Monica Ricci Sargentini, Corriere della Sera 13/07/2012, 13 luglio 2012
EMERGENZA SICUREZZA NELL’OLIMPIADE DEI DIVIETI INUTILI —
La fiaccola olimpica ha raggiunto Stonehenge. Il 27 luglio è ormai alle porte e la buona notizia è che queste sarà la prima Olimpiade nella storia in cui tutte le nazioni presenti, oltre 200, avranno in squadra sia donne che uomini dopo che ieri l’Arabia Saudita ha finalmente garantito la partecipazione di due atlete. Ma per il resto il clima che circonda i Giochi è cupo. Per gli spettatori si prospetta un percorso a ostacoli. I fortunati possessori di un biglietto dovranno armarsi di un ombrello (pioverà quasi sicuramente) e lasciare in albergo lo smartphone che sarà praticamente inutilizzabile in nome della sicurezza e soprattutto del «dio» sponsor. Per garantire le aziende che hanno investito nei Giochi e proteggere l’inviolabilità del marchio olimpico il Comitato organizzatore ha stabilito una serie infinita di divieti, come non si era visto nemmeno a Pechino. Se gli atleti non potranno «twittare» quello che mangiano a colazione a meno che non sia di uno sponsor ufficiale, gli spettatori non potranno scattare fotografie o girare video per poi postarli sui social network. Sarà anche severamente vietato portarsi troppa roba da mangiare o indossare qualsiasi cosa che simboleggi un’affiliazione politica come una Tshirt di Che Guevara. Proibiti i frisbee, le bottiglie d’acqua da mezzo litro in su, gli ombrelli e le bandiere troppo grandi.
Ieri su Twitter e su Facebook si sono subito levate le voci critiche. C’è chi ha tirato in ballo persino il Grande Fratello, soprattutto dopo che si è saputo che la polizia sarà incaricata di sorvegliare il rispetto delle regole con grande severità ispezionando persino i bagni. Eppure gli agenti hanno ben altre preoccupazioni: la società privata di vigilantes G4S, pagata 300 milioni di sterline per proteggere l’area, l’altro ieri ha annunciato che non sarà in grado di fornire le 13.700 guardie promesse. Il governo è dovuto correre ai ripari in extremis richiamando 3.500 soldati in più e arrivando così a impegnare ben 17 mila militari sul fronte olimpico. Una decisione che ha alimentato le voci sull’addestramento approssimativo delle guardie private e sulle falle nei controlli all’aeroporto di Heathrow tanto che ieri la ministra dell’Interno Theresa May è stata costretta ad assicurare alla Camera dei Comuni che «la sicurezza non è stata compromessa».
L’unica cosa certa è che pioverà. A Londra lamentano la peggiore estate dal 1910. Due giorni fa a Hyde Park è già stato annullato un concerto per il troppo fango e gli organizzatori stanno elaborando piani di emergenza in caso di violenti temporali durante i Giochi. Tenendo a mente il motto degli scout «non esistono cattive condizioni metereologiche ma solo un cattivo equipaggiamento», il governo aveva pensato di distribuire gratuitamente mantelle impermeabili per gli spettatori in coda ai controlli di sicurezza. Ma il Comitato olimpico ha bocciato il piano. Gli impermeabili costeranno 3 sterline.
Monica Ricci Sargentini