Eric Britton, 4/8/2009 http://nuovamobilita.wordpress.com/2009/08/04/vauban-vivere-senzauto-e-possibile/, 4 agosto 2009
Nota dell’editore: è affascinante come i media mainstream comincino a parlare in un modo più responsabile sulle tematiche della nuova mobilità, sui risultati ottenuti e sui progetti in corso
Nota dell’editore: è affascinante come i media mainstream comincino a parlare in un modo più responsabile sulle tematiche della nuova mobilità, sui risultati ottenuti e sui progetti in corso. Quello che segue è l’estratto di un articolo di Elisabeth Rosenthal per il New York Times del 12 maggio 2009 che analizza l’esempio della nuova comunità residenziale di Vauban, alla periferia di Friburgo, nella quale le auto non sono ammesse se non in alcuni casi eccezionali e marginali. Si tratta solo di uno dei moltissimi interventi che si sono succeduti sui grandi media negli ultimi anni. Per attirare l’attenzione sulla nuova mobilità bisogna forse cominciare a costruirla? VAUBAN, Germania — I residenti di questo quartiere sono dei pionieri delle periferie, spintisi ben oltre qualunque pendolare per lavoro o impegni famigliari abbia mai osato andare: hanno rinunciato al possesso di un’automobile. Il parcheggio su strada, i passi carrabili e i box sono generalmente proibiti in questo distretto sperimentale alla periferia di Friburgo, vicino al confine con la Svizzera. Le vie di Vauban sono completamente libere dalle automobili – ad eccezione del viale principale, dove corre la linea tranviaria per il centro città, e alcune vie ai confini del quartiere.. Il possesso dell’auto è permesso, ma ci sono solo due luoghi per parcheggiare, grandi garage al limitare dell’area, dove il proprietario di un auto può comperare una spazio per circa 30mila € quando acquista la casa. Come risultato il 70% delle famiglie di Vauban non possiede automobili, e il 57% ne ha venduta una per venire a vivere qui. “Quando avevo l’automobile ero sempre tesa. Sono molto più contenta così”, dice Heidrun Walter, madre di due figli mentre cammina lungo queste strade verdeggianti dove il fruscio delle biciclette e le chiacchiere dei bambini a zonzo attutiscono il rumore dei rari motori che si sentono in lontananza.