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 2011  gennaio 04 Martedì calendario

Ischia, l’isola degli abusi legalizzati - I numeri parlano chiaro: su 70 mila abitazioni abusive da abbattere in Campania, conseguenza di altrettante sentenze passate in giudicato, 20 mila si trovano solo sull’isola d’Ischia

Ischia, l’isola degli abusi legalizzati - I numeri parlano chiaro: su 70 mila abitazioni abusive da abbattere in Campania, conseguenza di altrettante sentenze passate in giudicato, 20 mila si trovano solo sull’isola d’Ischia. In gran parte partoriti dal condono beffa del 2003, quello che - con sentenza della Cassazione - è stata dichiarato non applicabile alla Campania e a Ischia in particolare. E per questo che fa specie vedere la «circolazione» nella giunta del Comune di Ischia di una delega proprio al condono edilizio. Che Ischia sia un «laboratorio» di novità è confermato anche dallo strano matrimonio tra Pd e Pdl, sancito dal rimpasto in giunta al Comune (è il sesto) e dall’entrata nella giunta di centrosinistra di due assessori del Pdl. Roba fresca, visto che il decreto a firma del sindaco - che affida (tra le altre) la delega al condono edilizio proprio a Luigi Mattera, uno dei due nuovi assessori - porta la data del 2 gennaio. Gli autori della quantomeno complessa convivenza amministrativa sono il sindaco del Pd Giuseppe Ferrandino (ma che qui tutti chiamano Giosi) e Domenico De Siano, consigliere regionale del Pdl. Il primo, ingegnere e albergatore - passato remoto nella Dc, transito in Forza Italia e poi accasatosi nel Pd - è anche consigliere provinciale. Il secondo, mister 23.959 preferenze alle ultime regionali, è contemporaneamente consigliere comunale di Lacco Ameno (dove era stato già sindaco), consigliere provinciale (dove ha rinunciato al gettone di presenza) e deputato fino al dicembre del 2010 quando (per legge) ha dovuto abdicare. «È evidente - spiegano inviperiti gli ex alleati di Sel, Idv e Verdi - che il sindaco Ferrandino con questo atto, venendo meno alle direttive del Pd, torna a destra dove aveva militato per molti anni. Certo fa venire i brividi l’assegnazione della delega al condono edilizio affidata in tempi record ad un uomo di fiducia dell’onorevole Cosentino. Già da questo primo atto appaiono evidenti gli interessi in campo ed il vero senso di questo accordo». Dal canto suo il sindaco è stato chiaro. In un’affollata conferenza stampa ha spiegato, insieme proprio a De Siano, le ragioni di questa scelta, parlando di «progetto ambizioso», da esportare anche oltre l’isola d’Ischia. «A nulla serve appartenere allo stesso colore politico - ha spiegato - serve lo stesso approccio alla gestione della cosa pubblica». E la questione del condono edilizio? «Il problema della coesistenza perché si proviene da partiti diversi non la vedo. Anzi. Ad esempio il Pd, a livello nazionale, è a favore delle demolizioni mentre la stragrande maggioranza dei politici e degli elettori isolani del Pd la pensa in modo diametralmente opposto. Questo significa che l’ideologia politica è una cosa, mentre la gente ha bisogno di fatti e non di fare filosofia». «La delega al condono? Più che un onore mi sembra un onere», frena l’avvocato Lorenzo Bruno Molinaro, uno dei massimi esperti di urbanistica in circolazione. «L’assessore può dare solo un indirizzo politico, che naturalmente non può allontanarsi dalla legge», spiega. «Nel caso di Ischia poi il potere vero è nelle mani della Soprintendenza a cui il Comune si rivolge per avere il via libera alle autorizzazioni a costruire». Nessuna speranza quindi? «Le sentenze ci sono è vanno eseguite conclude Molinaro - l’unica cosa sarebbe quella di stipulare un protocollo con i sindaci per stabilire le priorità. Ad esempio abbattere prima le case della camorra, poi i rustici e via di seguito». Non resta che affidarsi al Signore, cosa che don Carlo Candido, parroco dello Spirito Santo ad Ischia, ha fatto nella messa serale di Capodanno: «Ti affidiamo le famiglie che vivono il dramma della casa - recita la preghiera - senza dimenticare che il diritto alla casa non può essere a discapito della legalità e dell’ambiente, deturpando quest’isola».