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 2012  luglio 12 Giovedì calendario

E Mentana si scatena contro il trash nella sua tv - Mezz’ora (su un’ora) di trash che sfiora il cult, avessero ripreso anche il fuo­ri (in)Onda, con Mentana che scende in studio e sgrida i due conduttori Facci e Lusenti travolti dalla sociologia da auto­grill del fotografo (italianofobo, con mo­glie norvegese) Oliviero Toscani, sareb­be stata l’apoteosi,un pezzo ditv memo­rabile

E Mentana si scatena contro il trash nella sua tv - Mezz’ora (su un’ora) di trash che sfiora il cult, avessero ripreso anche il fuo­ri (in)Onda, con Mentana che scende in studio e sgrida i due conduttori Facci e Lusenti travolti dalla sociologia da auto­grill del fotografo (italianofobo, con mo­glie norvegese) Oliviero Toscani, sareb­be stata l’apoteosi,un pezzo ditv memo­rabile. A quel punto mancava solo il “bic­chiere d’acqua”, evocato sul finale da Facci, quello che D’Agostino rovesciò in faccia a Sgarbi all’ Istruttoria di Ferrara nel 1991. Non è stato possibile solo per­ché il bersaglio, Toscani, era collegato dalla sua stanza padronale di Casale Ma­rittimo, dunque irraggiungibile dal­l’eventuale getto. Sarebbe stato l’epilogo giusto per l’I n Onda andata in onda l’al­tra sera, titolo «Italia, indietro tutta», Ro­berto D’Agostino in studio, Toscani dal­l’altra parte in versione «indignados» contro tutti, il «sistema» che rende «suc­cubi », «l’Italia del Duce nero, rosso, ver­de, grigio» e degli italiani «conosciuti al mondo per essere inaffidabili», e «telei­diotizzati », anche se pure lui è in tv, tra l’altro con libro da promuovere. Il conduttore Facci prova, una dozzina di volte, a chiedergli a cosa serva dire che tutto fa schifo, e Toscani gli risponde che «non capisce niente», che allora è meglio «essere succubi» e «dare 800mila voti ad Andreotti». La teoria (di seconda o terza mano) di Toscani è che gli italiani sono dei pecoroni, ma non tutti, ce ne sono al­cuni bravi, le «eccellenze», che però non vengono aiutati dallo Stato. Si prepara lo scazzo con D’Agostino,che prende paro­la e fa lo shampoo al creativo milionario: «Ma questi sono i discorsi che si fanno sui treni, al bar dello sport. Ma perché i te­deschi sono tutti Einstein? Bill Gates o Steve Jobs hanno avuto aiuto da Washin­gton? Ma piantala su! Hai passato la vita a fotografare le modelle per Vogue , hai la­vorato per Benetton, gli hai fatto pure il bi­det, è inutile che adesso ti scopri rivolu­zionario! Ma de che? Sei sempre stato il cocco del potere che ti ha dato i soldi per fare quattro ca... di foto! Sei il Che Gueva­ra dei poveri, ma piantala! Stando in cam­pagna ti sei rincoglionito, te i cavalli e tut­ti gli altri! Non aprire più quel vino che fai, ne bevi troppo. Da assessore alla crea­tività di Salemi che cosa hai fatto? Che progetti creativi hai fatto? Un c... hai fat­to! L’hanno sciolto pure per mafia!». Risponde Toscani, ormai nel mara­sma generale di una puntata fuori con­trollo: «Ma andate all’inferno, voi e il vo­stro programma! ». Ecco, dopo quel bloc­co, quando arriva il minuto della pubbli­cità, si palesa in studio Enrico Mentana («infuriato» dirà poi Dagospia), ancora all’ultimo piano della palazzina di La7, dove c’è il suo Tg.«Almeno un blocco se­rio riuscite a farlo? » chiede ai conduttori. Si narra anche di un consiglio-richiesta, che però altri non confermano: chiudere il collegamento col Toscani delirante. «Terribile» dice poi quando finisce la puntata. E anche dalla direzione di La7, cioè dalle parti di Paolo Ruffini, non si re­gistra particolare euforia per il casino an­dato in onda (che però raccoglie un di­screto 4,3% contro Capitan Schettino su Canale 5). Formalmente il programma non risponde a Mentana, che è direttore del TgLa7 ( e In Onda non ne fa parte) ma come autorità indiscussa in campo tv, un suo intervento correttivo ci sta tutto. Del resto Mentana è molto influente a La7, di fatto il numero tre dopo l’ad Stella e Ruffi­ni. Ed è uno sponsor della coppia Facci-Lusenti. Sempre che Toscani non rovini tutto.