delle banche italiane era nettamente migliore di quello di Grecia, Irlanda, Spagna e Portogallo e anche di quello delle banche dei Paesi Ue non in crisi. Dopo il 6 maggio, e fino al 14, la situazione si ribalta. Di qui il danno patrimoniale di «rilevantissima gravità» causato alle banche italiane.
Quanto agli sviluppi ulteriori, da ieri, e per 20 giorni, gli indagati potranno consultare gli atti depositati, presentare memorie e chiedere di rilasciare dichiarazioni utili alla loro posizione. Anche i presidenti di Adusbef e Federconsumatori, dalle cui denunce è partita l’inchiesta tranese, vogliono vedere le carte utili alla costituzione di parti civili nel processo. «Nel giorno in cui Moody’s continua a diffondere report posticci e notizie infondate - dicono i presidenti Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, commentando la chiusura di questa inchiesta - chiediamo sanzioni penali adeguate ai Governi distratti contro la speculazione, ricordano i danni causati dalle tre sorelle del rating al sistema Italia, quantificate in 120 miliardi dalla Corte dei Conti». Resta da chiedersi - e lo fanno in molti, anche in ambienti vicini alla procura tranese - perché, allo stato, quella di Ruggiero sia ancora l’unica indagine avviata in uno dei Paesi destinatari dei report delle 3 agenzie.