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 2011  ottobre 27 Giovedì calendario

LE PAROLE DELLA SINISTRA


1. Pensioni
Lettera Bce: «È possibile intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico, rendendo più rigorosi i criteri di idoneità per le pensioni di anzianità e riportando l’età del ritiro delle donne nel settore privato rapidamente in linea con quella stabilita per il settore pubblico, così ottenendo dei risparmi già nel 2010».
Cesare Damiano (Pd): «Non è accettabile intervenire nuovamente sulle pensioni. non si può continuare a far cassa su previdenza e Stato sociale».
Rosy Bindi (Pd): «Se si mette una tassa sui grandi patrimoni e le grandi ricchezze non c’è bisogno di fare cassa sulle pensioni».
Pier Luigi Bersani: «Se si vuole tappare un buco toccando le pensioni, noi diciamo di non azzardarsi».
2. Privatizzazione servizi pubblici locali
Lettera Bce: «È necessaria una complessiva, radicale e credibile strategia di riforme, inclusa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali. Questo dovrebbe applicarsi in particolare alla fornitura di servizi locali attraverso privatizzazione su larga scala».
Nichi Vendola (Sel): «Ripeto un concetto che a me è molto caro: la privatizzazione dell’acqua è una bestemmia contro Dio».
Franco Barbato (Idv): «Il Governo sta tentando di nascosto di far rientrare dalla finestra ciò che milioni di cittadini hanno nettamente respinto con il recente voto ai referendum: la privatizzazione dei servizi pubblici essenziali. Tutto ciò è assolutamente inaccettabile e richiede una forte mobilitazione delle forze sociali».
3. Abolizione delle province
Lettera Bce: «C’è l’esigenza di un forte impegno ad abolire o a fondere alcuni strati amministrativi intermedi (come le Province)».
Franco Laratta (Pd): «Con l’abolizione delle Province, le istituzioni si allontaneranno sempre di più dai cittadini».
Piero Fassino: «Non si può abolire un pezzo dell’intelaiatura istituzionale senza modificare anche il resto».
4. Licenziamenti flessibili (art.8)
Lettera Bce: «C’è anche l’esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d’impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione».
Nichi Vendola (Sel): «Sono riusciti a inserire nella manovra l’articolo 8 che è un colpo alla nuca alla civiltà del lavoro. Hanno cancellato una storia lunga di un secolo del movimento dei lavoratori, loro che non hanno lavorato neanche un giorno nella loro vita».
Stefano Fassina (Pd): «Si continua ad ingannare i giovani precari: il licenziamento facile di qualche padre avrà come conseguenza che i figli staranno peggio. In realtà, l’obiettivo è indebolire il sindacato e la sua forza negoziale».
5. Pubblico impiego
Lettera Bce: «Il Governo dovrebbe valutare una riduzione significativa dei costi del pubblico impiego, rafforzando le regole per il turnover (il ricambio, ndr) e, se necessario, riducendo gli stipendi».
Cesare Damiano (Pd): «Il primo tentativo di colpire ancora una volta i dipendenti pubblici è fallito in poche ore».
6. Sulla stessa lettera Bce:
Stefano Fassina (Pd): «La ricetta economica della Bce, esplicitata nella lettera al Governo italiano, è iniqua e irrealistica».
Massimo D’Alema (Pd):«Mi consenta un minimo di orgoglio professionale; le banche non scrivono i programmi di Governo, anche perché se si presentassero alle elezioni prenderebbero pochissimi voti».
Nichi Vendola (Sel): «Credevo che il Pd sarebbe stato molto critico nei confronti della lettera della Bce con la quale si è chiesto il commissariamento del nostro Paese».