Sole 24 Ore 11/3/2011, 11 marzo 2011
Cento anni sono una gran bel lasso di tempo. Gli ultimi racchiudono fra l’altro un paio di guerre mondiali, l’ascesa e il fallimento delle grandi ideologie e uno sviluppo economico senza precedenti costellato da shock improvvisi
Cento anni sono una gran bel lasso di tempo. Gli ultimi racchiudono fra l’altro un paio di guerre mondiali, l’ascesa e il fallimento delle grandi ideologie e uno sviluppo economico senza precedenti costellato da shock improvvisi. Proprio per questo, oltre che naturalmente per i limiti biologici umani, è difficile per un investitore concepire un titolo obbligazionario che vada a scadenza fra un secolo. Eppure simili strumenti, definiti scherzosamente «matusalem bond», esistono, anzi vengono emessi sempre più di frequente. Negli ultimi giorni, per esempio, Gaz de France Suez ne ha piazzato uno da 300 milioni riscuotendo un discreto successo. Si sa, in tempi di rendimenti magri il 6,125% offerto dalla utility transalpina non è cosa da poco e le richieste fioccano, con buona pace delle massime di John Maynard Keynes sul lungo periodo. I primi a fare la fila sono ovviamente fondi pensione e assicurazioni, e non c’è da stupirsi perché questi strumenti si adattano a meraviglia alle loro attività. A proposito, il bond centenario di Gdf è il primo denominato in euro. Chissà se nel 2011 la moneta unica ci sarà ancora. (11 marzo 2011)