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 2012  luglio 11 Mercoledì calendario

Calano le vittime sul lavoro Non in regola 4 imprese su 5 - Sui posti di lavoro diminuiscono gli incidenti e i morti, ma l’85% delle aziende ispezionate è risultata irregolare, e il lavoro nero - specie nell’edilizia - è in crescita e sfugge ad ogni controllo

Calano le vittime sul lavoro Non in regola 4 imprese su 5 - Sui posti di lavoro diminuiscono gli incidenti e i morti, ma l’85% delle aziende ispezionate è risultata irregolare, e il lavoro nero - specie nell’edilizia - è in crescita e sfugge ad ogni controllo. Il presidente dell’Inail, Massimo De Felice, ha presentato ieri il Rapporto annuale dell’Istituto e ha fornito dati che, in sé, sono confortanti, anche se il quadro generale dell’occupazione e delle tutele dei lavoratori è ancora vario, e tutt’altro che sereno. Gli incidenti sul lavoro sono stati lo scorso anno 725 mila, il 6,6% in meno rispetto ai 776 mila dell’anno precedente. Quelli mortali sono scesi di una cinquantina di unità: da 973 a 920 (meno 5,4), non più tre morti al giorno - per dirla brutalmente - ma «appena» 2 e mezzo. La sicurezza sul lavoro resta un problema aperto, ma l’insistenza dell’Inail e l’efficacia dei controlli, un qualche esito lo hanno prodotto, se si considera che in dieci anni gli incidenti si sono ridotti di quasi il 27% e i morti addirittura del 38. Il calo ha interessato tutte le aree del paese, in maniera crescente dal Nord al Sud (-6,1% Nord-Ovest, -6,2% Nord-Est, -6,4% Centro e -8,1% Mezzogiorno). Ma c’è - evidentemente - ancora molto da fare, osserva l’Inail, dal momento che sono in crescita le malattie professionali (+ 15,9%) il che sta a indicare che non ci sono più tanto dei pericoli immediati e diretti sui posti di lavoro, quanto delle carenze nell’organizzazione e nella gestione degli ambienti che determinano un incremento delle infermità da lavoro. E poi i vari comparti hanno dinamiche differenti. L’edilizia - per dire - che è stata sempre la pecora nera della sicurezza, ha fatto registrare un calo significativo degli incidenti, del 14,7%, ma il segretario della Filca-Cisl, Domenico Pesenti, pur apprezzando il dato in sé, fa notare che il suo settore è quello dove maggiormente alligna il lavoro nero, ed è quindi certo che si stia verificando un travaso di infortuni dal regolare all’irregolare. E quindi vai a capire se questa diminuzione di incidenti debba essere ascritta alla maggiore sicurezza o all’incremento del lavoro fuorilegge . Anche l’agricoltura - altro comparto a rischio - ha fatto registrare un’importante flessione degli incidenti (-6,5% rispetto allo scorso anno) ma con un incremento dei morti del 2,7% che, in numeri assoluti, vuol dire 115 persone in più dello scorso anno. La ministra del Lavoro, Elsa Fornero, ha ammesso che sulla sicurezza «noi siamo in ritardo» e che la salute e l’incolumità sul lavoro «sono un fattore produttivo e non vanno visti più come un mero onere, ma come un fattore di incentivo». Dopo di che ha anche annunciato che entro l’anno sarà completato l’iter del testo unico su questa materia, con i relativi decreti attuativi., che renderanno la norma pienamente applicabile. «Pur in presenza di una flessione del fenomeno negli ultimi anni - ha commentato il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano - si conferma la necessità di superare le carenze e contraddizioni da tempo rilevante nelle azioni volte alla salvaguardia della salute dei lavoratori e nella diffusione degli strumenti di sicurezza sui luoghi di lavoro. E una ulteriore riflessione - ha aggiunto il Presidente merita l’accertato tasso di crescita delle denunce per malattie professionali: un fenomeno che sta emergendo anche in virtù di una migliore sensibilizzazione sul tema e che merita la più attenta vigilanza considerata la natura spesso silente di patologie fatali».