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 2012  luglio 13 Venerdì calendario

GRILLO: TU DISSENTI? IO TI CACCIO


Beppe Grillo l’epurator. Adesso è toccato a Sandra Poppi, consigliera 5stelle al Comune di Modena, essere messa alla porta. Tre righe sul blog del comico-politico, senza possibilità di replica: «Non rappresenti più il movimento 5stelle». La fatwa del guru ha effetto immediato.
La malcapitata è stata ritenuta colpevole di lesa maestà, troppo autonoma dal leader. Così è arrivata la scomunica. Ovviamente via web. Grillo si mostra impassibile alle rimostranze: qualche tempo fa fu sommerso dalle critiche per avere riservato uguale trattamento a Valentino Tavolazzi, ferrarese, reo di avere organizzato una riunione per discutere sul futuro del movimento, senza la sua preventiva autorizzazione. Se ne frega pure dei rimbrotti che riceve dall’interno del suo movimento per questo modo autoritario di comportarsi (perfino un grillino-doc come il consigliere regionale emiliano Giovanni Favia si è sentito in dovere di intervenire per garantire la lealtà di Tavolazzi, ma inutilmente).
Nessun dietrofront. Adesso Grillo se la prende con la modenese Sandra Poppi e poco importa che in questo modo i 5stelle non saranno rappresentati in consiglio comunale. I sondaggi fanno volare i grillini alle prossime elezioni e lui, con in tasca il contratto di proprietà del simbolo che gli consente di fare e disfare a piacimento, fa tabula rasa di chi non è superallineato anche se può vantare un pedigree di tutto rispetto e funzionale al movimento.
Sandra Poppi è un’ambientalista, presidente (si è dimessa quando è entrata in consiglio comunale) del Wwf locale, in prima fila in tante iniziative, specializzata in edilizia scolastica.
Si presentò in lista per le regionali e le comunali e ottenne 700 preferenze, tanto che arrivò seconda dopo il capolista ultrapromozionato, Giovanni Favia in consiglio regionale (due seggi) e seconda dopo Vittorio Ballestrazzi nel consiglio comunale di Modena (un solo seggio). Ma Grillo decise di tenerla fuori dal consiglio regionale (Favia risultava eletto in tre collegi e quindi poteva scegliere) per fare entrare al suo posto un modenese, Andrea Defranceschi. Lei ci rimase male e un gruppo di grillini provò a protestare, poi uscì dal movimento con parole di fuoco verso una gestione bollata come bolscevica.
Sandra Poppi continuò nel suo impegno ambientalista raffreddando i rapporti con Grillo, anche perché nel frattempo il guru aveva allontanato Vittorio Ballestrazzi, decisione da lei non condivisa. Motivo del killeraggio da parte di Grillo? Ballestrazzi si era permesso di criticare la decisione della scelta di Defranceschi piovuta dall’alto e i metodi di gestione del movimento: «Favia, nel più puro stile da vecchia politica, si è messo capolista nelle tre province e in questo modo ha potuto scegliere lui per quale seggio optare e soprattutto chi mettere come secondo consigliere. Quindi il movimento è andato contro i suoi principi: uno conta uno e il rispetto delle preferenze, tutto il resto sono balle e il metodo scelto per eleggere il secondo consigliere non è stato altro che una farsa».
Conclusione: Ballestrazzi scomunicato.
Ma rimane in consiglio comunale fondando un gruppo autonomo. Poi nei giorni scorsi dà le dimissioni e subentra Sandra Poppi. Grillo non la sente neppure, scrive sul blog: «non ha titolo a rappresentare il movimento5stelle né all’uso del logo ed è diffidata dal farlo».
La sorpresa dell’interessata è grande: «Quando mi è stato comunicato che sarei entrata in consiglio comunale mi sono subito messa in contatto con lo staff di Grillo, per avere indicazioni e consultarmi sull’ingresso in consiglio. Ma da loro non ho avuto nemmeno una parola di risposta. E ora mi trovo improvvisamente fuori senza ragioni: non sono iscritta a nessun partito, non ho condanne penali e non ho offeso nessuno».
Sandra Poppi dice che non ci sta e continuerà a chiamarsi 5stelle. Beppe Grillo potrebbe essere costretto a ritrovarsi in tribunale. Dice Ballestrazzi: «Se Grillo la citerà in tribunale sarò al fianco di Sandra insieme a tutti i cittadini che credono nella democrazia e Grillo perderà perchè la democrazia rappresentativa, che è quella che permette a questo paese di stare ancora in piedi, non può essere trattata alla stregua di un marchio di yogurt».
A guidare la pattuglia modenese filo-Grillo è Gabriele Grotti: «La signora fa la furba e si spaccia in stato di ’riavvicinamento’ al movimento esibendo in consiglio comunale il nome di Beppe Grillo. Colpita da sindrome di Dr Jekill e Mr Hyde forse si è dimenticata di tutto il fango che ha sparso in passato ad indirizzo di tutto il movimento 5stelle, fino a comunicare di esserne uscita».
Gli risponde Ballestrazzi: «Certi grillini modenesi si limitano a prendere le direttive dai capi. La mia espulsione, quando ho manifestato il mio dissenso, dimostra che si tratta di un partito in forma di proprietà privata e dove non c’è democrazia interna».
L’ondata di purghe continua. Grillo e il fido Gianroberto Casaleggio dicono che il web è democrazia. Quest’ultimo ha anche scritto a un giornale: «Sono cofondatore di questo movimento insieme a lui. Con Beppe Grillo ho scritto il “non statuto”, pietra angolare del movimento 5stelle prima che questo nascesse, insieme abbiamo definito le regole per la certificazione delle liste_.. ». Ma democrazia è decidere in due?