Antonio Calitri, ItaliaOggi 12/7/2012, 12 luglio 2012
I WRITERS PAGATI DAL COMUNE DI BO DISEGNANO DEI TOPI SULLE CASE. FURIBONDI GLI OMAGGIATI
Cittadini sul piede di guerra a Bologna per i murales «legali» dei writers. Che disegnano topi sulle case popolari fatiscenti a spese del comune. E adesso i cittadini omaggiati di tale iniziativa sono pronti a scendere in piazza contro il sindaco Virginio Merola che con l’iniziativa Frontier e una spesa totale di 150 mila euro, voleva segnare il punto sulla questione. Soltanto poche settimane fa, ItaliaOggi aveva parlato della vera e propria writermania che sta contagiando i sindaci, da Giuliano Pisapia che aveva aperto le porte di Palazzo Marino a questi artisti della bomboletta a Michele Emiliano che ha lanciato l’albo per autorizzarli. Intanto però, dalla principale iniziativa di questa estate arriva il primo macigno sulla testa di Merola. Lui insieme all’assessore alla cultura Alberto Ronchi hanno organizzato la più grande iniziativa del genere in Italia mettendo insieme un capitale di 150 mila euro (di cui 20.000 direttamente elargiti dal comune) per ingaggiare 13 writers di fama per dipingere e rendere più allegre 13 facciate delle case popolari dell’Acer. Idea buona in astratto, se non fosse per l’intempestività della realizzazione viste le ristrettezze del momento con molti di questi palazzi cadono a pezzi, tanti appartamenti hanno bisogno di un forte restauro e con la morosità che aumenta. Forse per leggerezza, forse per creatività o proprio per denuncia, sulla facciata del condominio di Via Pier De’ Crescenzi, sono stati dipinti topi giganti. Una presa in giro per i residenti che a volte devono combattere con i ratti veri. E hanno deciso di protestare, direttamente con il sindaco, scrivendo ai giornali locali e presto anche scendendo in piazza per chiedere che venga rimossa «l’opera». Denunciando che magari quei soldi potevano essere spesi meglio visto che negli stessi palazzi d’inverno piove e a pochi metri dall’opera ci sono le transenne perché cadono calcinacci. Insomma, anche a pagamenti i writers causano grattacapi e Merola incassa la figuraccia.