Antonio Calitri, ItaliaOggi 11/7/2012, 11 luglio 2012
Rossi sogna di introdurre la marijuana di Saviano– Enrico Rossi fa la quinta colonna del partito di Repubblica ed è pronto a mettere in pratica le ricetta della marijuana legalizzata di Roberto Saviano
Rossi sogna di introdurre la marijuana di Saviano– Enrico Rossi fa la quinta colonna del partito di Repubblica ed è pronto a mettere in pratica le ricetta della marijuana legalizzata di Roberto Saviano. Facendo della sua Toscana, la regione più liberista d’Europa nel campo delle droghe leggere. In controtendenza rispetto al dietrofront di Amsterdam, non più paradiso del «fumo libero» e magari anche con l’obiettivo di intercettare quel particolare turismo. A fine aprile in Toscana è stata approvata una legge regionale che autorizza l’uso a scopo terapeutico dei cannabinoidi, i farmaci a base di cannabis. Una trovata più d’effetto che di sostanza che è servita a Rossi a infrangere un tabù caro alla sinistra, visto che in pratica non potrà essere utilizzata perché in Italia non ci sono cannabinoidi autorizzati dal ministero della salute. Di fatto però, quella legge è stata solo il primo passo per cavalcare la bandiera della droga (leggera) libera dal governatore rosso non solo nel nome, desideroso di fare il salto nazionale. Già un mese fa era tornato sull’argomento e a una trasmissione radiofonica aveva detto che «una canna non fa male, ma meglio il vino». Adesso, dopo aver letto l’articolo di Saviano sull’ultimo numero de l’Espresso, dove si schierava per «legalizzare la marijuana» per battere il narcotraffico e dopo un secondo articolo a firma di Umberto Veronesi pubblicato sul quotidiano Repubblica di domenica scorsa dal titolo «Marijuana, perché dico sì alla liberalizzazione» ha deciso di cavalcare l’onda. E sulla sua pagina di Twitter ha scritto «Saviano e Veronesi hanno riaperto il dibattito sulla legalizzazione delle droghe leggere. Io sono per forme di legalizzazione delle leggere». Un annuncio che non sembra una boutade estiva. Ottenuta anche la benedizione del procuratore generale di Firenze Beniamino Deidda, Rossi è alla ricerca di uno strumento per mettere in pratica la ricetta savianesca, magari anche solo sulla carta. E diventare così l’uomo in grado di concretizzare le proposte del partito di Repubblica. © Riproduzione riservata