Corriere della Sera 6/1/2011, 6 gennaio 2011
ROMA - Il Tar del Lazio, con una sentenza senza precedenti, ha condannato il Consiglio di Stato e la presidenza del Consiglio dei ministri a pagare mille euro in favore di un magistrato del Tar di Firenze, Alessio Liberati, che era stato escluso irregolarmente da un concorso a due posti come consigliere di Stato
ROMA - Il Tar del Lazio, con una sentenza senza precedenti, ha condannato il Consiglio di Stato e la presidenza del Consiglio dei ministri a pagare mille euro in favore di un magistrato del Tar di Firenze, Alessio Liberati, che era stato escluso irregolarmente da un concorso a due posti come consigliere di Stato. Il giovane magistrato, di trentanovenne anni, era ricorso al Tar del Lazio sostenendo irregolarità procedurali e sostanziali nel concorso per referendario del Consiglio di Stato. «Si tratta del primo caso in Italia - sostiene Giacinto Canzona, uno dei difensori di Liberati - in cui i più alti organi giurisdizionali e politico-amministrativi, rispettivamente il Consiglio di Stato e la presidenza del Consiglio dei ministri, vengono condannati a risarcire, anche se solo simbolicamente, un danno per un concorso pubblico che non si è svolto in modo regolare».