Sergio Luciano, ItaliaOggi 13/7/2012, 13 luglio 2012
SILVIO POTREBBE FAR PACE CON VERONICA
Ha voglia, ma ha fifa. Che i molti nemici gli rimontino contro la panna del Bunga Bunga, del sesso con le minorenni, della prostituzione, perchè il processo Ruby è in corso, il ridicolo uccide, e a mente fredda perfino lui, il protagonista, Silvio Berlusconi, ne è diventato consapevole. Ma soprattutto si chiede – e i sondaggi non gli danno risposte chiare - se, scandalo a parte, gli italiani sarebbero nuovamente disposti a «chiudere un occhio» sul suo vizietto, le (diciamo così) «sottane», o se in tempi di crisi i ricordi delle migliaia di euro distribuite come nocciole alle Olgettine brucerebbero troppo anche agli occhi degli aficionados.
Ma è su questa falsariga che a qualcuno dei fedelissimi è venuta un’idea, lievitata come una pizza, che forse ha tratto linfa anche da un desiderio recondito dello stesso Cavaliere: fare pace con Veronica Lario, annullare la pratica di divorzio, ritornare in ginocchio da lei e, con il perdono coniugale, rifarsi una verginità da merlo maschio pentito agli occhi degli elettori benpensanti. Chi non sarebbe pronto a scusare una crisi coniugale durata un anno o due? Intendiamoci, è soltanto un gossip romano, che fa i conti senza l’amor proprio dei due ex coniugi e senza un fossato di polemiche, ormai anche incardinate in tribunale, che è probabilmente incolmabile. Eppure, ha un fondo di verità: e sopratuttto somiglia ai «colpi di teatro» ai quali Berlusocni ha abituato il pubblico nei suoi vent’anni di palcoscenico, pardon carriera, politica.
Per il resto, il Cavaliere ha meno paura che voglia; meno paura delle Procure, dell’ipotesi che gli riscaraventino contro un’altra batterie di accuse, perchè alla fin fine, tra prescrizioni, legittimi impedimenti vari e gimkane procedurali, gli è andato sempre quasi tutto liscio; e non ha per niente paura dei «mandarini» del partito, che anzi punterebbe decisamente a scaricare, salvando i giovani, da Maurizio Lupi in giù, naturalmente Alfano e qualche altro fedelissimo ma mollando i vari colonnelli ex An, La Russa, Gasparri, e forse perfino il coriaceo Cicchitto. Consapevole che così prenderebbe più voti che risuscitando in blocco la carcassa del Pdl. Certo, contro tutto ciò milita il «generale anagrafe», perchè il cavaliere sa di non essere più un bambino. Ma si sente bene, anzi di ferro, sta pure dimagrendo, ha scoperto l’I-Pad – lui che non ha mai amato il computer - e guarda compiaciuto la pochezza di tutti gli altri protagonisti: a destra, in primis; a sinistra, ovviamente; e nell’indistinta palude del «nuovo».