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 2012  maggio 15 Martedì calendario

Il figlio del ct nello staff “Che male c’è? Se lo merita” - La prima polemichetta della spedizione europea azzurra ha poco di calcistico ma molto di italiano

Il figlio del ct nello staff “Che male c’è? Se lo merita” - La prima polemichetta della spedizione europea azzurra ha poco di calcistico ma molto di italiano. Cesare Prandelli ha «convocato» a sorpresa suo figlio Niccolò che ha 28 anni, fa il preparatore atletico e nel curriculum vanta già tre stagioni nella Fiorentina e le ultime due a Parma. Nel Paese delle raccomandazioni è un amen parlare di Parentopoli e ironizzare magari sul codice etico imposto proprio dal papà ct alla sua Italia. Prandelli senior, però, fa spallucce e si dice sereno: «Pensate pure quel che volete. La verità è che avevamo bisogno di una figura per integrare lo staff tecnico. Chi meglio di mio figlio, che ha già lavorato per tre anni nel mio staff a Firenze? È stata una scelta meritocratica: lui ha le caratteristiche giuste e conosceva bene i miei collaboratori». Niccolò Prandelli, di fatto, è stato preso in prestito dal Parma con un contratto «a progetto». Laureato col massimo del voti in Scienze Motorie a Firenze e poi abilitato dal corso di Coverciano per preparatori atletici, s’è già fatto un nome occupandosi di recupero degli infortunati. Un ruolo specialistico che ha sempre più rilievo a livello di club ma che in Nazionale trova un senso solo in occasione dei grandi tornei. Come l’Europeo, appunto. Che Prandelli affronterà col suo staff «storico»: Pin vice, Venturati preparatore atletico con Casellato collaboratore, Di Palma preparatore dei portieri. Lo stesso pool dei tempi viola del Cesare nazionale, quando il figlio Niccolò compiva i primi passi nella sua nuova professione. Già allora, il papà sgombrò subito il campo da equivoci: «Se l’ho preso è perché è bravo». Lo ha dimostrato alla Fiorentina e lo sta confermando al Parma, dove se lo tengono stretto, a prescindere dai cambi di allenatore che con Ghirardi sono frequenti. Prandelli junior ha già lavorato con Marino, Colomba e Donadoni, collaborando con i rispettivi preparatori «di fiducia». L’ultimo, quello legato all’ex ct azzurro, è Andreini. Niccolò c’entra eccome nello strepitoso finale di campionato dei gialloblù: è lui a seguire i calciatori fermi ai box, da riportare al più presto in condizione. «Con Floccari, frenato da un delicato problema a un polpaccio, è stato strepitoso», assicurano da Parma. Papà, adesso, lo ha promosso. Almeno fino alla fine dell’Europeo: «Auguro a tutti i genitori di poter lavorare con i propri figli, se lo meritano». Con quel nome sulle spalle, Niccolò sa che dovrà meritarselo un po’ più di chiunque altro.