Persivale Matteo, Corriere della Sera, 30 dicembre 2009, 30 dicembre 2009
LEVINE, LA CARICATURA COME DENUNCIA
Addii Si è spento il disegnatore che ha graffiato l’ America per mezzo secolo
Saul Bellow, uno dei soggetti preferiti di David Levine, diceva che si muore più di crepacuore che per colpa di un attacco atomico: perché sono le piccole cose quelle che finiscono per ucciderci. Così Levine, morto ieri - tecnicamente per un tumore alla prostata - a 83 anni, in realtà è stato ucciso nel 2007 da due piccoli puntini al centro della retina di quegli occhi che per oltre mezzo secolo avevano scrutato così nitidamente i grandi della terra. «Degenerazione maculare retinica», il male che aveva accecato anche Degas, Monet e Turner. Il suo requiem fu l’ addio forzato nel 2007 alla New York Review of Books, la rivista letteraria per la quale realizzò 3.800 disegni (66 del suo soggetto preferito e nemico numero uno Richard Nixon, che una volta immaginò oscenamente gonfio e abbracciato a un maiale). Definire David Levine un caricaturista è un po’ come dire che Frank Sinatra è stato un cantante di piano bar: Levine creava saggi di critica letteraria e politologia contenuti in una sola vignetta. Ecco così attraverso i decenni Mussolini tutto mandibole e poco cervello che guarda di sottecchi come in cerca di un suggerimento, Truman in guantoni da boxe, JFK equilibrista circense tutto ciuffo e spavalderia, Lyndon Johnson che esibisce la cicatrice della colecisti a forma di Vietnam, l’ odiato Kissinger coperto dalla bandiera americana sogghignante a letto con una donna-mappamondo, Gerald Ford presidente-cartoon con guantini da Topolino, Reagan in frac che versa lacrime di coccodrillo sui marines morti in Libano, l’ ascesa e caduta del leader repubblicano Newt Gingrich bracconiere sorridente con un elefante (simbolo del partito) morto ai suoi piedi, Dick Cheney avvoltoio-puparo che incombe su un George W. Bush piccola imbelle marionetta. Ma se il Levine politico dipingeva con la china avvelenata, il Levine che ci ha raccontato i grandi scrittori è stato, semplicemente, un lettore di straordinaria sensibilità. Che ha dipinto Saul Bellow detective dell’ anima con un’ enorme lente d’ ingrandimento, García Márquez Nobel a sorpresa che si tocca il naso, Beckett come scolpito nel legno con le grandi orecchie da Buddha irlandese che percepisce il dolore - e l’ ansia - del mondo. Letti, capiti, radiografati. Visti da Levine. Matteo Persivale Pagina 39